mercoledì 27 maggio 2009

IL "MONDO DI NOEMI", PUNTATA 27 MAGGIO 2009: BERLUSCONI NON INTERVERRA' IN PARLAMENTO


Berlusconi cambia strategia: basta chiacchiere su Noemi, niente più intervento in Parlamento /

Caso Noemi, la falange rosa del governo:siamo con Silvio, ma lui si difende da solo

di Marco Conti


ROMA (27 maggio) - «Io sarei l’unità di crisi? Ma mi faccia il piacere... qui l’unica crisi che vedo è quella che non riesco a fare un giorno di vacanza». Niccolò Ghedini ieri pomeriggio è rientrato da Milano insieme a Silvio Berlusconi. Sull’aereo che portava a Roma, i due hanno fatto nuovamente il punto su quella che il principale avvocato del presidente del Consiglio definisce «un’ignobile campagna-stampa». A Montecitorio l’avvocato e onorevole Ghedini trascorre pochi minuti.

Il tempo di raccogliere alcune carte e tornare a palazzo Grazioli. «Sono convinto che tutto questo can-can finirà il 7 giugno - sostiene il superconsulente - ma si illudono se pensano di guadagnarci qualcosa». Poi l’annuncio di un vero e proprio cambio di strategia da parte del premier sull’intera vicenda: «Ritengo che a questo punto la strada migliore sia quella del silenzio».

Un cambio di passo deciso, che punta a levare benzina dalle mani di chi «non cerca chiarimenti, ma solo argomenti pretestuosi per nuove polemiche». L’avvocato rientra a palazzo Grazioli dove lo attende il premier leggermente sollevato dal dolore al collo che lo assedia da giorni e dai sondaggi che non fanno registrare scosse significative. Il cambio di linea è stato deciso da Berlusconi ieri mattina dopo il solito giro di telefonate con un ristretto giro collaboratori. Ribattere punto su punto alle accuse e a nuove testimonianza non paga e l’accoglienza riservata all’intervista del papà di Noemi pubblicata ieri l’altro dal ”Mattino”, è stata per Berlusconi la conferma che «non si cercano verità ma solo tesi».

Più o meno la tesi di coloro che sin dall’inizio sconsigliavano al premier il passaggio a ”Porta a Porta”. «E’ stato un errore. Questo non è un processo dove l’acquisizione delle prove è soggetta a termini precisi. Questo è un attacco politico dove ogni giorno si rimescolano le carte e spuntano nuove indiscrezioni e insinuazioni», spiegava ieri pomeriggio un deputato della Pdl.

Se ribattere colpo su colpo alle ricostruzioni di amici ed ex fidanzati non paga, meglio è, secondo il Cavaliere, schiacciare sempre più il Pd sulle posizioni più radicali e riprendere a girare l’Italia in vista delle elezioni Europee e delle amministrative. «Noi dobbiamo ancora cominciare la campagna elettorale - spiegava ieri l’azzurro Sestino Giacomoni - la sinistra è alla canna del gas. Hanno visto che Franceschini non funziona e hanno deciso di affidare ad altri la campagna elettorale».

Fatto sta che la voglia di ridimensionare il caso-Noemi comincia ad essere trasversale. Infatti se per Paolo Bonaiuti «il polverone al giorno» serve per nascondere l’incapacità del Pd, l’Udc di Casini e il Prc di Ferrero si ritrovano nel sostenere che «il ”caso-Noemi” nasconde la crisi economica e le mozioni di Pd e Idv rafforzano il governo». Più o meno lo stesso ragionamento della Radicale Bonino secondo la quale l’attuale can-can serve «alla partitocrazia per nascondere che si vota per l’Europa».

Berlusconi che, non vede l’ora di archiviare un argomento che lo irrita più per la serie di insinuazioni connesse che per le conseguenze elettorali, è pronto a fare la sua parte e ieri sera prometteva ai suoi di non parlare più dell’argomento. Altro che andare in Parlamento.
il messaggero 27 maggio 2009

Caso Noemi, la falange rosa del governo:siamo con Silvio, ma lui si difende da solo

Carfagna, Gelmini e Prestigiacomo con Berlusconi (foto Alessandra Tarantino - Ap)

di Mario Ajello
ROMA (27 maggio) - La ”falange rosa” che cosa fa: non si mobilita, non fa scudo al generale accerchiato dai cecchini del gossip, recalcitra a combattere la battaglia di Silvio e Noemi? «Tacciamo per proteggerlo», dice una ministra, che sente di poter parlare anche in nome delle quattro colleghe. Che leggono il comunicato di smentita di Palazzo Chigi - «Non è vero che Berlusconi, come insinua un giornale, ha detto: le ministre non mi difendono» - e si sentono con l’anima in pace. Poco loquaci, ma fieramente al fianco del premier.

«Berlusconi ha sempre detto, anche a noi in consiglio dei ministri, che si sarebbe occupato lui di respingere questo fango dal quale uscirà perchè contiene solo cose false», è l’opinione di Mara Carfagna. La quale l’altro giorno s’è espressa così: «Io mi occupo di fare bene il mio lavoro, mentre quelli che escono sui giornali sono solo cattiverie inutili e strumentali».

E la Gelmini? Ecco il ministro della pubblica istruzione, ieri: «Quante sciocchezze, quanti attacchi ingiustificati, quanti gossip di basso profilo» sulla questione Noemi. «Ma alla fine, la verità verrà a galla» e intanto, incalza la Gelmini, «è davvero paradossale l’accusa a Berlusconi di considerare poco e male le donne. Visto che è l’unico politico che promuove i giovani e le donne in un mondo gerontocratico e maschilista. Berlusconi crede davvero nelle donne».

E la Meloni («Non tiratemi dentro questa vicenda») e la Brambilla e la Prestigiacomo: se finora hanno evitato il tema Noemi, è perchè «sono questioni di Berlusconi e Berlusconi vuole difendersi personalmente». In più, assicurano: niente imbarazzo, si tratta soltanto di non voler contribuire al bla bla, al chiacchiericcio, alla «indegna campagna» che dalla vicenda del divorzio con Veronica fino alla costruzione della soap opera di «Casa Casoria» si sta abbattendo addosso al loro premier.

Nell’entourage della Meloni, si fa notare: «E poi, anche i ministri maschi su queste vicende giustamente non intervengono». In ogni caso, la ”falange rosa” sta mantenendo un affettuoso pudore («E le ringrazio tutte», avrebbe detto ieri Berlusconi) e non per una scelta di aventinismo in cui si nasconderebbe un giudizio morale anti-Silvio ma perché considerano il privato come un fatto privato. E tutto il resto è spazzatura. Politicamente di nessun rilievo. Osserva la Gelmini: «I consensi dei cittadini verso Berlusconi sono immutati. Anzi, c’è una grande solidarietà verso il presidente del consiglio, oggetto di una campagna diffamatoria che la sinistra sta portando avanti da quindici anni». E si spera che i prossimi quindici non siano nel segno di Noemi.
il messaggero 27 maggio 2009

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