sabato 14 novembre 2009

COSENTINO NON SI DIMETTE E VUOLE CANDIDARSI: LA CAMORRA AL POTERE

13 novembre 2009 - 13:15
Niente ferma il casalese

Non basta una richiesta di arresto a far dimettere Nicola Cosentino che non rinuncia nemmeno a candidarsi al posto di Governatore della Regione Campania

Non si dimette Nicola Cosentino, sottosegretario all'economia, sul quale grava la richiesta di arresto alla Camera per concorso esterno in associazione mafiosa nell'inchiesta sul clan dei Casalesi. E il politico di Casal di Principe non ritira nemmeno la propria candidatura a Governatore della Regione Campania. L'ha detto a Silvio Berlusconi il quale l'ha ricevuto a Palazzo Grazioli e gli ha manifestato solidarietà: «Caro Nicola, hai tutta la mia solidarietà. La solita giustizia a orologeria, una tempistica sospetta. La tua è una candidatura che viene dal territorio che la sostiene e la difende, ma sarà l'Ufficio di presidenza del Pdl a decidere sulla Campania come su altri casi aperti».

Due pesi e due misure se si pensa al caso Marrazzo. L'ex governatore del Lazio non aveva commesso reati, era stato con alcune trans, era stato ricattato, ma non è mai stato indagato, né tantomeno pendevano su di lui richieste di arresto. Nel caso di Cosentino invece siamo in presenza di ipotesi di reato gravissime che in qualsiasi Paese civile basterebbero per un allontanamento dalla politica. E invece no. E così il sottosegretario all'Economia non solo resta al governo, ma rimane in corsa per la successione ad Antonio Bassolino alla guida della Regione.

E questo nonostante il no del presidente della Camera Gianfranco Fini che sembrava essere d'accordo con Berlusconi sul fatto di non candidare Cosentino per il Pdl in Campania. Ma così non è stato. Il partito si è dimostrato compatto a difesa del sottosegretario e trenta deputati Pdl hanno presentato un'interrogazione al ministro Alfano. Chiedono non che la magistratura faccia il proprio mestiere, ma che il ministro invii un'ispezione nella Procura di Napoli. E lui, Cosentino, si è dimostrato assai determinato: «Mantengo la candidatura, l'ho detto a Berlusconi. Lui ha preso atto e, comunque, non mi ha chiesto di fare un passo indietro. Non possono essere i procuratori a decidere l'evoluzione democratica del paese». Per il momento le dimissioni di Cosentino le ha chieste soltanto Antonio Di Pietro
da Libero news 13 novembre 2009
Commenti
Purtroppo vivo in Campania e dunque a marzo dovrei andare a votare:da un lato Cosentino e dall'altro Bassolino.Ok non andrò a votare:la coscienza me lo impedisce.Uno dei due vincerà ma sarà indifferente.Continueranno a perpetrare i loro crimini non col mio voto.Nessuno cada dalle nuvole, o Campani,i legami tra politica e criminalità in questa terra sono noti e stranoti Santoro o non Santoro:me dispice sulamente ca l'orgoglio 'e chesta gente s'mortifica ogni juorn' e nui ce mettim scuorn....
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