domenica 21 giugno 2009

Genchi evoca i Servizi: «Il capo del governo tradito da un fedelissimo»

LE FOTO Scattate a villa certosa

Al contrario di Zappadu, altri fotografi sarebbero stati prontamente allontanati dai dintorni di Villa Certosa

ROMA - A volte ritornano. Gioacchino Genchi - consulente informatico di poliziotti e magistrati, indagato a Roma dal febbraio 2009 per il noto archivio di tabulati telefonici - irrompe nella vicenda delle immagini scattate dal fotografo Antonello Zappadu a Villa Certosa e all’aeroporto di Olbia, sostenendo che il presidente del Consiglio «è stato tradito da un suo fedelissimo». Così Genchi sposa la teoria della «manina» tesa da spezzoni degli apparati preposti alla sicurezza del premier e in questo modo mette sulla scia di chi, come Italo Bocchino (Pdl), aveva già denunciato l’esistenza «di spezzoni di apparati dello Stato» infedeli.

Tanto che Carmelo Briguglio (Pdl), membro del comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir), ha già chiesto al presidente Francesco Rutelli (Pd) la convocazione di Genchi a San Macuto riguardo alle sue dichiarazioni «sull’esistenza di talpe nel sistema di sicurezza e di protezione del presidente del Consiglio». Però la variabile Genchi - nell’intervista al programma «Klauscondicio» sostiene che, al contrario di Zappadu, altri fotografi sono stati prontamente allontanati dai dintorni di Villa Certosa - non convince tutto il Pdl, a partire dal capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. In serata, infatti, l’ex aennino Briguglio viene lasciato solo nella sua richiesta di audizione del consulente il cui archivio, secondo le parole pronunciate dal premier a fine gennaio, «rappresenta il più grande scandalo della Repubblica».

E anche il Pd fa capire che Genchi va preso con le pinze e che il comitato non può «inseguire ogni ipotesi sull’origine di quanto sta avvenendo...». Emanuele Fiano ed Ettore Rosato, membri del Copasir, sono categorici: «Il Copasir ha già rivolto, anche su nostra richiesta, ai propri referenti diretti, e cioè ai servizi di sicurezza dello Stato, domande relative sia alla vicenda dei voli di Stato sia alla questione della tutela della sicurezza del premier». Genchi, «se è in possesso di notizie sensibili circa i pericoli per la sicurezza del premier, deve innanzitutto recarsi alla procura della Repubblica».

Martedì, dunque, il Copasir ascolterà le risposte del generale Giorgio Piccirillo (Aisi) e dell’ammiraglio Bruno Branciforte (Aise) mentre giovedì è prevista l’audizione del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. All’ordine del giorno ci sono 18 domande divise in tre blocchi. Uno: come è stata possibile la violazione della privacy del premier e dei suoi ospiti nella residenza protetta di Villa Certosa? Due: l’inchiesta di Bari, con le testimonianze di varie ragazze portate nelle residenze private di Berlusconi, evidenziano un problema di sicurezza per il premier? Tre: è ipotizzabile, come affermato dallo stesso Berlusconi, lo scenario di un ipotetico complotto con l’intervento di servizi stranieri?

Dino Martirano
corriere della sera 21 giugno 2009

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