domenica 25 gennaio 2009

ELEZIONI: Berlusconi fischiato a Sassari dagli studenti vittime della Gelmini


Non c'è emergenza nazionale o internazionale che tenga. Silvio Berlusconi da tempo ha svestito i panni da premier per indossare con sempre più protervia quelli di testimonial di Ugo Cappellacci, il candidato del Pdl alla corsa della Regione Sarda, figlio del suo commercialista. Ieri show a Tempio Pausania e dichiarazioni surreali su Lampedusa ( "Gli immigrati? Volevano andare in paese a prendere una birra"), oggi comizio al Teatro Verdi di Sassari interrotto da un gruppo di studenti che lo ha contestato. Quindici ragazzi in tutto, provenienti dall'Università di Cagliari, che hanno esposto uno striscione: "Giù le mani dalla Sardegna" e hanno urlato "Buffoni, buffoni". I ragazzi sono subito stati allontanati dal servizio d'ordine.

La replica del premier, che ieri ha insultato pesantemente il governatore uscente Soru, è sempre la stessa. Un leit-motiv. «Magari oltre all'Unità cercate di leggere qualche altro giornale - ha detto il presidente del Consiglio rivolto ai manifestanti, che nel frattempo erano però stati allontanati tra il rumoreggiare dell'intero teatro -. L'università di Sassari è una gloria per tutta la Sardegna e avrà il sostegno totale e finanziario da parte nostra».

Probabilmente nell'enfasi del comizio, Berlusconi ha dimenticato ancora una volta i tagli del suo ministro Gelmini agli atenei, alla scuola, alla ricerca. Poi ha sciorinato i dati: "Siamo avanti di quattro punti rispetto a Soru". Dati tutti da provare. Ma per il signore di Arcore uno slogan vale l'altro.

A proposito dell'ennesimo attacco all'Unità, è intervenuto Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 «Continuiamo a pensare che sia sbagliato interrompere i comizi altrui. Questo vale anche per i comizi di Berlusconi che pure, appena può non esita ad
nsultare gli italiani e i sardi che non la pensano come lui. Persino in questa occasione il presidente del Consiglio nel rispondere ai suoi "intolleranti contestatori - ricostruisce Giulietti - ha confermato di essere il campione della intolleranza quando ha sferrato il consueta attacco nei confronti del quotidiano l'Unità. Il proprietario di un enorme impero mediatico che, tra breve, metterà le mani anche su quel poco di Rai che già non gli rende quotidiano omaggio, non sopporta l'esistenza di qualche quotidiano e tra questi l'Unità, di qualche Tg e di qualche programma che sfugga al suo controllo. Invece di continuare ad insultare i giornali e i
giornalisti che non li piacciono - conclude il portavoce di Articolo 21 - il presidente del Consiglio editore potrebbe stupire tutti gli elettori italiani e sardi annunciando che si farà regalare da Soru una copia delle sue deliberazioni in materia di conflitto di interessi e la applicherà anche a se stesso, anzi andrà persino oltre. O no?».

L'Unità 25 gennaio 2009

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