martedì 17 febbraio 2009

Sardegna, Berlusconi esulta:"Basta stare sulla graticola"

00:05 Con 804 sezioni scrutinate, Cappellacci al 49,9%. Soru al 44,9%
Con 804 sezioni scrutinate, la situazione in Sardegna sembra stabilizzata. Cappellacci scende leggermente sotto il 50% (al 49,98%), mentre Soru sale di poco al 44,91%

23:52 Cappellacci: "Non mi aspettavo un risultato così"
"Mi aspettavo una vittoria ma non di queste proporzioni: questi dati ancora non ancora definitivi ci rendono felici". E' il primo commento del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Ugo Cappellacci, che dopo lo scrutinio di oltre 600 sezioni è in testa di circa 5 punti percentuali. Cappellacci sorridente e ottimista preferisce ancora definirsi prudentemente "candidato" ma parla già di "svolta" e di "fallimento" della Giunta Soru.


ROMA (16 febbraio) - Dall'entusiasmo iniziale, alla preoccupazione, per finire con l'esultanza per una vittoria che negli ultimi giorni sembrava ormai sfumata. E' stata un altalena di sensazioni il voto in Sardegna per Silvio Berlusconi. Quando i dati hanno dato l'idea di confermare la vittoria di Cappellacci, il premier ha tirato un sospiro di sollievo. Ad Arcore, dove ha cenato con alcuni ministri (Tremonti, La Russa e Bossi, oltre che con il sindaco di Milano, Moratti, e il governatore Formigoni) il premier si è lasciato andare all'entusiasmo dicendosi «molto soddisfatto» per una vittoria in cui ha sottolineato di aver creduto fin dall'inizio. La riunione, il cui tema principale era l'Expo 2015, è proseguita anche se con il televisore sintonizzato su un canale sardo che dava in diretta gli ultimi aggiornamenti.
Dopo l'Abruzzo un'altra vittoria del Pdl che cresce ulteriormente, è stato uno dei motivi di soddisfazione del Cavaliere, accresciuto dalle conseguenze che, secondo lui, certamente si avranno sul Pd e per le fibrillazioni che dovrà gestire Walter Veltroni. Un entusiasmo ancora più grande perché la vittoria, alla vigilia dello spoglio delle schede, sembrava ormai irraggiungibile. Persino lui, infatti, aveva confidato ai più stretti collaboratori tutta la sua preoccupazione. I sondaggi in suo possesso, davano in vantaggio il centrodestra, ma mettevano in forte dubbio la vittoria di Cappellacci su Soru. Così, a chi aveva avuto modo di parlarci al telefono nel primo pomeriggio, il Cavaliere era apparso preoccupato e per alcuni persino nervoso. Se perdiamo, aveva detto, torneranno le polemiche e mi metteranno di nuovo sulla graticola. Timori che Berlusconi aveva esteso alla scelta del candidato del centrodestra: fino al punto di dubitare della decisione presa. Ma era soprattutto il rischio di nuove fibrillazioni nella maggioranza a preoccuparlo, mentre al contrario una vittoria avrebbe definitivamente messo a tacere i critici: se vinciamo, questa sarà la mia vittoria, visto che tutti sanno che ci ho messo io la faccia, aveva ragionato ancora il premier. Non a caso, alla vigilia del voto, lo stesso Berlusconi aveva negato che il voto sardo avesse rilevanza sul piano nazionale.
Strappando la Sardegna al centrosinistra e soprattutto a quel Soru da lui duramente criticato nelle settimane precedenti (lo aveva definito un tre volte «fallito»: come governatore, come politico e come imprenditore) la situazione si è capovolta. Ora Berlusconi può rivendicare la sua scelta, sbandierando agli alleati una vittoria che nessuno, nemmeno fra i più critici dentro la maggioranza, potrà attribuire a qualcun altro se non a lui. La sua campagna elettorale, con una presenza quasi settimanale in Sardegna nonostante i rischi sempre più forti di una sconfitta, gli consentiranno di dire quello che lui stesso ha confidato ai suoi: con me il centrodestra vince.

Fonti: Quotidiano.net - Repubblica.it 16 febbraio 2009 ore 00.05

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