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martedì 3 novembre 2009

Diritti tv, Berlusconi chiede rinvio per legittimo impedimento

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(immagine archivio, inserita da Paturnio)

Reuters

I legali del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi hanno presentato oggi al Tribunale di Milano una istanza in cui si chiede il rinvio dell'udienza del 16 novembre del processo sui diritti tv Mediaset in cui Berlusconi figura fra gli imputati -- la prima della ripresa del procedimento dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta -- per il "legittimo impedimento" del premier a parteciparvi.Continua a leggere questa notizia


Nell'istanza, i difensori scrivono che in quella data il presidente del Consiglio sarà impegnato in un convegno internazionale sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma, mentre il premier nel documento dichiara di voler partecipare a tutte le udienze del procedimento.

Berlusconi nell'istanza spiega che proprio perché ha intenzione di prender parte a ogni udienza, è necessario spostare quelle a cui non può essere presente per impegni derivanti dalla sua carica di governo.

3 novembre 2009

mercoledì 23 settembre 2009

La Procura di Milano si appresta ad incriminare Silvio Berlusconi per appropriazione indebita

FONTE IL PICCOLO/ MERCOLEDÌ, 23 SETTEMBRE 2009

Nuovi guai in arrivo per i diritti tv di Mediaset

ROMA Chiuse le indagini sui diritti tv, la Procura della Repubblica di Milano si appresta a chiedere il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per il reato di appropriazione indebita. I magistrati hanno sollevato il coperchio su una partita di giro miliardaria con al centro un personaggio, Frank Agrama, americano di origini egiziane, che sarebbe stato il socio occulto del premier. Il funzionamento per esportare ingenti capitali all’estero tramite la vendita dei diritti tv, e quindi sottrarli al fisco e agli azionisti, era semplice, secondo l’accusa.

Mediaset ha affidato per anni l’acquisto dei diritti televisivi delle majors americane a un intermediario, Frank Agrama appunto. Il finanziere compra e rivende in automatico alla società di Berlusconi ma a prezzi gonfiatissimi.

Per Mediaset nessuna convenienza, anzi un danno economico visto che fino agli anni ’80 dei diritti si occupavano i manager di Berlusconi senza bisogno di intermediari. La spiegazione la trovano i magistrati, che scoprono una serie di trasferimenti di ingenti somme da una società di Agrama a personaggi di Mediaset su conti in Svizzera, Monaco, Bahamas. È così che i soldi tornano nelle tasche del premier. L’inchiesta è arricchita da testimonianze dell’ex direttore dei diritti Mediaset Roberto Pace, e di Bruce Gordon, boss delle vendite di Paramount. E c’è anche una lettera di Agrama. Insomma, elementi pesanti, in attesa di sapere cosa deciderà la Consulta sul lodo Alfano.

E in un’altra inchiesta che sfiora soltanto Berlusconi, quella cioè che coinvolge Gianpaolo Tarantini, pusher barese e collettore di escort per il premier, spuntano fuori intimidazioni nei confronti delle ragazze chiamate a testimoniare. L’ultima è un sms arrivato sul cellulare di una ragazza che prese parte alle feste dell’”utilizzatore finale” Berlusconi. “Stai attenta”, due sole parole ma tanta paura tra le donne tirate in ballo da Tarantini.

La Finanza che sta conducendo gli interrogatori si è scontrata con un muro di improvvisi silenzi da parte delle ragazze. Gli investigatori sospettano che siano

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