giovedì 25 giugno 2009

Bari, ascoltate 19 ragazze sette incontri nel mirino dei pm

L'INCHIESTA. Due a Villa Certosa, 5 a Palazzo Grazioli. Cocaina a fiumi alle feste di Tarantini
Le giovani anche ad altre feste in Italia, con imprenditori e politici, tra cui tre esponenti del Pd

di GABRIELLA DE MATTEIS e GIULIANO FOSCHINI


Bari, ascoltate 19 ragazze sette incontri nel mirino dei pm
BARI - Diciannove ragazze già ascoltate. Una lista di trenta nomi almeno di donne che potrebbero essere state coinvolte nella vicenda. Le prime conferme, almeno per alcune di loro, di aver partecipato alle feste con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E poi il racconto di altri incontri: cinque a Palazzo Grazioli e almeno due a Villa Certosa. La procura di Bari prova a chiudere il primo filone d'indagine sull'inchiesta che riguarda Gianpaolo Tarantini: il sostituto procuratore, Giuseppe Scelsi, vuole infatti circoscrivere il capitolo sullo sfruttamento della prostituzione. Al momento l'unico caso certo è quello che riguarda Patrizia D'Addario, ma gli investigatori stanno battendo altre strade. Le ragazze ammettono di aver partecipato ad altre feste, oltre a quelle che riguarderebbero il premier. A queste (a Bari, Cortina, Milano e Roma) avrebbero partecipato - hanno raccontato le ragazze agli investigatori - imprenditori, professionisti e politici.

Esiste poi un capitolo sulle gite all'estero. Racconta Patriza e confermano Barbata Montereale e un altro paio di ragazze, che nella loro agenda ci sono tre, quattro viaggi fuori dall'Italia: c'è quello a Dubai, documentato con le foto insieme con alcuni sceicchi. E almeno due nei casino del Montenegro. Non solo: si parla di nove appartamenti in centro e sei ville nell'immediata periferia dove si svolgono due volte a settimana feste a "luci rosse". Ogni tanto però arrivano dei no. Come quello che Patrizia riserva quando le viene chiesto dall'entourage di Tarantini di partecipare al festeggiamento del Bari in serie A insieme con un gruppo di giocatori.

Negli interrogatori le ragazze non fanno soltanto il nome dell'imprenditore barese. Raccontano che in più occasioni il ruolo di raccordo sarebbe stato fatto da Massimiliano Verdoscia, amico fraterno di Gianpaolo, l'unico a essere rimasto sempre accanto a lui negli ultimi mesi: non è un caso, infatti, che fosse l'unico invitato barese alla grande festa che a fine aprile Tarantini ha dato a Casina Valadier per il suo compleanno. Quella sera c'era gran parte del jet set romano, compreso Paolo Berlusconi.

Dal racconto delle teste emerge però un secondo capitolo della vicenda. Quello più serio, dicono gli investigatori: la cocaina. Nelle feste a Bari, così come in quella in Sardegna, girava tanta droga. Veniva offerta a tutti, servita come se nulla fosse: una ragazza ha fatto il nome e cognome di un politico che tirava con una banconota da 500 euro. Insomma, un vespaio infinito che dopo aver coinvolto per la vicenda donne il presidente del Consiglio, rischia ora di far scatenare un terremoto negli ambiti che contano baresi e pugliesi. Nelle prime informative già si parla di un vero e proprio "sistema Tarantini": un giro di donne, droga, viaggi, favori e mazzette costruito con l'unico obiettivo di far guadagnare posizioni alle sue aziende. Un sistema che, raccontano le intercettazioni, ha coinvolto anche alti ufficiali della Guardia di Finanza che (venuti a sapere dell'amicizia di Tarantini con Berlusconi) si rivolgevano a lui per chiedere sponde per le loro carriere o favori per i loro familiari.
Infine, ma non per ultimi, gli appalti: Tarantini ha il controllo assoluto della gestione delle protesi in Puglia, tanto che le sue aziende sono al centro anche di una seconda indagine della procura di Bari. Ma la sanità non è il suo unico business. Da qualche mese aveva puntato alla Protezione civile.

(la repubblica 25 giugno 2009)

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