giovedì 4 dicembre 2008

Governo: Via allo shopping selvaggio con social card e tredicesime decurtate


Stangata sulle tredicesime, italiani furiosi

Milano - La mini-stangata sulle tredicesime legate all’ultima Finanziaria si estende su tutta l’Italia e assume le proporzioni di una vera e propria beffa. Perché in molti casi la mannaia fiscale ha decapitato anche gli aumenti di stipendio, faticosamente conquistati dalle categorie anche a colpi di sciopero. È il caso, il più emblematico, degli agenti di polizia (clicca sulla foto per ingrandire le buste paga). «Nei mesi scorsi - dice l’ispettore Giuseppe F. - abbiamo ottenuto un aumento netto di circa 60 euro. Ma la tredicesima di quest’anno, anziché essere più alta, risulta inferiore di circa 30 euro». Il sovrintendente Andrea P. ha percepito una tredicesima 2007 pari a 1.429,00 euro netti. Sedici euro in meno dell’anno scorso, quando il netto era pari a 1.445,00 euro e nonostante un aumento lordo di 95 euro mensili ottenuto nei mesi scorsi.Una situazione insostenibile, come racconta un agente con 17 anni di servizio che si è visto riconoscere 330 euro in meno di tredicesima rispetto all’anno precedente. «Ringrazio sentitamente questo governo - racconta Ivano C. al Giornale - che ha nella tutela dei ceti medio-bassi e delle categorie che difendono valori quali la legalità e l’ordine il suo imperativo categorico». Lo scandalo delle tredicesime decurtate «interessa tutti i poliziotti», denuncia Carmine Abagnale del Coisp. Agenti, ispettori e sovrintendenti hanno registrato tagli che oscillano tra i 100 e i 250 euro. «Nonostante uno stipendio da fame - scrive Paolo Z. - cerchiamo comunque di occuparci dell’incolumità dei cittadini». «Tutti parlano di sicurezza - ribatte Abagnale - ma i tagli maggiori li hanno fatto proprio da noi. Non possiamo combattere la criminalità con il volontariato, servono leggi adeguate, mezzi, strutture e molte più risorse. Se i poliziotti scendono in piazza contro chi governa un motivo c’è».



Se le Forze dell’ordine sono «disarmate» i pensionati se la passano anche peggio. L’allarme tagli è scattato due giorni fa e ha colpito soprattutto gli ex dipendenti pubblici. Ieri i centralini dell’Inpdap, l’ente di previdenza che elargisce gli assegni, sono stati letteralmente presi d’assalto. La risposta che Gianluigi P. si è sentita dare è: «È colpa della Finanziaria 2006». I suoi cedolini, pubblicati dal Giornale, mettono in evidenza come su un imponibile di 29mila euro circa, l’aliquota media sia passata dal 23% al 24,58%, mentre quella massima è schizzata dal 23% al 38%. «È uno degli effetti della manovra di bilancio approvata l’anno scorso - racconta il pensionato Inpdap - il risultato è che a distanza di 12 mesi mi sono trovato 3.424 euro di stipendio e tredicesima 2007 contro i 3.759 euro di fine 2006. Ben 335 euro in meno». «Anche dal mio assegno di 800 euro - denuncia Maria M. di 77 anni - mancano 80 euro».La vicenda dell’impiegato Fs raccontata ieri ha trovato altri riscontri. «Ho fatto il confronto con il 2006 - scrive Paolo B., dipendente Fs - anche la mia tredicesima è risultata più leggera per l’aliquota fiscale, salita al 38%». Franco L. racconta di aver trovato in busta paga «un ammanco di ben 460 euro» a fronte di un reddito medio annuo di 30mila euro con moglie e figlia a carico. Un ex dipendente delle Ferrovie, con lo stesso reddito e un coniuge a carico, lamenta «un taglio di 148 euro».

di Felice Manti Anche tra i dipendenti pubblici c’è chi grida allo scandalo come Emilia A. che denuncia di aver perso «200 euro in due anni, di cui 115 solo negli ultimi 12 mesi» a fronte di una raffica di rincari tra bollette, imposte locali e addizionali regionali. È andata forse peggio a Maria A., insegnante del Sud da più di dieci anni, coniugata con due figli. La sua busta paga comprensiva di stipendio e tredicesima del 2007 è stata pari a 2.324,33 euro, come si vede nel grafico pubblicato oggi. Esattamente 60,50 euro in meno rispetto ai 2.384,83 euro percepiti lo scorso anno. Anche il suo sfogo è di quelli da registrare: «Facciamo scuola in un territorio di frontiera - dice al telefono - cercando di educare alla legalità ragazzi cresciuti in mezzo al degrado e affascinati dalla criminalità. Vedersi beffare dallo Stato che faticosamente cerchiamo di difendere tra i banchi di scuola è semplicemente umiliante». Ma lo Stato che si arricchisce non arrossisce.
felice.manti@ilgiornale.it




mercoledì 03 dicembre 2008




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