domenica 30 marzo 2008

Convention con le candidate, spunta un cartello anti-Santanchè: «Per te anche in diagonale»

Convention con le candidate, spunta un cartello anti-Santanchè: «Per te anche in diagonale»

Silvio beato tra le donne: siete le nostre padrone


MARIO AJELLO Roma. Quante donne. Tante donne. «E sono pure carine, ma soprattutto intelligenti», dice l’avvocato Giuseppe Consolo, parlamentare uscente e ricandidato col Pdl. Il quale s’aggira paternalmente soddisfatto in mezzo a questa «valanga rosa che entrerà alle Camere!», come Beatrice Lorenzin definisce la massa delle future onorevoli berlusconian-finiane, più genere piacenti laureate che esagerate biondone d’assalto riunite al palazzo dei congressi dell’Eur. Dove spunta un ironico striscione, portato dalle ragazze napoletane: «Silvio, per te anche diagonali!». Ed è uno sfottò contro Daniela Santanchè che, con poco buon gusto, aveva accusato il Cavaliere di concepire le donne «solo in posizione orizzontale». Ma figuriamoci! «Voi siete le nostre padrone e noi siamo i vostri sudditi!», annuncia Silvio, appena arrivato in sala e dopo aver abbracciato Mara Carfagna, con caschetto di capelli da diva del cinema francese e pantaloni neri attillati e camicia blu elettrico. «Silvio, falla vicepremier!», urla una signora rivolta al Cavaliere e super-fan di Mara. La quale è una delle Quattro Moschettiere, insieme a Barbara Saltamartini (che incita le donne per la campagna elettorale: «Scatenatevi, scateniamoci!»), a Giorgia Meloni (che mentre sta parlando di «centralità della vita», appare Berlusconi in sala come fosse una divinità) e alla Lorenzin che propone questo gioco anti-ministre dell’Unione. «Che cosa ha fatto la Bindi?» («buuuu...», è il coro dei presenti). «Che cosa ha fatto la Turco?» («buuuu...»). «Che cosa ha fatto la Pollastrini?» («buuu....»). «Hanno fatto schifo!!!». «Le nostre ministre saranno quattro», dirà poco più tardi Berlusconi. Saranno loro quattro, le Carfagna-Saltamartini-Meloni-Lorenzin che al grido «la maternità non dev’essere un lusso» o «non vogliamo essere giudicate dai centimetri di tacco che portiamo o dal colore dei capelli» si sono alternate sul podio, fra grida di giubilo di maschi - dall’immunolgo Aiuti al piacente cardiologo e candidato Stefano De Lillo - e di femmine vogliose di dire «basta con i retaggi maschilisti»? Ecco Elvira Savino, candidata in Puglia, bella come una Winks, «ma non ho poteri magici». Ecco la più giovane di tutti, Maria Grazia Calabria («Ho 25 anni. Sembro più vecchia?». No). E Barbara Mannucci, dolce biondina ventiseienne laureata con una tesi sui legami culturali fra Stanley Kubrick e lo scrittore Nabokov. «Sono precaria», dice, «ma non sposerò il figlio di Berlusconi, e neppure il padre, ma il mio fidanzato». E Alessandra Gallone, Paola Frassinetti, Maria Elena Valenzano... Lì c’è Stefania Prestigiacomo. Poco più in là Diana De Feo, la moglie di Fede. E via così. A tutte loro, così si rivolge l’adorato Cavaliere: «È importante avere, nei seggi, tantissimi difensori del voto contro i brogli della sinistra. E c’è il problema del sostentamento di questi rappresentanti di lista. Stiamo organizzandoci con delle imprese di catering. Ma dove non fosse possibile, qualcuna di voi dovrà cucinare per i rappresentanti di lista». Ma subito, in platea, l’«io non so cucinare» comincia a serpeggiare pericolosamente. Ma ormai è sera. E una parte di questa valanga azzurra, arrivata dalla Campania si avvia in una casa romana a fare un’ottima cena a base di mozzarelle. Che non vanno cucinate.
Il mattino 29 marzo 2008

Caciocavallo vittima innocente annullato contratto con gli Usa

La grande paura della mozzarella fa una vittima innocente: il caciocavallo silano. Per l’onda lunga del rischio diossina, infatti, un’azienda degli Stati Uniti ha deciso di rescindere il contratto con il caseificio di Montesano sulla Marcellana (Salerno) che assicurava la fornitura del formaggio dop. Un sospetto del tutto infondato, fa sapere il titolare: dalle analisi eseguite dai tecnici del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Sa 3, competente per territorio, è infatti risultato che non vi è presenza della sostanza tossica nei latticini prodotti nello stabilimento. In tutte le aziende casearie rientranti nel territorio di competenza dell'Asl Sa 3 non sono state rinvenute tracce di inquinamento da diossina, «ma evidentemente la psicosi creatasi a livello internazionale supera anche i dati reali», dicono sconsolati gli allevatori, denunciano un pesante calo nelle vendite.
Il Mattino 29 marzo 2008

Cani in condominio? La Cassazione detta le regole su come abbaiare


ROMA - Non si può evitare che un cane abbai, ma bisogna comunque rispettare i diritti degli altri condomini: per questo i padroni devono osservare con scrupolo il regolamento condominiale e ridurre al minimo gli episodi di disturbo, ma senza pagare i danni ai loro vicini nel caso non riescano nell'impresa. Lo sottolinea la Cassazione, confermando una sentenza del tribunale di Pistoia (sezione distaccata di Monsummano Terme) che aveva rigettato l'impugnazione dei padroni di un cane contro la decisione del giudice di pace che aveva loro ingiunto di "osservare scrupolosamente il regolamento condominiale", pur non stabilendo alcun risarcimento a favore dei vicini. In altre parole i proprietari dei cani che vivono negli appartamenti condominiali devono far abbaiare poco il loro quattro zampe, specie se ha la tendenza ad agitarsi facilmente, limitando, scrivono i giudici, "le occasioni di disturbo e prevenendo le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell'animale, soprattutto nelle ore notturne". Facili a dirsi, ma difficile da mettere in pratica, perché, come sottolineano gli stessi magistrati della corte suprema, ci sono animali che tendono ad abbaiare "ogni qualvolta sentono suonare il campanello o quando avvertono la presenza di persone all'interno del condominio". Se mettere la sordina al proprio cane non è affatto semplice, la Cassazione chiede però un sacrificio anche alle vittime dei rumori. Gli altri condomini, recita la sentenza, "per contribuire alla civile convivenza condominiale" devono sforzarsi di "tollerare" episodi "saltuari di disturbo da parte dei cani" che vivono nel loro palazzo.
(Repubblica 28 marzo 2008)

lunedì 24 marzo 2008

Coppie: la crisi comincia dalle pulizie domestiche

Gli uomini preferiscono lavare i piatti, le donne pulire il bagno

Pulizie domestiche? Per 6 italiani su 10 causa di crisi della coppia

Uno studio promosso dall'osservatorio Spontex Home Lovin Project fornisce le cinque regole essenziali per trovare l'armonia e fare insieme i lavori di casa

Milano, 24 mar. (Adnkronos) - La coppia scoppia tra le pareti domestiche e la principale causa e' la gestione delle fatidiche faccende di casa. Ben sei italiani su dieci (63%) affermano infatti che la prima causa dei conflitti tra marito e moglie nasce proprio per la cura della casa. E' quanto emerge dallo studio promosso dall'osservatorio Spontex Home Loving Project, creato da Mapa Spontex Italia, uno dei colossi internazionali dei prodotti per la cura della casa e che ha commissionato uno studio quali-quantitativo attraverso 501 interviste telefoniche a uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni e il coinvolgimento di oltre 70 esperti tra psicologi, sociologi, avvocati matrimonialisti, mediatori familiari, architetti e responsabili di associazione di categoria.''Lei vuole avere tutto sotto controllo'' (71%), ''vuole fare tutto in prima persona'' (66%), ''sembra l'unica e sola padrona di casa'' (59%) affermano gli uomini. ''Lui non vuole fare nulla'' (63%), ''non mi aiuta mai'' (61%), ''vuole fare solo le cose che gli piacciono'' (58%), affermano invece le donne. E anche quando decidono di farle insieme, sulle pulizie di casa non si trova mai il momento che va bene ad entrambi tra le ''lei'' che vorrebbero farle solo la mattina e i ''lui'' che preferirebbero altri orari. Lamentele e controversie che pero' adesso possono trovare una soluzione grazie all'Home Loving, tendenza/terapia che sta prendendo sempre piu' piede in molte parti del mondo, soprattutto in Usa e Regno Unito, e che adesso arriva anche in Italia, che proprio attraverso le faccende di casa trova il modo di far aumentare il dialogo e la condivisione all'interno della coppia.Per sette esperti su dieci le faccende di casa possono trasformarsi in un collante di coppia. Il segreto? Condividerle, ''giocare insieme'' e aiutare il/la partner in quelle che proprio non ''digerisce''. Il 68% degli esperti ritiene che l'organizzazione dei ruoli nella gestione delle faccende domestiche e' il primo punto su cui fare leva per evitare i conflitti tra le pareti domestiche. E la base e' la condivisione, cosa, che a sorpresa, sembra piu' difficile da accettare per le lei: sono soprattutto le donne a voler fare le pulizie in solitudine, come sottolinea il 69,2% delle intervistate che commenta ''lui non e' di nessun aiuto'', ''e' impacciato e mi fa perdere piu' tempo'', solo per citare qualche risposta al femminile). I piu' propensi a condividere le faccende di casa sembrano essere invece gli uomini: solo il 32,9% degli uomini preferisce occuparsene da solo.Un altro aspetto da non mettere in secondo piano, e' l'approccio alle faccende di casa: devono diventare un vero e proprio lavoro di squadra, afferma il 57% degli esperti, una sorta di gioco di coppia in cui si partecipa insieme per raggiungere il risultato finale. Ecco perché è stato chiesto agli italiani quali sono le faccende domestiche che preferiscono fare?Per gli uomini al primo posto nelle preferenze c'e' il lavare i piatti (31,3%), seguito dallo stirare (23,6%) e dal passare l'aspirapolvere (22,1%). Seguono il pulire il bagno (21,1%), il lavare i pavimenti e il riordinare (rispettivamente indicate dal 14,9% e dal 14,7%). E le donne? Al primo posto nelle preferenze femminili c'e' il pulire il bagno (32,5%), seguito dallo stirare (30%) e dal lavare i piatti (28,8%). Quarto posto per un'attivita' che gli uomini non amano moltissimo, ovvero il lavare i pavimenti (28,2%), seguito dallo spolverare (25,2%) e dal riordinare le camere (22,7%).Per il 59% degli esperti, coinvolti nello studio dello Spontex Home Loving Project, anche il momento della giornata risulta fondamentale perche' le faccende domestiche non diventino motivo di scontro. Da qui la domanda rivolta al campione di donne e uomini italiani, qual e' il momento della giornata per fare le pulizie di casa? Dalle risposte emerse il momento ideale appare la mattina, votato soprattutto dalle signore (66,9%) e dal 61% degli uomini, anche se questi ultimi sono propensi a farle anche in altri momenti, persino dopo cena (8,2%): ''la domenica mattina magari si potrebbe rimanere a letto un po' di più, invece di lanciarsi in una maratona di pulizie tra stracci per pavimento e aspirapolvere''.Ma oltre a ''condividere le faccende'', perche' le pulizie non diventino un motivo di scontro o quantomeno di scontento per uno dei due, ci sono anche altri accorgimenti. La musica e' di grande aiuto, ecco perche' secondo il 49% degli esperti e' bene accompagnare il lavoro con una buona colonna sonora condivisa. Importanza confermata dalle risposte alla domanda 'cosa le piace o le piacerebbe ascoltare per accompagnare le faccende domestiche'? Uomini e donne votano come colonna sonora ideale delle pulizie di casa in generale la musica e la radio rispettivamente con 61,9% e 47,4%.Compagni ideali anche i programmi della Tv, preferiti soprattutto dalle signore 28,8% rispetto al 13,1% degli uomini. Ecco le regole degli esperti per applicare l'Home LovingTherapy.Prima regola: evitare atteggiamenti e comportamenti dominanti nell'approccio alla cura della casa. Seconda Regola: visto che ciascuno ha le proprie preferenze, parlarne e dividersi i compiti in maniera proporzionale alle proprie attitudini.Terza regola: la cura della casa deve diventare un gioco di coppia, quindi mai legarsi alla routine, sostiene il 57% degli esperti. I due partner devono contribuire insieme per raggiungere il risultato finale. Quarta regola: scegliere in maniera armonica l'ora o il momento ideale della giornata. Un aspetto da cui non si deve mai prescindere, dice il 51% degli esperti.Quinta regola: condividere che cosa ascoltare nello svolgimento delle faccende domestiche, come consiglia il 46% degli esperti. Una buona colonna sonora puo' aiutare a dare armonia al lavoro e quindi anche a quello di casa.
24 marzo 2008 Adnkronos

giovedì 20 marzo 2008

GB:maglioni di pelo di cane preso dal mantello dei loro animali scomparsi

Gli indumenti sono soffici e impermeabili

Singolare iniziativa di una coppia di Newcastle: si sono fatti due golf con la pelliccia dei loro amici a 4 zampe

LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Beth e Brian Willis amavano così tanto i loro due cani (un samoiedo bianco di nome Kara e un Lapphund marrone scuro chiamato Penny) da trasformare i loro lucenti mantelli in due caldi maglioni, per sentirli sempre vicini anche adesso che gli adorati animali non ci sono più. Un tantino macabro, non c’è che dire.
UN MAGLIONE SPECIALE - Ma, come racconta il “Daily Mail”, alla coppia di pensionati di Newcastle (71 anni lei, 73 lui) l’idea di far filare il pelo dei cani così da poterlo lavorare ai ferri sarebbe arrivata addirittura da un allevatore, che avrebbe spiegato loro come utilizzare quella soffice e caldissima pelliccia che, altrimenti, sarebbe finita nell’aspirapolvere durante la consueta muta stagionale.
Beth e Brian Willis con indosso i loro maglioni «Ogni sabato - ha raccontato al giornale londinese un gongolante signor Willis – quando vado in paese a fare spese, mi infilo il mio bel maglione, che è talmente impermeabile e così caldo che sudo ogni volta che mi muovo». Il primo maglione è stato realizzato nel 1990, quando la dolce Kara era ancora viva (morirà nel 1996) e malgrado siano passati ben 18 anni da allora, l’indumento è ancora perfetto e protegge la signora Willis meglio di qualunque altro capo d’abbigliamento invernale. «In realtà, non stiamo parlando di un pelo normale – ha spiegato la donna - ma di una vera e propria lana ed è questo il motivo per cui funziona così bene per i vestiti. Se non avessimo fatto così, il pelo sarebbe semplicemente caduto dai cani e l’avrei dovuto spazzare via dai tappeti come facevo di solito. E’ stato l’allevatore da cui abbiamo preso i nostri cuccioli a dirci che era possibile usare la loro pelliccia anche per gli abiti e sembra che questa usanza sia molto popolare fra chi possiede cani a pelo lungo».

MANTELLO IMPERMEABILE - In effetti, il Samoiedo, originario del nord della Russia, è noto per il suo mantello impermeabile e più soffice dell’alpaca, qualità che sono tipiche pure del Lapphund svedese, il secondo pet della coppia. Da qui, l’idea di mandare anche i peli della bella Penny, morta sei anni fa, a una signora sessantenne di Derby, Malise Mcguire, che fila lana di cane dal 1977, così da poter realizzare un secondo maglione, questa volta destinato al marito, anche se la signora Beth dice di aver messo via così tanta “lana di cane” da poterne fare tranquillamente almeno un altro. Per fortuna, però, che ora è così impegnata a sferruzzare maglioni per i sei nipoti e i due bisnipoti (questa volta usando lana vera) che l’inquietante prospettiva è stata per il momento accantonata.
Simona Marchetti
Corriere della Sera 19 marzo 2008(ultima modifica: 20 marzo 2008)

venerdì 14 marzo 2008

Usa: resta seduta sulla tavoletta del water per due anni

"FACCIO SUBITO"
Resta seduta sulla toilettedel fidanzato per due anni
Il fidanzato non è mai riuscito a convincere la donna a uscire dal bagno e neanche, una volta incastrata nella tavoletta, a chiedere soccorso. Ha vissuto per due anni seduta lì, compiendo sul posto insolito le normali attività, mangiando e bevendo quel che le portava il compagno

Wichita (Kansas, Usa), 13 marzo 2008 - Una donna di 35 anni è rimasta per due anni seduta sulla toilette del suo fidanzato a causa di una fobia che le impediva di uscire dalla stanza da bagno. Quando la polizia, avvertita finalmente dall'uomo, è intervenuta, il corpo della poveretta appariva ormai incastrato nella tavoletta del water, che non aveva mai abbandonato.
Il fidanzato, Kory McFarren, 36 anni, non è mai riuscito a convincere la donna, Pam Babcock, a uscire dal bagno e neanche, una volta incastrata nella tavoletta, a chiedere soccorso. Ha vissuto per due anni seduta lì, compiendo sul posto insolito le normali attività, mangiando e bevendo quel che le portava il fidanzato.
Quando McFarren si è deciso a chiedere aiuto alla polizia, gli agenti hanno dovuto staccare la tavoletta con un cacciavite e trasportare donna e tavoletta in ospedale per separare le due parti. L'uomo, ha riferito all'Associated Press, ogni giorno la scongiurava di uscire dal bagno. Lei rispondeva immancabilmente: "Forse domani". McFarren ha aggiunto: "E' un'adulta. Era una sua decisione. Certo, avrei dovuto chiedere aiuto prima, lo ammetto". Ora rischia di essere incriminato per omissione di soccorso.
Quotidiano.net 14 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

Elezioni: Il principe ora cerca un trono alla Camera

È un royalty show. Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia si candida per le prossime elezioni. Scende in campo, corre da solo, per fortuna, dicono i malignazzi di corte e di fazione avversa, partecipa a questa maratona dd’Italia che prevede molti concorrenti solitari e alla fine, come sempre accade, un uomo solo al comando. È l’ultima notizia che arriva dalla casa ex regnante. Ha dato l’annuncio Filippo Bruno di Tornaforte, il segretario nazionale del Movimento Valori e Futuro fondato dallo stesso Principe di Venezia e di Piemonte, il cui ex vicepresidente, Mariano Turriti, lo scorso anno, era ottobre, venne arrestato per mafia.L’annuncio ufficiale, con presentazione del programma, fotografie, brindisi, manifesti, varie ed eventuali, verrà dato domani a Milano presso il Circolo della Stampa.La lista Valori e Futuro, per la quale Emanuele Filiberto è candidato per la Camera dei deputati, ha preparato anche un film con il titolo, non del tutto originale ma in linea con l’insegna del partito, «Valori per il Futuro», non è ancora dato di conoscere le generalità del regista e degli interpreti, scontata la sceneggiatura, nulla si sa della colonna sonora. di circostanza, tra labari e nobili decaduti e diseredati. Emanuele Filiberto vuole partecipare attivamente alla vita pubblica del Paese, ne ha comprese le mille difficoltà, del Paese più che della vita pubblica, ha chiesto consigli in famiglia, gli è stato detto che la monarchia è roba passata anche se vive e regna tra loro, ora tocca alla Repubblica, in tutti i sensi. Non ci sarà referendum, come ai bei tempi, anche se in pratica di questo nuovamente trattasi, o di qua o di là.
Ci mancava anche il principino, ha urlato il popolo. Ben venga il nobile sabaudo, hanno esultato i nostalgici, forse pensando che così facendo si potrebbe tornare a un i circostanza, tra labari e nobili decaduti e diseredati. Emanuele Filiberto vuole partecipare attivamente alla vita pubblica del Paese, ne ha comprese le mille difficoltà, del Paese più che della vita pubblica, ha chiesto consigli in famiglia, gli è stato detto che la monarchia è roba passata anche se vive e regna tra loro, ora tocca alla Repubblica, in tutti i sensi. Non ci sarà referendum, come ai bei tempi, anche se in pratica di questo nuovamente trattasi, o di qua o di là.
Ci mancava anche il principino, ha urlato il popolo. Ben venga il nobile sabaudo, hanno esultato i nostalgici, forse pensando che così facendo si potrebbe tornare a un passato remoto che è prossimo ma che, nell’insegna del partito, è anche futuro. Emanuele Filiberto, resosi illustre ai più con la pubblicità televisiva e cartellonistica delle olive e di recente con la richiesta scritta di un risarcimento danni e affini per l’esilio, tra gioielli, palazzi, dimore e terreni della real casa, di duecentosessanta milioni di euro, ora ha deciso di volare più basso, si limita a chiedere ai connazionali un voto, una semplice ics sulla scheda, un posto in Parlamento, nella casa addobbata di stucchi e di oro come usavano i suoi avi. Si attendono sviluppi. Emanuele Filiberto è pronto a lanciare l’appello agli elettori, agli italiani tutti, di ogni ordine e censo. Visti i precedenti, parenti esclusi.
Il Giornale Tony Damascelli

lunedì 10 marzo 2008

OPERAZIONE ECLISSI, OGGI I PRIMI INTERROGATORI PER GIRO CASALINGHE SQUILLO

Autorizzazioni «facili» indagini al Comune

ANTONELLA BARONE
Iniziano oggi gli interrogatori dei titolari dei privè, arrestati per associazione per delinquere, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Mario Scala e la moglie Patrizia Romano, gestori del Contatto-Eclissi di Salerno, Salvatore Cirone e Maria Esposito, titolari del Fantasy di Fisciano, dovranno comparire dinanzi al giudice per le indagini preliminari Attilio Orio per l'interrogatorio di garanzia nel corso del quale il sostituto procuratore Cristina Giusti sosterrà le pesanti accuse, mosse nei loro confronti. Poi toccherà a Salvatore Iuliano, a cui è stato imposto l'obbligo di dimora nel Napoletano, a Antonio Perna e al polacco Ognyan Ruskov, entrambi sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Non si sa se gli arrestati risponderanno alle domande dei magistrati, raccontando eventualmente anche ulteriori dettagli della loro attività, o se sceglieranno la strada del silenzio. Intanto i carabinieri del Comando provinciale, diretti dal colonnnello Gregorio De Marco stanno continuando le capillari indagini, che hanno portato agli arresti in pochi mesi, l'attività di pedinamento è appostamento è infatti iniziata a ottobre del 2007. Ora c’è l'aspetto delle autorizzazioni amministrative per la riapertura del Contatto-Eclissi, che rappresenta un filone investigativo ancora in gran parte da esplorare e che potrebbe risarvare non poche sorprese. Spunti interessanti da sviluppare si rilevano dalle numerose intercettazioni su «interventi» per velocizzare le pratiche e agevolare i controlli da parte della polizia municipale. Ora si sta procedendo ai riscontri e alle verifiche di quanto è emerso da quelle intercettazioni per capire se «l'imbasciata forte e chiara» di cui si parla in una telefonata ci sia realmente stata per «snellire» la pratica e di che tipo siano stati gli «interessamenti», a cui si è più volte fatto riferimento nelle varie conversazioni intercettate. Su altro fronte si stanno cercando i clienti che hanno lasciato i documenti di identità nel locale e che non erano presenti al momento in cui i militari hanno fatto irruzione nei due privè.
Il Mattino 10 marzo 2008

Salerno, giro prostituzione nei privè:la casalinga di Casali, in arte Claudia

Futuro sposo beccato tre sere prima del sì

Deve sposarsi tra tre giorni e stava «festeggiando» l'addio al celibato, quando ieri notte i carabinieri hanno fatto irruzione nel privè Contatto-Eclissi, ora teme che la futura sposa scopra dove trascorreva le serate prima di pronunciare il fatidico sì. E ci sarebbe anche un esponente delle forze dell'ordine coinvolto nel giro e accusato di favoreggiamento. C'è poi c'è il giallo dei documenti di riconoscimento, trovati dai militari all'interno dei due locali nel corso delle perquisizioni senza tuttavia che fossero presenti i clienti. I militari hanno già da ieri iniziato a telefonare per convocare i diversi soggetti in caserma e poter chiarire perchè i loro documenti fossero in quei due privè. C'è stato chi ha dichiarato di aver perso la carta d'identità, ma che non ricordava dove e qualche altro che invece ha affermato di essersi allontanato da poco dal locale. Probabilmente si tratta di alcuni clienti che con il pagamento di una somma extra ha preferito allontanarsi con la prostituta prescelta. I clienti fissi erano circa 300, non solo salernitani, ma provenienti anche dalle aree di Napoli, Avellino, Potenza, Matera e due da Gaeta. I gestori dei due privè erano però attenti, per accedere era necessaria una presentazione, se «non si è amico degli amici non si può entrare», lo dicevano a chiare lettere, come è emerso dalle intercettazioni ed erano cauti anche nel parlare al telefono. Mario Scala aveva addirittura telefonato al gestore telefonico della sua utenza cellulare per chiedere se fosse possibile sapere se era intercettato. Per accedere nei due privè il Contatto-Eclissi di Salerno e il Fantasy di Fisciano i singoli pagavano 100 euro e le coppie 50, compresi nel prezzo cracker e acqua minerale per una frugale cena e profilattici per il resto della serata. Non venivano praticati sconti, anche se c'era chi li chiedeva. Una sera c'è stato anche un giovane, a bordo di una Mini Cooper, che ha chiesto se poteva pagare con la carta di credito e i gestori del privè lo hanno accompagnato al bancomat più vicino. Una volta entrati e aver pagato, i clienti sceglievano la ragazza che preferivano e si appartavano nelle stanzette dei locali. Le prostitute, pagate direttamente dai gestori dei privè, da qui la configurazione del reato di sfruttamento della prostituzione, percepivano somme variabili da 120 a 150 euro a sera, a prescindere dal numero di «prestazioni», che nei giorni di venerdì e sabato potevano essere numerose, per la presenza di molti clienti. E così nel corso di varie telefonate intercettate le ragazze, parlando tra loro, lamentavano guadagni non commisurati al «lavoro» svolto. Se poi portavano clienti ottenevano per ognuno una percentuale. Devono aggiungersi gli extra e i «regalini» da parte di clienti particolarmente soddisfatti delle prestazioni. La bellezza pagava, una delle ragazze la più bella, percepiva una somma maggiore a serata. A prostituirsi anche omosessuali e transessuali. Le prostitute, assoldate e pagate da Mario Scala e dalla moglie Patrizia Romano, per lavorare nel locale di fronte allo stadio Arechi, non erano straniere come in altri casi simili già scoperti dalle forze dell'ordine, ma tutte italiane, in particolare salernitane dalla doppia vita, mogli irreprensibili di giorno e prostitute di notte, impegnate a «lavorare» nel privè le notti di giovedì venerdì e sabato di ogni settimana. A casa raccontavano di svolgere altri tipi di lavori, E così una casalinga di Giffoni Sei Casali, «in arte» Claudia, che si prostituiva nel privè di Salerno da circa due anni, ha trovato «lavoro» anche a una sua amica «Monica», che, bloccata dai carabinieri durante un servizio di appostamento nei pressi del locale, ha raccontato di essere anche lei sposata e di prostituirsi da circa un mese in quel locale. I clienti, dirottati durante il periodo di chiusura del privè di Salerno, in quello quello di Fisciano, avevano avuto istruzioni precise, si fermavano all'uscita dell'autostrada e attivavano le quattro frecce. A indicare la strda fino al Fantasay in località Macchione, ci pensava Antonio Perna.
Il Mattino 8 marzo 2008

Salerno,Casalinghe come regine del sesso nei privè.

Obblighi cautelari per altre tre persone Tariffe di 150 euro professionisti tra i clienti

ANTONELLA BARONE Operazione Eclissi: è stata sgominata un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione a Salerno e provincia. Un giro in cui a prostituirsi erano donne, uomini e transessuali. Casalinghe dalla doppia vita, di giorno impegnate nelle attività domestiche, che poi la sera si prostituivano nei due locali, sottoposte dai gestori, da cui venivano pagate a tariffa fissa, oscillante dai 100 ai 150 euro, anche a turni «di lavoro» da loro stesse definiti «massacranti» alcune volte con 35-40 clienti a sera. Tra questi ultimi commercianti, professionisti, molti i giovani, oltre a un avvocato, che si è adoperato anche per consigli legali sulle autorizzazioni amministrative, necessarie al privè di Salerno. Quattro le persone raggiunte da provvedimenti cautelari, altre due con obbligo di presentazione alla polizia e una con obbligo di dimora, due i privè sequestrati, uno a Salerno e l'altro a Fisciano. I provvedimenti cautelari richiesti dal sostituto procuratore Cristina Giusti sono stati firmati dal giudice delle indagini preliminari Attilio Orio. Dietro le sbarre è finito Mario Scala, gestore del privè «Contatto-Eclissi», ubicato a Salerno nei pressi dello stadio Arechi, mentre sono stati ristretti agli arresti domiciliari la moglie di Scala, Patrizia Romano, anche lei impegnata nel locale e i coniugi Salvatore Cirone e Maria Esposito, gestori del privè «Fantasy», che è a Fisciano in località Macchione. A Salvatore Iuliano, partecipe dell'associazione per delinquere, in quanto collaboratore nel locale Contatto-Eclissi, è stato imposto l'obbligo di dimora nel Comune di Napoli, dove risiede. Antonio Perna e il bulgaro Ruskov Ognyan, detto Hochi, sono stati sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Perna svolgeva il ruolo di «traghettatore» delle auto dall'uscita dell'autostrada a Fisciano fino al Fantasy, mentre Hochi era custode, parcheggiatore e intermediario per i clienti del privè di Salerno. È questo il bilancio dell'inchiesta, illustrata ieri nel corso della conferenza stampa, dal sostituto procuratore Cristina Giusti, titolare delle indagini e dai carabinieri del Comando provinciale, diretti dal colonnello Gregorio De Marco e del Reparto Operativo, diretto dai maggiori Merone e De Maio. Un'attività investigativa complessa, avviata dai militari a ottobre dello scorso anno con una serie di appostamenti e pedinamenti, poi quando anche a seguito di alcune ammissioni di clienti fermati all'uscita dei locali e delle donne, che si prostituivano, il quadro è apparso chiaro, si è passati alle intercettazioni telefoniche. Così è stata scoperta una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione con un consistente giro di affari di circa 30mila euro al mese per ogni locale. Nel periodo in cui il locale di Salerno per un problema di autorizzazioni amministrative è rimasto chiuso, la «clientela» è stata dirottata in quello di Fisciano. Ma le contabilità continuavano ad essere mantenute separate e le ragazze venivano pagate dai rispettivi gestori per cui lavoravano.
IL Mattino 8 marzo 2008

domenica 9 marzo 2008

Anche gli inglesi hanno una sexy prof, scoperte le sue vecchie foto

SCANDALO IN UNA prestigiosa scuola londinese
Helen, la prof che faceva la pornostar
Sono stati i suoi studenti a scoprire sul web le sue vecchie foto hard. La donna, 31 anni, rischia di essere licenziata
LONDRA - Il suo passato da pornostar in film lesbo trasmessi da un canale per soli adulti potrebbe costare il licenziamento a una trentunenne insegnante inglese, dopo che dozzine di scatti di quei video hard sono finiti in rete e da qui scaricati dagli studenti della «De Ferrers Technical School» di Burton-on-Trent, nello Staffordshire, sui loro cellulari. Helen Serghi, questo il nome della sexy prof, si difende sostenendo che le foto risalgono ad almeno dieci anni fa, quando ancora non faceva l’insegnante, ma le sue spiegazioni non sembrano aver convinto il preside del celebre istituto, Michael York, che, a detta del Sunche ha pubblicato l’intera storia, sarebbe furibondo con la Serghi e non si sarebbe preoccupato di nasconderlo nel durissimo faccia-a-faccia avuto con lei subito dopo la scoperta dello scandalo.
«Helen lo ha pregato di non licenziarla – ha raccontato una gola profonda al tabloid – visto che lei è assiste i ragazzi svantaggiati ed è pure molto brava nel suo lavoro. Quanto successo è un vero peccato, perché Helen è davvero popolare fra i ragazzi, ma non puoi certo pensare di lasciarla continuare ad insegnare a degli studenti che se ne vanno in giro con le foto di lei nuda sui loro telefonini, passandosele poi l’uno con l’altro». In una delle immagini pubblicate dal tabloid si vede la giovane professoressa mentre spoglia e accarezza intimamente un uomo in compagnia di altre due donne, mentre in un’altra simula un rapporto sessuale e in un terzo scatto è ritratta nuda e con le gambe aperte. Non appena la vicenda delle foto osé è diventata di dominio pubblico, la scuola ha lanciato un’indagine sul passato della Serghi, scoprendo così che la donna è apparsa su Adult Channel (canale a luci rosse della tv inglese) e in film di argomento lesbo. «Non sono orgogliosa di quello che ho fatto – ha confessato l’insegnante al giornale londinese – ma quelle foto sono state scattate prima che io iniziassi a lavorare nella scuola e ora quella parte della mia vita è chiusa per sempre». Peccato che i vertici del prestigioso istituto non la pensino allo stesso modo.
Corriere della Sera Simona Marchetti 09 marzo 2008

sabato 8 marzo 2008

Politiche 2008:Crollato il mito di Ceppaloni,si sbattono le porte, si candidano suore, cercando di colpire l'indeciso al cuore

Fuga dalle elezioni: il pozzo della solitudine

di Paturnio

Non si contano più i partiti e i candidati che hanno deciso di correre da soli, che hanno rinunciato a correre o che sono stati fatti fuori prima che lo starter sparasse il colpo di pistola.
Il primo a decidere di “correre da solo” è stato Casini. Nei sondaggi la sua ascesa sembra direttamente proporzionale all’odio che Berlusconi dimostra nei suoi confronti. Purtroppo, arruolando la principessa Borghese, ormai una sorta di ricca suora, farà storcere il naso a qualcuno. Ma all’ultimo momento, non era rimasto molto, cosa doveva fare?
Apprendiamo ora che Casini ha abbandonato gli studi di 8 e mezzo (La sette), in polemica con i conduttori che lo avrebbero obbligato a spettegolare su Mastella e a non parlare del programma elettorale. Una volta che qualcuno vuole aiutare l’UDC, ecco il ringraziamento.

Mastella, dopo il proclama:”Siamo decisivi anche a Caserta”, deve aver avvertito un tipico verso che si fa con la bocca: Prrrrrrrr! (sì, col punto esclamativo). Di ieri, la notizia del suo ritorno in famiglia, insieme a moglie e figli (non si ricandida nessuno)
Gustavo Selva, responsabilmente, dopo essere stato condannato a sei mesi per aver indebitamente usato un’autoambulanza per accorrere al capezzale di una trasmissione televisiva, rinuncia a ricandidarsi. (ma qualcuno gli aveva chiesto di farlo?)
Alumia, uno dei pochi che dovrebbe essere “murato” a Montecitorio, era stato fatto fuori dal PD, ma dopo l’offerta di Di Pietro, miracolosamente il PD gli ha trovato un seggio sicuro. Però è strano che Veltroni abbia detto, “E’ stato possibile perché Ignazio Marino gli ha lasciato il suo posto”. Marino era candidato sia nel Lazio che in Sicilia, quindi il PD aveva sacrificato Lumia, in nome di un seggio sicuro + uno di scorta per un altro candidato. Why?

Ferrara aveva sperato di correre per la poltrona a sindaco di Roma, di essere accolto a braccia aperte dalle braccine anziane di Silvio, ma lui, Silvio, deve aver avuto paura di esserne soffocato, e così, un attimo prima dell’abbraccio fatale, ha fatto un passo indietro, lasciando che Ferrara annaspasse nel vuoto. Ma al nostro guru dell’informazione, non è importato nulla. Correrà da solo: non per la poltrona di sindaco, non per un seggio al senato, ma per provare l’ebbrezza di sedersi su uno scranno di Montecitorio rinforzato.

E che dire di Pannella, e delle promesse non mantenute dal Pd? Fa lo sciopero della sete. Uolter, però non si commuove e lo esorta ad appassionarsi a questa grande impresa che, assicura, anche senza tutti i nove deputati radicali, sarà bella lo stesso.
E poi Boselli, che lascia la poltrona di Porta a Porta, perché il PSI è stato cancellato dalla campagna elettorale. Ha ragione, Boselli. Le regole sono da cambiare. Meglio un comizio per strada. La sua uscita di scena addirittura all’inizio dello show, merita una raffica di agenzie. Oggi, tutti sanno che il PSI partecipa alle elezioni rincorrendo da solo.
E che dire della Santanchè che non ha bisogno di lavorare e può dedicarsi serenamente a lenire le pene di tutti i poveri d’Italia? Se paragonato al decadimento fisico di chi alla politica si dedica da anni, il suo incontrovertibile miglioramento estetico dimostra che di politica ci si può anche nutrire ed idratare. Mentre Storace, finalmente libero dalle diete a cui lo obbligava Berlusconi, può manovrare nell’ombra addentando un panino alla porchetta.
L’ultimo ad abbandonare l’arena di queste elezioni 2008 è Oliviero Diliberto, che lascia il suo posto a un operaio della Thyssen. “La politica si può fare anche da fuori”, proclama. Ma se voleva candidare un operaio, non poteva pensarci prima? Lui è una persona intelligente, forse serviva in parlamento.
E che dire di Berlusconi, che ormai anche per ordinare il menù al ristorante si affida ai sondaggi? Pagnoncelli si occupa dei primi, Mannheimer dei secondi e l’SWG dei dessert. I risultati vengono poi analizzati dai suoi sondaggisti di fiducia, che bocciano, promuovono o modificano i risultati passandoli direttamente alle cucine. Ieri la verza di Mannheimer era data sei punti sopra i cavolini tartufati, ma il sondaggista personale di Silvio ha detto che la forchetta era inattendibile e ha comunicato alle cucine di servire un soufflè al cavolo, di ben dieci punti superiore.
Di Di pietro non posso dire nulla, perché da lui non ci sono stati problemi di sorta (per ora), Nessuno dei suoi si è arrabbiato, (per ora) l’apparentamento con il PD gli è stato concesso mantenendo il simbolo dell’IDV. Cosa vuoi di più?
http://www.paturnio.blogspot.com/ 8 marzo 2008

Arriva lo scanner che scruta il cervello e legge i pensieri

LA SCOPERTA

DEBORAH AMERI Un computer in grado di leggere la mente e di predirne i pensieri. Uno scenario che finora si era visto soltanto in qualche pellicola cinematografica (ad esempio in «Minority Report» con Tom Cruise) e che invece diventa realtà grazie ai ricercatori dell'università di Berkeley, in California. Gli studiosi hanno infatti messo a punto un computer in grado di decodificare i segnali dell'attività cerebrale grazie a uno scanner, lo stesso macchinario che si usa per gli esami di risonanza magnetica, e da quelli risalire in modo preciso all'immagine che un individuo ha di fronte. In particolare all'inizio gli scienziati hanno «addestrato» la macchina per cinque ore, scannerizzando il cervello di un gruppo di volontari mentre osservava un set di centoventi fotografie diverse. Nella seconda fase, invece, sono state fornite alle cavie umane delle fotografie totalmente differenti. Il computer, analizzando l'attività cerebrale, è riuscito così a predire che tipo di immagine la persona stava guardando. Con una precisione impressionante: la risposta è risultata infatti esatta nove volte su dieci. E questo significa che presto una macchina simile sarà in grado di «tradurre in immagini» ciò che una persona sta pensando. Il professore Jack Gallant, mente e coordinatore del progetto, ha successivamente raccontato ai giornali inglesi che grazie alla scoperta si potranno finalmente «vedere» i sogni e anche i ricordi più nascosti che apparentemente sono stati dimenticati dal soggetto. E così, un giorno non troppo lontano, una vera e propria «macchina del pensiero» potrebbe essere impiegata in svariati usi, a cominciare dalle polizie di tutto il mondo per interrogare un presunto terrorista o assassino, e naturalmente per «leggere» direttamente dal suo cervello. Eppure, visto che il sistema computeristico può essere in grado di codificare «tutti i pensieri» si corre il rischio di poter rivelare un crimine unicamente immaginato e quindi mai commesso. Per questo lo studio, pubblicato già sulla nota rivista scientifica «Nature», ha scatenato non poche polemiche nel mondo scientifico. Le accuse più violente naturalmente da parte di chi teme pericolose violazioni della privacy e dei diritti civili.
Il Mattino 7 marzo 2008

venerdì 7 marzo 2008

Sesso e gravidanze «Ragazzi ignoranti», c'è chi usa la coca cola

ginecologi: troppo fai-da-te, c’è chi usa la Coca Cola

LUISA MARADEI Il miglior metodo anticoncezionale? Una lavanda vaginale a base di Coca Cola. Oppure, in alternativa, rapporti sessuali rigorosamente «in piedi o in acqua» e dalla durata «lampo». Ecco i metodi fai-da-te per almeno il 30% degli adolescenti italiani che «ritiene efficaci». Insomma giovanissimi disinformati, superficiali o completamente a digiuno per quanto riguarda educazione sessuale. Un quadro desolante: lo delineano i ginecologi italiani presenti a Lisbona per il Congresso europeo. E inevitabilmente scatta l’allarme: «Esiste il rischio concreto di gravidanze indesiderate e soprattutto di aborti se non si combatte l’enorme disinformazione degli under-19». «La conoscenza tra ragazzi - sottolinea in particolare il presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) Giorgio Vittori - resta molto scarsa: una situazione pericolosa che è emersa anche da nostri recenti sondaggi tra adolescenti». E, non a caso, basta analizzare i blog per giovanissimi, come fatto dalla Sigo, per verificare come luoghi comuni e informazioni-bufala dilagano. Gli esempi? C’è chi è convinta di «poter restare incinta con un bacio»; chi pensa «che la ”prima volta” non si può essere fecondate», impossibile anche se «non si raggiunge l'orgasmo». E c’è da restare di sasso, poi, a sapere che un adolescente su tre dice di «sfidare la sorte» non utilizzando alcuna precauzione. In particolare il 20% ricorre al coito interrotto mentre c’è chi usa improbabili anticoncezionali naturalmente del tutto privi di validità. «Un quadro desolante - continua Vittori - perché l’ignoranza aumenta enormemente il drammatico ricorso all'aborto». Dalla ricerca, numeri e dati spesso sconvolgenti: «Solo lo 0,3% delle under-19 ha una buona educazione sessuale, il 26,5% sufficiente e ben il 72,9% scarsa». I motivi? «Manca - aggiunge - un'educazione di base da parte delle famiglie. Le ragazze tendono poi a contestare quanto detto dai genitori, preferendo l'autoinformazione, le notizie date dai coetanei, quasi sempre infondate o legate alle mode del momento». Fondamentale resta quindi un'educazione sessuale precoce: «Per questo incontreremo i vertici del ministero dell'Istruzione - conclude Vittori - per avviare programmi scolastici». E così l'Italia è inevitabilmente agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo di metodi contraccettivi: 8 donne su 100 «non ne hanno mai fatto ricorso» mentre in Ue la pillola si conferma il metodo più usato per una donna su 3. Molte italiane «hanno paura di ingrassare» anche se oggi, dicono gli esperti, è «un rischio ridottissimo grazie ai progestinici di nuova generazione».
Il Mattino 7 marzo 2008

martedì 4 marzo 2008

Cassazione: i politici si possono insultare. Lista insulti permessi

Gli 'Ermellini' stilano un elenco di epiteti da rivolgere agli uomini di governo quando ce ne è bisogno

La Cassazione: se c'è un alto tradimento legittimo dare del 'Giuda', 'buffone' o 'idiota'.
Piazza Cavour sancisce la libertà di ''critica politica'' per le azioni che vanno condannate. Attenzione però a dare del 'venduto'
Roma, 1 MAR. - Se i politici se lo meritano, è lecito coprirli di insulti. La legittimazione arriva dalla Cassazione che, con una sentenza della Quinta sezione penale (la numero 9084), stila un vero e proprio elenco di epiteti non proprio eleganti da rivolgere agli uomini di governo quando ce ne è davvero bisogno. E allora, dare del 'Giuda' è legittimo se un politico si macchia di 'alto tradimento'; anche 'buffone', a suo modo, rappresenta "legittima critica". Se poi chi guida la macchina politica solleva una "indignazione" popolare, al limite, dice Piazza Cavour, gli si può dare anche dell'"idiota". Il perché di queste 'licenze', la Cassazione, lo spiega a chiare parole: "Il diritto di critica riveste necessariamente connotazioni soggettive e opinabili quando si svolge in ambito politico, in cui risulta preminente l'interesse generale del libero svolgimento della vita democratica". Ne consegue che "una volta riconosciuto il ricorrere della polemica politica ed esclusa la sussistenza di ostilità e malanimo personale, è necessario valutare la condotta dell'imputato alla luce della scriminante del diritto di cui all'art. 51 c.p.". Dopodiché, se il giudice avrà verificato che l'operato del politico meritava di essere bollato con un epiteto che suona come ingiurioso, l'autore dello sfogo andrà assolto per non avere fatto altro che esercitare la libertà di "critica politica". Proprio per questa ragione la Cassazione ha ritenuto di cancellare la doppia condanna per diffamazione inflitta nei due gradi precedenti a Paolo G., un consigliere comunale di Como di Forza Italia che, uscendo dalla sala consiliare, aveva dato del 'Giuda' a un collega di partito che all'ultimo momento si era comportato da voltagabbana, votando contro la delibera proposta dal suo partito, dopo averla inizialmente appoggiata. Un "grave tradimento politico" da indurre la Suprema Corte ad accordare l'assoluzione al consigliere comunale che aveva sfogato la sua rabbia contro il collega traditore. Attenzione, però, a non dare del 'Giuda Iscariota venduto': l'espressione, avverte la Suprema Corte, potrebbe ancora essere bollata come "infamante" e procurare guai con la giustizia.

sabato 1 marzo 2008

CASSAZIONE: NO A LICENZIAMENTO PER SVAGO SE SI E' IN MALATTIA

Non va licenziato il dipendente che, durante un periodo di malattia, si concede uno svago, a patto che questo non pregiudichi la pronta ripresa del lavoro. Lo sottolinea la Cassazione confermando una sentenza della Corte d'Appello di Milano con la quale era stato annullato il licenziamento intimato da una casa di cura ad una dottoressa, la quale, mentre era in malattia, aveva partecipato ad una trasmissione televisiva. Per i giudici di secondo grado non sussisteva la falsita' della documentazione prodotta dalla dottoressa per certificare la malattia e la sua partecipazione, come cantante amatoriale, al programma Tv, non aveva aggravato il suo stato di salute, cosi' che la donna aveva ripreso regolarmente il lavoro dopo il periodo di malattia diagnosticato. Contro il verdetto dei giudici d'appello aveva presentato ricorso in Cassazione la casa di cura, ricorso che pero' la Suprema Corte (Sezione lavoro) ha rigettato. Secondo gli ermellini, infatti, "la Corte territoriale ha richiamato ampia giurisprudenza di questa Corte suprema in ordine al criterio della compatibilita' con lo stato di malattia dell'esercizio di altre attivita' lavorative e non lavorative (amatoriali, hobbistiche e persino sportive) - si legge nella sentenza n. 5106 - allorche' non pregiudichino la guarigione o la sua tempestivita'. Di talche', una volta escluso il pregiudizio per la pronta ripresa del lavoro - conclude la Cassazione - il carattere amatoriale di una prestazione da parte di una persona avvezza a cantare anche in teatro era espressione dei diritti della persona, con esclusione della violazione dei principi di correttezza e buona fede" da parte della dottoressa. (AGI) - Roma, 29 feb. -

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