domenica 20 settembre 2009

"C'è la bionda, ne vale la pena". così Tarantini serviva il Cavaliere


Quelle telefonate continue per concordare gli incontri. L'uomo d'affari
afferma di avere pagato donne anche per l'ex numero due
della Puglia Frisullo

di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI


BARI (10 settembre 2009) - I verbali di Giampaolo Tarantini, le dichiarazioni delle giovani donne, ma non solo. Agli atti dell'inchiesta della procura di Bari sul giro di escort, organizzato dal giovane imprenditore barese, ci sono anche intercettazioni dirette tra il premier Silvio Berlusconi e Tarantini. Almeno cinquanta i colloqui registrati dalla Guardia di finanza, da ottobre sino a febbraio, che fanno parte del fascicolo dell'indagine del pm Giuseppe Scelsi. Il presidente del Consiglio e l'imprenditore che reclutava escort o ragazze con ambizioni nel mondo dello spettacolo parlavano quindi molto spesso.

Telefonate frequenti che hanno in comune la rapidità e il fatto che vertessero su un unico argomento: l'organizzazione delle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa. "Oggi porto una bionda che non può assolutamente perdere" diceva l'imprenditore al premier, "oggi ce n'è una bellissima" ripeteva. Questo almeno è il tenore delle conversazioni, intercettate dagli uomini della Guardia di finanza. Tarantini, al telefono, parla con il presidente del Consiglio dandogli sempre del lei ma con toni confidenziali, amichevoli.
Agli atti dell'inchiesta c'è anche una conversazione nella quale l'imprenditore barese cerca di convincere il premier a rinunciare a un impegno istituzionale per un incontro con alcune sue amiche. Il presidente del Consiglio è incerto, non è convinto, dice che non può saltare l'appuntamento. Ma Tarantini è spregiudicato. Insiste. "Ne vale la pena" fa capire al premier.

Secondo i primi riscontri, ci riuscirà. Dalle carte giudiziarie è chiaro, infatti, che ormai l'imprenditore aveva trovato il passe-partout per entrare nelle grazie del premier. Una chiave che lo stesso Tarantini ha ammesso davanti ai giudici di aver scientemente utilizzato. "Sapendo dell'interesse del premier per il genere femminile non ho fatto altro che accompagnare da lui ragazze che presentavo come mie amiche tacendogli che a volte le retribuivo".

Le intercettazioni costituiscono una parte dell'indagine che è arrivata ad una svolta alla fine di luglio con le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini. Ma non sono le sole. Davanti al pm, il giovane uomo d'affari ha, per la prima volta, ammesso di aver organizzato diciotto serate per il premier. I passaggi dei verbali, pubblicati ieri dal Corriere della Sera, lo confermano. Tarantini offre una ricostruzione dettagliata. Fa i nomi delle donne e agli investigatori fornisce anche le date delle serate: sono 31, secondo Tarantini almeno in cinque hanno passato la notte con il presidente e in un caso almeno sono rimaste anche più donne contemporaneamente.

Non c'è quindi soltanto la escort Patrizia D'Addario. C'è Maria Teresa De Nicolò, che aveva raccontato di quella notte, e Vanessa Di Meglio, una nuova ragazza che Tarantini dice di conoscere da anni perché amica della moglie. "Ho anche favorito - dirà poi nell'interrogatorio - le prestazioni sessuali della Di Meglio con il presidente Berlusconi in due circostanze il 5 settembre e l'8 ottobre. Ricordo che il 5 settembre la Di Meglio si fermò a Palazzo Grazioli".

Entrambe le signore sarebbero state poi pagate da Tarantini per passare alcune ore con l'allora vice presidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo, esponente del Pd. "La frequentazione di Frisullo - si legge nei verbali - mi serviva soprattutto per acquistare visibilità agli occhi dei primari".

Nello stesso interrogatorio, poi, Tarantini ha raccontato di aver finanziato con altri due imprenditori una cena elettorale prima delle elezioni politiche del 2008 alla quale ha partecipato Massimo D'Alema.
La pubblicazione dei verbali ha suscitato un vespaio di polemiche. Ed è avvenuta nella settimana dell'inaugurazione della Fiera del Levante che vedrà la partecipazione di Silvio Berlusconi e nel giorno dell'insediamento a Bari del nuovo procuratore Antonio Laudati, proveniente dalla direzione degli affari penali del ministero.

Il magistrato che non ha nascosto la sua irritazione per la fuga di notizie dell'indagine e infatti ha riservato un passaggio del suo discorso al rapporto tra la magistratura e l'informazione. "La violazione del segreto sempre un nocumento allo sviluppo delle indagini" ha spiegato il procuratore. E nel pomeriggio nella redazione del Corriere del Mezzogiorno sono arrivati pm e finanzieri per chiedere agli autori degli articoli i verbali. Ora l'imperativo in procura, anche per evitare altre fughe di notizie, è chiudere l'indagine in tempi rapidi. Accelerare e definire il capitolo sul giro di escort organizzato da Tarantini che è indagato anche per aver distribuito cocaina alle feste, organizzate tra Bari e la Sardegna.
(LA REPUBBLICA 10 settembre 2009)

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