sabato 26 dicembre 2009

Berlusconi: Chiudere le fabbriche dell'odio.(Le uniche rimaste aperte)

Dai festini al Natale dell'amore


di Paturnio

Non finisce di stupirci il nostro premier, che inneggia all'amore, ma non a quello per le adorate ragazze che animavano le feste a Villa Certosa o a Palazzo Grazioli.No, lui ora vuole amore anche in politica.Vorrebbe abbracciare Bersani, Casini, ecc. e lavorare con amore per il paese.L'unico a cui non si estende questa ventata di amore, è Di Pietro.Lui va escluso, emarginato, additato.Perchè? Perchè è l'unico che non ci casca, l'unico che resiste, l'unico che non si commuove.Eh, sì: Di Pietro ha il cuore di pietra.

Berlusconi: contrastare menzogne e odio

Telefonata al Tg1. Poi la battuta: sono stato fortunato, se fossi finito sottoterra con la neve e il gelo di Milano...



ROMA - «Ho pensato che davvero dobbiamo contrastare» queste «fabbriche di menzogne, di estremismo e anche di odio». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di un collegamento telefonico con il Tg1, ha commentato, parlando di «incredulità» di tutti gli italiani, l'aggressione al pontefice, riprendendo un concetto già espresso giovedì nel corso di un intervento a «Radio Anch'io». , anche se la stessa autrice del gesto, Susanna Maiolo, ha ammesso di non avere avuto intenzione di fare del male al pontefice. Il suo, insomma, non sarebbe stato un gesto di aggressione vera e propria, come quello capitato dieci giorni fa al capo del Pdl al termine del comizio per la Festa del tesseramento, a Milano.

NATALE «SOTTOTERRA» - Il premier ha poi annunciato che riprenderà l'attività politica a pieno ritmo il prossimo 7 gennaio. Quanto alle proprie condizioni di salute, Berlusconi ha spiegato: «Comincio già a stare meglio, sono più guardabile e oggi ho ricominciato anche a mangiare cibi solidi. Soprattutto sono sereno, perchè penso continuamente al fatto di essere stato fortunato perchè altrimenti avrei potuto passare un Natale sottoterra e con questa neve e questo gelo che ci sono a Milano e del Nord non sarebbe certo stato piacevole».

«AVANTI VERSO LE RIFORME» - «Sono stato fatto oggetto di un'attenzione e di un affetto che ha dell'incredibile, c'è stato un pellegrinaggio continuo ad Arcore, ho ricevuto più di 200 mazzi di fiori e mi hanno chiamato tutti i leader dei Paesi amici - ha poi commentato il premier rispondendo al giornalista che gli chiedeva dei propositi per il 2010 -. Questo mi risarcisce di tutte le calunnie di cui sono stato oggetto nell'anno che ci sta alle spalle e che mi da la forza di guardare al futuro con ottimismo e fiducia e con l'ottimismo di continuare a lavorare con passione nell'interesse di tutti». In particolare in direzione di «quelle riforme che sono necessarie per migliorare la vita di tutti noi».


Corriere della Sera 25 dicembre 2009

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