martedì 3 febbraio 2009

Elezioni Sardegna:le figuracce di Cappellacci

Note: Una cartolina elettorale di Cappellacci, indicava la Basilica di Saccargia ubicata a Oristano, invece che a Codrongianos in provincia di Sassari. Dopo la scoperta sono andato a cercarla, ma è già stata rimossa. Sul sito di Cappellacci la polemica sull'errore viene minimizzata. L'errore è "una pagliuzza" nel mare di meraviglie che il candidato Cappellacci, figlio di un ex commercialista Fininvest, promette alla Sardegna-

IL CENTROSINISTRA
Soru spara a zero sul governo«Collezione di brutte figure»
Piero Mannironi
A Bosa il governatore uscente ironizza:«Berlusconi ci regala cose già nostre. Scajola sul nucleare? C’è da piangere»
BOSA. Ruvido e urticante come non mai. Non basta qualche pizzico d’ironia per ammorbidire la durezza di un intervento appassionato, denso di contenuti politici, ma anche di attacchi fulminanti. I bersagli, manco a dirlo, sono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i suoi ministri.Nei giorni scorsi Soru ha stuzzicato il Cavaliere dicendo: «Se è lui il vero candidato alla guida della Regione sarda, allora deve avere il coraggio di confrontarsi con me in un dibattito televisivo, nel quale siano rispettate le condizoni di parità». Provocazione, certo, ma fino a un certo punto. Perché Soru dice: «Visto che Cappellacci non è interessato a un dibattito pubblico, ritengo che lo siano invece gli elettori che hanno il diritto di sapere e capire come stanno realmente le cose». Un modo molto chiaro per sottolineare l’anomalia di questa campagna elettorale, nella quale Berlusconi è sceso in campo in prima persona, spedendo poi in Sardegna alcune “corazzate” del suo governo per rimorchiare Ugo Cappellacci. Ovviamente, con la conseguente apertura di praterie mediatiche, inaccessibili invece per il centrosinistra.A Bosa Soru parte da qui, dalla differenza: dalla sua corsa di fatica e sudore in quasi tutti i paesi della Sardegna che si contrappone a un’altra campagna elettorale, fatta di telecamere e taccuni aperti dei giornalisti arrivati di tutta Italia. Per non parlare delle cosiddette visite istituzionali dei ministri del suo governo che mobilitano risorse e mezzi pubblici.«Vedete - dice - io vengo a trovare i sardi a casa loro, con rispetto e con discrezione e non ricorro, come qualcun altro, ad adunate oceaniche e tecnologiche. E in questo mio viaggio sento un’aria nuova che sta crescendo. Percepisco un senso di ribellione da parte della gente per questa campagna elettorale viziata dall’ingombrante presenza di Berlusconi e dei suoi ministri».«Ma di cosa hanno paura? - continua - E’ come se, per l’elezione del sindaco di Bosa fossi venuto tutti i giorni io e la mia giunta a sostenere una parte. E a dire: “Guardate che dovete votare per il mio candidato, altrimenti non avrete collaborazione dalla Regione”. Così fa Berlusconi, così minaccia, con scarso rispetto di quel senso delle istituzioni che imporrebbe invece una collaborazione per il bene comune».Poi, un’ironica parodia del “metodo Berlusconi” in questa campagna elettorale: «Lui entra in casa nostra e vede il nostro salotto. Allora dice: “Bello, te lo regalo”. Ma come, quel salotto è già nostro! Come ha fatto per il gas, dicendo che sarebbe intervenuto per portarcelo. Se me lo avesse detto, lo avrei accompagnato io a Porto Botte dove ci sono già i picchetti e dove a giugno comincerà la posa della condotta che ci portarà il gas algerino. Promette cioé qualcosa che abbiamo già, che è già nostro. La stessa cosa è per la Olbia-Sassari».Per Soru il mandato di Berlusconi a quello che lui chiama “il consiglio della propaganda” è questo: «Su, andate in Sardegna e regalate ciò che trovate».Poi comincia l’attacco ai ministri che «si sono ricordati della Sardegna solo ora», ma che spesso «incamerano brutte figure». «Come Scajola - dice Soru - che è sfuggito per mesi a una mia richiesta di incontro per la crisi della chimica e dell’industria e poi viene a Cagliari per firmare un accordo di programma con le imprese già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’aprile 2007. E chi c’era con lui? Ma il candidato Cappellacci e i candidati del listino del Pdl!». «E sul nucleare - continua Soru incontenibile - sapete come ha risposto il ministro Scajola alla domanda di un giornalista? Ha detto: “Se i sardi lo vorranno, noi non ci opporremo”. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Scajola non ha il coraggio di dire, qui in Sardegna, durante la campagna elettorale, che la nostra Isola è già nella loro mappa di centrali nucleari».Una scelta energetica sbagliata, per Soru, che invece rilancia con un programma ambizioso che, secondo lui, dovrebbe portare alla produzione in Sardegna del 40% di energia da fonti rinnovabili entro il 2013.Staffilate anche per il ministro della Difesa La Russa «arrivato con un aereo di Stato e poi andato a Perdasdefogu con un elicottero di Stato, ma poi la sera è a Selargius per aiutare Cappellacci». A La Russa Soru ricorda con i numeri il peso dei militari nell’isola: 24 mila ettari di demanio con le stellette e altri 13 mila sottoposti a servitù, per non parlare degli spazi aerei e quelli marini, addirittura più vasti della Sardegna stessa.Non poteva mancare il ministro Zaia, proprio oggi in “visita istituzionale” in Sardegna e pizzicato nei giorni scorsi dal vice presidente della Regione Carlo Mannoni, che gli ha rifiutato quattro auto del Corpo Forestale regionale. Dice Soru: «E poi c’è Zaia, al quale il buon Mannoni gli ha negato le auto pubbliche per fare la sua campagna elettorale. Perché questo ministro non ci dice per quale motivo il governo di cui fa parte ha ritirato quote di 30mila quintali di grana padano e di parmigiano per aiutare il settore in crisi, dimenticandosi del nostro pecorino romano? Mi hanno poi riferito che oggi ha detto: “Girando per la Sardegna ho scoperto quanto sia importante lo zafferano”. Come gli ha detto Berlusconi, è venuto a regalarci qualcosa che è già nostro. Sì, perché da due anni sono state predisposte e sono pronte le pratiche per il riconoscimento Dop dall’Unione europea del nostro zafferano».Staffilata per Beppe Pisanu, ai cui attacchi Soru risponde: «A quell’ex ministro dico che si deve avere memoria di quanto è scritto nei documenti raccolti dall’onorevole Tina Anselmi».Saccargia? A Oristano.

Ma la giornata elettorale ha avuto anche altre fiammate. Come la denuncia dell’assessore alla Cultura Maria Antonietta Mongiu che ha scoperto uno scivolone commesso dallo staff di Cappellacci. «Se la premessa - dice - è che i nuraghe altro non siano stati che magazzini, allora possiamo anche credere che la Basilica di Saccargia si trovi a Oristano, come indicato sulle cartoline elettorali del sito ufficiali di Ugo Cappellacci (http://www.ugocappellacci.it/cartoline/ugocappellaccipresident e4.jpg)». «Ma con quale fierezza - continua - il centrodestra possa sbandierare questa sua identità e cultura, rimane un mistero. Anche perchè nel programma del centrodestra non sono mai citati i beni culturali. L’unico inciso, messo tra parentesi, sulle risorse culturali è esclusivamente legato al turismo “genere Disneyland”». In serata, la risposta di Cappellacci allo svarione: «E’ stupefacente come si guardi alla pagliuzza e non alla trave che si porta nell’occhio. Fuor di metafora voglio dire all’assessore Mongiu che quanto lei sostiene è vero: sul sito internet compare un refuso, un banalissimo errore tecnico, che non ha nulla a che vedere con la nostra identità e la nostra cultura che lei non ha tutelato fino ad oggi, come avrebbe dovuto».
(Espresso Local 03 febbraio 2009)

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