martedì 27 ottobre 2009

Marrazzo, l'inchiesta si allarga "Un giro di ricatti ai clienti dei trans"






Gli inquirenti estendono l'indagine.
Natalie e colleghi sentiti in Procura
ROMA
L’inchiesta della procura di Roma sul caso Marrazzo si estende ad un presunto giro di ricatti dei quali potrebbero essere stati vittime clienti di transessuali. Allo stato, nel fascicolo processuale, non ci sono nominativi o numeri di presunte vittime dei ricatti, ma gli inquirenti, hanno deciso di estendere gli accertamenti sulla base di alcune rapine fatte ai danni di transessuali da sedicenti carabinieri.

Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Rodolfo Sabelli, sulla scorta di quanto capitato a Marrazzo, vogliono verificare se si siano verificati casi analoghi. E, allo stesso tempo, se gli stessi trans siano stati oggetto di prevaricazioni e violenze. I trans interrogati per ora frenano: l’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo «era nostro cliente», uno dei tanti personaggi importanti che frequentavano via Gradoli, ma tra questi «non vi è nessun altro politico», è quanto avrebbero raccontato ai carabinieri del Ros i transessuali che sono stati ascoltati oggi nell’ambito dell’inchiesta sul video realizzato a casa di uno di loro e che è servito per ricattare il presidente della Regione.

Davanti ai militari del Ros sono tornati Natalie, il trans che anche oggi avrebbe negato di essere lei la persona nell’appartamento con Marrazzo, e altri cinque transessuali, alcuni dei quali già sentiti nei giorni scorsi. Nessuno, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, avrebbe ammesso a verbale il proprio coinvolgimento nella vicenda ma in via confidenziale più d’uno avrebbe raccontato di aver avuto rapporti con Marrazzo. Tutti, però, sia in via formale che informale, avrebbero escluso di aver avuto incontri con altri politici. Dagli interrogatori, inoltre, non sarebbero emersi elementi utili a chiarire chi ha messo o ha portato la cocaina nell’abitazione del transessuale in cui l’ex governatore è stato sorpreso dai carabinieri, poi arrestati.

L’ipotesi che si sta facendo strada tra gli investigatori, comunque, sarebbe che la vicenda della droga potrà essere chiarita soltanto inserendola in un contesto più generale e che riguarderebbe un giro che coinvolgerebbe non solo i transessuali entrati in questa storia. E sempre in via confidenziale, alcune delle persone ascoltate oggi avrebbero raccontato che se episodi come quello di Marrazzo non sarebbero stati all’ordine del giorno, sarebbero invece state abbastanza consuete delle «scorribande» da parte dei carabinieri arrestati, per rapinare i trans dei guadagni delle loro prestazioni sessuali.
la stampa 27 ottobre 2009

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