martedì 7 luglio 2009

Berlusconi e gli attacchi dall'estero, Ghedini: Pettegolezzi per indebolire il premier

http://blog.ilmatemagico.com/images-ilblogsonoio/silvio-berlusconi-villa-certosa-con-amichetta.jpg
(foto inserita da amministratore blog, non è sull'articolo originale)

di Paturnio

Ghedini si infuria, e come Berlusconi parla di complotto internazionale. Credo che in parte abbia ragione, ma obbiettivamente, se il Premier avesse tenuto comportamenti più sobri, tutto questo non sarebbe accaduto. Tanti leader mondiali sono caduti per molto meno. Alcuni, addirittura, per una ricevuta di spese personali. Poveracci, da noi sarebbero stati santificati per la loro onestà.Riguardo all'intervista di Ghedini, direi che prima di archiviare tutto come "pettegolezzo", si dovrebbe ricordare che molte delle storie che hanno riempito i giornali di tutto il mondo, sono scaturite da indagini della magistratura in cui il premier non c'entrava nulla. Quindi, anche se non hanno rilevanza penale, le vicende emerse hanno messo in luce un lato dell'uomo politico Berlusconi che molti non conoscevano.Inoltre, molte delle ragazze oggetto dei pettegolezzi sono state candidate dal PDL. Questo ha dato l'esatta misura del rispetto che ha il nostro premier per le istituzioni.Strano che questo particolare sia sfuggito a Ghedini...Comunque, se un giorno Berlusconi vorrà disfarsi di una delle statue nere e nude di Villa Certosa, potrei comprargliene una io. Starebbe benissimo sul pianerottolo del seminterrato del mio ufficio, accanto al Ficus Benjamin.

Ghedini: "Una catena di montaggio di bugie per minare la leadership del premier"

di Massimo Malpica


Roma - «Se non è un piano coordinato, è qualcosa di molto singolare e particolare, e anche la tempistica fa riflettere». Niccolò Ghedini non ha dubbi. L’onda mediatico-gossippara che dall’Italia e dall’estero punta al premier Silvio Berlusconi, alla vigilia dell’inizio dei lavori del G8, non è certamente casuale. E la dura nota di Palazzo Chigi, che due giorni fa parlava di «attacco concertato» e di «morbosa campagna stampa» dopo la notizia che il Sunday Times starebbe per pubblicare altre foto di Villa Certosa, secondo l’avvocato-deputato del Pdl ha centrato il punto.

Siamo di fronte a una precisa strategia per delegittimare Berlusconi?
«Di fronte a un presidente del Consiglio che a differenza di altri premier in Europa ha un consenso personale elevatissimo, e nei cui confronti argomenti politici per contrastarlo non ce ne sono, sembra proprio che ci sia una strategia combinata. Che in Italia vede una certa stampa sostituirsi nel ruolo all’opposizione, che sembra non avere argomenti, e all’estero vede gli stessi contenuti ripresi e rilanciati, con lo scopo di indebolire il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale. Il tutto, però, fatto con argomenti che sono essenzialmente frutto di pettegolezzo, basti pensare alle presunte intercettazioni compromettenti tra il premier e il ministro Carfagna, inventate da un giornale argentino, fatte da un ragazzo che ha poi confessato di averle falsificate».

Cambiano gli strumenti di lotta politica?
«L’opposizione ora non viene fatta su argomenti di natura politica, ma solo su uno stillicidio di pettegolezzi».

Non è una novità. Il falso scoop del «Clarin» è di quasi un anno fa.
«Vero, non è una novità. Ma ora quel sistema viene applicato su scala industriale, ci troviamo di fronte a una sorta di catena di montaggio. Non passa giorno che non salti fuori una vicenda nuova che riguarda il premier. Vicenda poi smentita, ma che intanto ha prodotto i suoi effetti. Come la storia dei voli di Stato».

Che è finita archiviata.
«Ovviamente, era l’unica conclusione possibile. Intanto però i giornali hanno portato avanti di giorno in giorno questa vicenda, con grave danno di immagine non solo per Berlusconi, ma per l’Italia. E meno male che gli italiani, almeno, sono più intelligenti di chi fa questi tentativi e capiscono che sono strumentali, ma intanto il danno è fatto».

La «strategia combinata» sottintende un legame tra stampa italiana e stampa estera?
«All’estero ci si limita a prendere ciò che si legge sui giornali di opposizione italiani e a ripubblicarlo. Talvolta rielaborando malamente, come il corrispondente italiano del Times che ha scambiato Dio con Berlusconi. La stampa estera sembra voler indebolire il ruolo del premier perché sa che ha possibilità di leadership nell’Unione europea, e questo ruolo non va giù al centrosinistra europeo. E ad alcuni poteri economici forti».

Come Murdoch?
«So che Murdoch è persona di grandi pregi e di grande livello, non so se si occupi direttamente di queste vicende o se non sia invece il suo management che fa politica autonoma contro Berlusconi».

Se nei prossimi giorni salta fuori qualcosa cosa succede?



http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=364698

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