venerdì 20 novembre 2009

MORTE BRENDA: CRIMINOLOGO, DELITTO DI TIPO MAFIOSO, PARLAVA TROPPO

(AGI) - Roma, 20 nov. - Chi ha ucciso il trans Brenda "non e' uno sprovveduto". La scena del crimine e' "quella classica di un delitto di stile mafioso, fatto apposta per confondere le acque e allo stesso tempo per lanciare messaggi ben precisi a chi di dovere". E' netto il giudizio del criminologo Francesco Bruno sulla morte di Brenda, trovata morta nel suo appartamento arso dalle fiamme. "Brenda - sottolinea Bruno - e' stata uccisa perche' parlava troppo. Chi tiene in mano questo gioco non ha interesse a che si scoprano i segreti che decine di persone ricattate, come lo era Marrazzo, non vogliono divulgare. Brenda era assediata dai giornalisti, prima o poi avrebbe detto qualcos'altro". A far pensare a un delitto di stile mafioso, secondo il criminologo, sono diverse circostanze: "Ovvio pensare per prima cosa al pc trovato nell'acqua: un segnale chiaro, 'distruggo te e la tua memoria'. E chi ha orecchie per intendere intenda". La stessa morte e' un'incognita: "Si parla di asfissia da fumo - spiega Bruno - ma il fumo di un incendio, con il catrame che contiene, ti prende la gola e ti fa tossire, e' impossibile morire nel sonno. Invece lei e' stata trovata al letto, evidentemente e' stata uccisa o comunque sedata prima che venisse appiccato il fuoco". Chi ha agito, insomma, "ha voluto lasciare le cose non chiare, la classica 'intossicazione della notizia', ossia la commistione di dati veri e di altri fuorvianti". In ogni caso, ribadisce il criminologo, "chi ha ucciso non ha improvvisato, non e' un cliente o un altro trans o un rapinatore occasionale, si tratta di un'organizzazione complessa di tipo mafioso".

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