lunedì 31 agosto 2009

Mogavero: «La nota anonima su Boffo? Sembra un avvertimento mafioso»

CESA, UDC: L'ATTACCO AL DIRETTORE DI AVVENIRE È DEGRADO DELLA POLITICA

Il vescovo di Mazara, presidente del consiglio Cei per gli Affari giuridici: l'ho ricevuta e sono rimasto indignato


DOSSIER ANONIMO CHE ACCUSA BOFFO:GUARDA


Il direttore di «Avvenire» Dino Boffo È sempre giallo sull'origine del «mini dossier» che accusa il direttore di Avvenire Dino Boffo e che è stato reso pubblico da Vittorio Feltri su Il Giornale. L'informativa, una nota anonima, è stata praticamente inviata a tut ti i vescovi d’Italia per posta. A confermarlo all'Ansa è ora il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, presidente del consiglio Cei per gli Affari giuridici, noto per le posizioni espresse sulla questione immigrazione. «Si ho ricevuto l'informativa su Boffo anch'io e ne sono rimasto indignato» ha detto il vescovo, apostrofando l'informativa come «una forma di avvertimento che da siciliano definirei di tipo mafioso». Per Mogavero la vicenda che ha preso il via dalla pubblicazione sul quotidiano diretto da Feltri di un articolo su Boffo «pesa» nelle relazioni tra Chiesa e governo perché «indubbiamente in situazioni come questa c'è uno spirito di corpo che si ricompatta anche se precedentemente vi poteva essere una situazione sfilacciata». «Se si voleva dividere il mondo cattolico certamente così si ottiene il contrario. Se il premier Silvio Berlusconi - continua il vescovo di Mazara - cerca un riavvicinamento con la Chiesa deve semplicemente cambiare stile di vita, deve semplicemente fare il politico e non il manager o l'uomo di spettacolo». Poi, prosegue Mogavero, «il giudizio sulla sua politica lo daranno il Parlamento e la storia ma se cerca la vicinanza con il mondo ecclesiastico deve assumere un rigoroso stile di vita». «Non ci interessa la sua vita privata - conclude - ci interessa che non ne faccia motivo di spettacolo».

«I SERVIZI NON C'ENTRANO» - Entrando nel merito della vicenda Boffo, il presidente del Copasir Francesco Rutelli ha escluso un coinvolgimento dei Servizi, assicurando la «massima attenzione contro eventuali deviazioni». «A proposito degli articoli di stampa che ipotizzano la formazione di documentazione illecita nell'ambito delle polemiche in corso, il presidente del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica Francesco Rutelli - si legge in un comunicato- ha reso noto che il comitato non ha ricevuto finora alcuna segnalazione su coinvolgimenti diretti o indiretti di persone legate ai servizi di informazione. Il Copasir dedicherà il massimo di attenzione ad ogni notizia a questo proposito e vigilerà perché non si registrino deviazioni, in qualunque direzione, dai compiti istituzionali in un momento molto delicato per la vita democratica».

IL FASCICOLO A TERNI - Informativa a parte, negli archivi del tribunale di Terni è conservato il fascicolo processuale che riguarda il direttore di Avvenire e che lo costrinse a pagare un'ammenda di 516 euro. Sulla vicenda lunedì mattina il procuratore della Repubblica Fausto Cardella non ha voluto fare commenti. Il magistrato, che all'epoca dei fatti non guidava ancora l'ufficio, è rimasto nella sua stanza impegnato nella normale attività. Con i giornalisti non è voluto entrare nel merito della vicenda. Si è limitato a confermare che nessuna iniziativa è stata presa dalla Procura in seguito alla pubblicazione della notizie riguardanti Boffo da parte de Il Giornale. Da parte sua il gip di Terni Pierluigi Panariello ha spiegato che nel fascicolo riguardante il procedimento per molestie a carico di Dino Boffo «non c'è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali». Il giudice si sta occupando della vicenda essendo stato chiamato a decidere in merito alle richieste di accesso agli atti presentate oggi da diversi giornalisti. Non si trovano invece più a Terni il pubblico ministero che coordinò l'inchiesta e il gip che firmò il decreto penale di condanna nei confronti di Boffo per molestie.

CESA E ROTONDI - A sostegno di Boffo scende ancora in campo il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa: «L'attacco ad un giornale libero come Avvenire che per tutti noi cattolici è un punto di riferimento è vergognoso ed è un segno del degrado della politica dei nostri tempi» spiega il leader centrista a margine del sit-in di protesta davanti l'Ambasciata libica di via Nomentana a Roma contro la visita del premier Silvio Berlusconi a Tripoli. Cesa si augura che venga fatta luce «sul dossier che è girato tra le redazioni e lo si faccia in Parlamento nella commissione competente che è il Copasir». Per il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi «questo è uno dei casi in cui serve solo la preghiera per tutti i protagonisti di questo doloroso capitolo della vita nazionale». «Il livello di imbarbarimento nel rapporto tra politica e informazione è tale che necessita di un momento di riflessione e di responsabilità» sostiene Piero Fassino. all'esponente del Pd replica il presidente dei deputati del Pdl Farbizio Cicchitto. «Quello che afferma Fassino sull'imbarbarimento dello scontro politico-giornalistico è condivisibile se riguarda ciò che è successo in Italia da alcuni mesi a questa parte e se si rivolge a trecentosessanta gradi a tutti i mezzi di comunicazione di massa, giornali e trasmissioni televisive, che si sono esibiti su questo terreno».


corriere della sera 31 agosto 2009

BOFFO: PARLA IL GIP DI TERNI SU CONTENUTO ATTI

» 2009-08-31 15:27

Nel fascicolo nessuna nota su inclinazioni sessuali
(ANSA) - TERNI, 31 AGO - Nel fascicolo riguardante Dino Boffo 'non c'e' assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali', dice il gip di Terni. Il giudice Pierluigi Panariello ha parlato oggi con i giornalisti del procedimento per molestie a carico del direttore di Avvenire dopo una serie di richieste di accesso agli atti presentate da diversi giornalisti. Tra gli atti non figurano intercettazioni telefoniche. Ci sono invece i tabulati relativi al telefono di Boffo.

BOFFO: FASCICOLO IN ARCHIVIO
No comment del procuratore di Terni
(ANSA) - TERNI, 31 AGO - E' conservato negli archivi del tribunale di Terni il fascicolo processuale riguardante il direttore di Avvenire Dino Boffo. Una vicenda sulla quale stamani non ha voluto fare commenti il procuratore della Repubblica Fausto Cardella. Il magistrato, che all'epoca dei fatti non guidava ancora l'ufficio, si e' limitato a confermare che nessuna iniziativa e' stata presa dalla Procura in seguito alla pubblicazione della notizie riguardanti Boffo da parte de Il Giornale

venerdì 21 agosto 2009

Maglia anti-Berlusconi, il Comune del centrodestra multa i vogatori


Maglia anti-berlusconi, il sindaco

"Squalificare i vogatori del Palio"

Non basta la diffida e la multa di 100 euro da devolvere alla Casa di riposo. La parlamentare del Pdl e sindaco di Castiglion della Pescaia Monica Faenzi, dopo la goliardata dei vogatori del rione Portaccia che hanno indossato una canottiera con una caricatura del premier, chiede la squalifica dei 15 atleti per la prossima edizione. Altrimenti, niente contributo alla manifestazione

"Se il comitato organizzatore del palio marinaro non escluderà dalle prossime edizioni della gara
i partecipanti che il 15 agosto hanno infangato la competizione, indossando le canottiere con la caricatura del presidente Berlusconi, il Comune di Castiglione della Pescaia taglierà il contributo che ogni anno offre in sostegno alla manifestazione".

La parlamentare del Pdl e sindaco di Castiglion della Pescaia Monica Faenzi. "La sanzione comminata ai vogatori del rione Portaccia, una multa da 100 euro da devolvere alla locale casa di riposo, non e' sufficiente - ha aggiunto Faenzi - e non è tollerabile che alcuni ragazzi con in tasca le tessere del Pd usino questa gara tradizionale per farsi pubblicità politica. Una cosa del genere non era mai accaduta e serve una punizione esemplare".

I vogatori del rione Portaccia di Castiglione della Pescaia, in occasione del palio remiero che si è svolto, nelle acque della località turistica, per Ferragosto, erano scesi in acqua con una canottiera con la caricatura della faccia di Silvio Berlusconi racchiusa dal simbolo del divieto di accesso. Il comune di Castiglione da anni è amministrato dal centrodestra e il sindaco aveva da subito espresso la sua indignazione. "E' una vicenda incommentabile - aveva detto il sindaco - un episodio gravissimo che mette in luce una strumentalizzazione politica di una gara sportiva tradizionale della nostra città e sostenuta fortemente dal comune di centrodestra".

La Portaccia ha vinto il palio e al momento della premiazione i componenti del comitato organizzatore hanno notato l'immagine. Poiché il regolamento vieta ai vogatori di gareggiare con indumenti "non consoni alla gara", gli atleti sono stati puniti con un’a mmonizione con diffida e un contributo di 100 euro da devolvere alla Casa di riposo. Ma ora il sindaco pretende una punizione esemplare.

Il presidente del rione Portaccia di Castiglione della Pescaia, Francesco Loffredo, minimizza il gesto che ha fatto infuriare il sindaco."Indossare la maglia con la caricatura di Berlusconi racchiusa nel divieto d'accesso? E' stata una goliardata, una burla che i vogatori del rione, miei grandi amici, mi hanno fatto, per scherzare sul mio passato da militante attivo di Forza Italia, partito a cui sono stato iscritto fino allo scorso anno, prima di abbandonare la politica". "Non c'era, mettendosi quelle magliette, nessuna volontà di strumentalizzare politicamente il gesto", assicura Loffredo.

Quanto alla minaccia del sindaco Faenzi di tagliare il sostegno comunale alla gara qualora i vogatori di Portaccia non vengano esclusi dalle future edizioni, il presidente del rione si augura che "sia uno scherzo: la sanzione comminata dal comitato organizzatore è già eccessiva perché quella maglietta é solo un atto goliardico".
(il tirreno 21 agosto 2009)

Coniglietta Playboy forse uccisa da star di un reality


Trovato tra immondizia corpo di una playmate: si cerca il fidanzato

Los Angeles- Trovata morta la modella e coniglietta di Playboy, Jasmine Fiore in un cassonetto dei rifiuti a Los Angeles, in California. La polizia sta ricercando il compagno, Ryan Alexander Jenkins, una star di un reality show americano

La playmate, 28 anni, sarebbe stata con molta probabilità strangolata. Il suo corpo è stato ritrovato dentro una valigia da un barbone che rovistava in mezzo alla spazzatura.

Nel mirino della polizia di Los Angeles è finito il compagno della vittima, 32 anni, cittadino canadese che risulta irreperibile.

La polizia di Buena Park ritiene che si stia dirigendo in auto verso il Canada.

Jenkins, presidente di un`agenzia immobiliare di Calgary, partecipava al reality show `Megan Wants a Millionaire` (Megan vuole un milionario) del network Usa VH1, dove una ragazza sceglie un fidanzato fra alcuni scapoli.

E` stato lui stesso a chiamare la polizia e denunciare la scomparsa di Jasmine, ma il suo cadavere nel frattempo era stato già ritrovato.

Da parte sua il network Usa VH1, dopo quanto successo e in attesa di ulteriori accertamenti, ha deciso di sospendere il programma in cui partecipava Jenkins.

A differenza di quanto si legge sulla stampa locale che afferma che Jenkins e Jasmine Fiore si erano sposati a Las Vegas, la madre della ragazza sostiene che i due fossero solo fidanzati.

(21/08/2009 - in collaborazione con AdnKronos)

giovedì 20 agosto 2009

Angelina Jolie di Bari:"Silvio come Gesù"

Il suo nome è spuntato nell'inchiesta barese su Tarantini e sul giro di ragazze
da portare alle cene di Berlusconi. E ora Graziana Capone parla a Novella 2000

"Mi sento la più vicina a Silvio
Lui come Gesù, io forse la nuova Veronica"

Definisce se stessa "Alice nel Paese delle meraviglie", mentre la D'Addario
è "l'angelo caduto all'inferno". Frecciate anche contro la Arcuri: "Si faceva pregare..."


"Mi sento la più vicina a Silvio Lui come Gesù, io forse la nuova Veronica"

Graziana Capone

ROMA - Il nome di Graziana Capone - nota alle cronache anche come "la Angelina Jolie di Bari" - è spuntato a luglio nell'inchiesta pugliese su Gianpaolo Tarantini, e sul suo ruolo di reclutatore di presenze femminili per le cene a Palazzo Grazioli o Villa Certosa. Lei aveva ammesso subito l'"amicizia" col premier, negando però risvolti mercenari: "Non tutti sono in vendita", aveva scritto su Facebook. Ma adesso, intervistata da Novella 2000, Graziana si mostra molto più prodiga di particolari. Raccontando la sua infatuazione per il "presidente", che paragona addirittura a Cristo: come Gesù, spiega, "lui dice 'Lasciate che i fanciulli vengano a me'"...

Per il resto, nella lunga chiacchierata col giornale di gossip, la giovane donna rivendica - come aveva già fatto coi cronisti di Repubblica qualche settimana fa - il suo ruolo di favorita di Papi ("ma io non lo chiamo così", precisa): "Nel posto più vicino al cuore, alle sue cene, lui vuole me". Forse perché, aggiunge "somiglio a Veronica Lario". Un paragone, questo, che sembra non imbarazzare affatto la volitiva ventiquattrenne. Protagonista, secondo quanto emerso a margine dell'inchiesta barese, di un week end al centro Messegué di Todi, chiuso ai clienti "normali", e interamente a disposizione sua, del premier e di altre due ragazze.

E varie settimane dopo queste rivelazioni la linea seguita da Graziana è la stessa: lei e Silvio sono legati da una bella, affettuosa amicizia. Che continua, e che continuerà: "Magari sarò la nuova Veronica", azzarda. Poi spiega: "Quello col presidente è un rapporto assiduo, ci sentiamo moltissimo al telefono". Lei stessa lo definisce "un grande seduttore, eccome se lo é"; anche se, facendo un piccolo passo falso rispetto alla difesa a tutto campo del Cavaliere, ammette di non aver portato alle cene berlusconiane sua sorella più piccola "perché tendo a preservare le persone che amo".

Ma non è solo un gran seduttore, Silvio, nelle parole della Capone. Visto che a un certo punto i suoi toni si fanno quasi mistici: interpellata sul perché lui si circondi sempre di giovani, specie di sesso femminile, spiega che il suo è una sorta di evangelico "lasciate che i fanciulli vengano a me. Il presidente , come Gesù, dà ai giovani un'idea di concretezza, trasmette energia". Segue ulteriore citazione religiosa: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Forse è per quest'aura di santità, di autorevolezza, quasi di infallibilità che la ventiquattrenne confessa candidamente a Novella di aver chiesto a lui il "permesso" di dare l'intervista.

Non con tutti, però, Graziana è così prodiga di belle parole. Ad esempio, passando a Patrizia D'Addario, sembra di precipitare dal paradiso berlusconiano al girone dei peggiori peccatori: "Lei è l'angelo caduto all'inferno, io sono Alice nel Paese delle meraviglie". Anche verso Tarantini non è tenera: "Non mi ha mai convinto". E infine una frecciatina a Manuela Arcuri: "Per la cena di Natale a Palazzo Grazioli Tarantini la chiamò: ma lei faceva la capricciosa, diceva 'non so'... Avrebbe voluto un invito diretto del presidente".

Quanto al futuro, la Capone dice che non le spiacerebbe una nomina a ministro. Ma può anche darsi che finirà a fare l'attrice, il magistrato o l'avvocato: "Ma solo per sostituire Ghedini", puntualizza.

(la repubblica20 agosto 2009)

Jackson: "Presto il medico Murray arrestato"


Per "Fox News" il cerchio si stringe

Le indagini sulla morte di Michael Jackson sasrebbero a un punto di svolta. Secondo l'emittente americana "Fox News", il dott. Conrad Murray, il cardiologo che secondo fonti giudiziarie somministrò a Jackson un potente anestetico poche ore prima della sua morte, sarà arrestato la settimana prossima, o al massimo entro la fine di agosto, con l'accusa di omicidio colposo.


Ma le cose non si metterebbero bene nemmeno per il dermatologo Arnold Klein: anche per lui si prospetterebbe l'arresto, ma con un'incriminazione per negligenza nell'esercizio della professione medica. Secondo "Fox News" gli inquirenti stanno raccogliendo gli ultimi indizi per l'incriminazione dei due medici.

Secondo l'emittente Usa, la procura di Los Angeles sta concordando con gli investigatori se chiedere a Murray di consegnarsi spontaneamente alla polizia di Los Angeles o se eseguire l'arresto a Houston, dove il medico risiede attualmente. La portavoce del procuratore distrettuale di Los Angeles, Jane Robinson, ha tuttavia negato che la procura abbia già deciso di incriminare i due medici: "Finché la polizia non completerà le indagini e le porterà nel nostro ufficio, non si può sapere quali accuse possono essere mosse e contro di chi", ha detto.

tgcom

martedì 18 agosto 2009

Noemi premiata come attrice per il suo unico (e forse ultimo) corto

Noemi premiata come attrice - La Letizia del "caso Papi" riceverà la "Torre d'Oro 2009" dal Valva International Short Film Festival















Notizia del 18 agosto 2009 - 16:30

La Letizia del "caso Papi" riceverà la "Torre d'Oro 2009" dal Valva International Short Film Festival

foto

di Daniele Passanante

Accesi i riflettori sulla storia di Patrizia D'Addario, la escort presidenziale, il buio più profondo è calato sull'altra storia, quella di Noemi Letizia, che per giorni ha tenuto banco su quotidiani e settimanali. Ma che fine ha fatto la18enne di Portici, salita agli onori delle cronache per avere ricevuto comeregalo di compleanno la visita di Silvio Berlusconi in una discoteca diCasoria? Cosa fa ora la ragazzina che ha provocato il divorzio tra Veronica Lario e il premier? Noemi Letizia è in vacanza in Sardegna, non a Villa Certosa - rassicura il padre Elio - ma con amici di famiglia. E nei prossimi giorni dovrebbe tornare in Campania per ricevere un premio. Già, un premio come attrice, per avere recitato nel cortometraggio Scaccomattodi Carlo Fumi, il giovane regista campano che ha organizzato un festival a Valva, Salerno. Noemi verrà premiata per l'occasione con la "Torre d'Oro 2009".

Che ne pensa il sindaco di questo comune di meno di duemila abitanti inprovincia di Salerno? «Nun ce la fazzu chiù», esordisce al telefono Michele Cuozzo, avvocato civilista e sindaco per il Pdl dal 2001 della cittadina salernitana di Valva. Perché, sindaco, che succede? «La storia è semplice e l'ho detta anche ai suoi colleghi, alcuni anche sgarbati, che da stamattina mi chiamano. Mi ha organizzato un giovane una manifestazione - spiega il sindaco Cuozzo - per discutere di un bravo regista, Giuseppe Ferrara che ha girato due opere su Falcone e Aldo Moro. Questo giovane regista (Carlo Fumo - ndr) oggi mi dice di invitare questa ragazza (Noemi Letizia - ndr). Sta diventando una polemica che non esiste. È mai possibile che in Italia le cose si creano? C'è troppa attenzione morbosa, eccessiva e si crea un personaggio».

E lei cosa ne pensa della storia di una ragazza minorenne che frequenta un uomo di 70 anni che guarda caso è anche il presidente del Consiglio?«Non penso nulla rispetto a questa cosa. Non lo so, è chiaro che l'ho letto. Non voglio fare questo, lei non deve spostare l'attenzione su questa cosa. Io non so se sia vero, attengono ad altre cose. Facciamo una manifestazione, c'è una ragazza che prima di diventare famosa per altre vicende ha girato un cortometraggio con un giovane regista di un comune vicino al mio e questo regista mi ha chiesto di premiarla». Ma si aspettava tutto questo clamore?«No, non pensavo ci fosse questo grande interesse. Non sono uno che deve esprimere giudizi su altre cose, amministro la mia comunità, ho dato l'incarico di discutere e di riaccendere i riflettori su Giovanni Falcone, una delle pietre portanti della legalità in Italia. Mi sono rivolto a questo giovane perché sapevo che aveva ottimi rapporti con Ferrara». Ha ricevuto molte telefonate dai giornali questa mattina? «Non riesco più a rispondere al telefono. Alcuni anche sgarbati. Mi hanno accusato di voler fare pubblicità a tutti i costi». Dopo il caso di Raffaello Tonon , che dai reality è stato nominato assessore di un Comune siciliano, lei affiderebbe un assessorato a un personaggio della tv? «Penso che l'assessorato vada affidato a chi abbia competenza in materia e non basta la competenza. Deve soprattutto essere del mio territorio, la gente del mio Comune, ne deve interpretare i desideri». Ora che i giochi sono fatti se n'è pentito? «Ho fatto bene a dire sì, ho fatto male? Non lo so, certamente Noemi non verrà qui per essere incoronata come regina. Non pensavo di suscitare tanta attenzione, per davvero. C'è una polemica, d'accordo, ma penso debba volgere al termine».

Il corto "Scaccomatto" di Carlo Fumo

affari italiani 18 agosto 2009

Brad Pitt: «Clooney? Ma quale velina George trovi il coraggio di fare outing»

L'INTERVISTA AL SETTIMANALE «PEOPLE»

L'attore amico di George esprime riserve sulle voci
di un fidanzamento con Elisabetta Canalis

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MILANO- Ennesimo colpo di scena nella storia d'amore, o presunta tale, tra George Clooney ed Elisabetta Canalis. Questa volta a sollevare dubbi è niente meno che Brad Pitt. In un'intervista al settimanale americano People ha sottolineato: «Ma quale velina italiana, ma quale Canalis, ma quale fidanzamento dell'estate?»

LE DICHIARAZIONI-Una riserva che è poi seguita a un'altra dichiarazione: « Angie (Angelina Jolie ndr) e io non ci sposeremo fino a che George e il suo partner non potranno farlo legalmente». Una doccia gelata che è stata ripresa da molti giornali americani.



Interpellato in seguito dal settimanale Metropolitan Post, il bello di Hollywood non ha voluto aggiungere altro alla notizia e ha confermato il suo pensiero sulle unioni omosessuali: «Io e Angelina siamo a favore dei matrimoni gay e tutto quello che può servire a facilitarli trova il nostro appoggio». E i riferimenti a George Clooney? «Parlavo in generale».



IL DIBATTITO- Ma intanto si infiamma il dibattito e si moltiplicano le voci di una presunta ma non ancora dimostrata omosessualità di George Clooney. Lo stesso Clooney, in passato, fece autoironia su questa voce, ammettendo e dichiarando a chi gli chiedeva informazioni in merito: «Faccio delle orge pazzesche, non potete immaginare ciò che succede di notte nel mio letto» come riportato dal Metropolitan Post. Sono pochi, tuttavia, a credere che la storia con Elisabetta Canalis abbia un reale fondamento. La ex di Clooney, Sarah Larson ha dichiarato: «Il fondamento della relazione c'è, ma è di carta». Invece, i sostenitori imperterriti della grande storia d'amore bollano queste voci come tutta spazzatura e sono pronti a scommettere che alla prima occasione pubblica George ed Elisabetta faranno sfoggio davanti alle telecamere di tutto il mondo della loro love story. I bene informati sussurrano che l'occasione giusta potrebbe essere il Martini Premiere che si terrà a Milano in ottobre e di cui Clooney è testimonial. La splendida cornice di Palazzo Reale, dove si svolgerà l'evento, pare sia stata scelta dalla coppia dell'estate come luogo ideale per la loro prima apparizione "ufficiale" in coppia e l'annuncio del fidanzamento.


CORRIERE DELLA SERA 18 agosto 2009

Berlusconi: "Mai partecipato a festini o frequentato ragazze minorenni"

n un'intervista a Chi, il premier replica alle critiche dell'Avvenire
e si difende: "Ho solo partecipato a cene assolutamente ineccepibili"


E sulla questione dell'inno di Mameli si smarca da Bossi: "Cambiarlo è complicato"



ROMA - Silvio Berlusconi si fa intervistare da uno dei suoi giornali, il settimanale Chi. E manda due messaggi forti. Il primo è una replica all'Avvenire in cui dice: "Mai partecipato a festini, mai frequentato minorenni. Il secondo riguarda la questione dell'inno nazionale sollevato da Umberto Bossi: cambiarlo, sostiene il presidente del Consiglio, sarebbe "complicato".

Noemi e la altre. Rispondendo alle critiche dell'Avvenire Berlusconi dice: "Sono anche loro caduti nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false". E dunque "io non ho mai intrattenuto 'relazioni' con minorenni e non ho mai organizzato 'festini'. Ho partecipato soltanto a cene certamente simpatiche, ma assolutamente ineccepibili sul piano della moralità e dell'eleganza. E non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie".

La privacy. In riferimento agli scandali che lo hanno coinvolto, e in particolare alle foto rubate a Villa Certosa, il presidente del Consiglio attacca: "Il diritto alla riservatezza è una parte essenziale della libertà. Ridurre la libertà altrui è, in uno Stato di diritto, un reato grave. Non basta una multa a sanzionarlo, come fosse un divieto di sosta. Non è accettabile che crescano le regole, che si moltiplichino le disposizioni e gli organismi a tutela della privacy e che contemporaneamente si possa invadere così facilmente la vita altrui".

Bossi e Mameli. Dal premier arriva un altolà, anche se in toni estremamente soft verso il Carrocio e il suo leader. "Bisogna comprendere - dichiara- che le esternazioni di Umberto Bossi, a cui mi sento legato da un affetto fraterno, sono carezze per la sua gente e per il popolo della Lega. All'inno di Mameli sono legati momenti di gioia, di commozione, di celebrazione dello spirito nazionale. E poi sostituirlo sarebbe molto complicato. Trovare un accordo tra tutti su un nuovo inno sarebbe difficile. Indubbiamente 'Va' pensiero' è un'aria bellissima, uno dei capolavori del genio assoluto di Giuseppe Verdi, ma si riferisce alle vicende del popolo ebraico prigioniero in Babilonia".

Altri argomenti. Nel corso dell'intervista, il presidente del Consiglio parla anche di riforme: "Vorrei poter dare anche l'avvio a una stagione di riforme delle istituzioni, ma occorrerebbe un'opposizione con un più alto senso dello Stato". E di tasse: "Cercheremo di ridurre le spese dello Stato per tagliare le imposte e per far sentire agli italiani di non vivere in uno Stato tiranno che opprime i cittadini, ma in uno Stato libero e amico".

(la repubblica 18 agosto 2009)

lunedì 17 agosto 2009

Paghiamo 500 euro al giorno per scarrozzare il ministro Brambilla




Gli allegri sprechi della deputata rossa del Pdl con la Mercedes a noleggio

MILANO 15/08/2009 - «Sono un capopolo», così Vanity Fair immortalava Michela Vittoria Brambilla alla guida di una Mercedes fiammante. Due anni dopo, quella Mercedes gliela paghiamo noi e a caro prezzo. Cinquecento euro al giorno per portarla da casa al lavoro. Per cinque giorni, 2.500 euro. Tanto costano i 40 chilometri in auto blu (“comonda, spaziosa e con autista”, si raccomanda il Prefetto di Lecco) concessi alla deputata rossa del Pdl, recentemente promossa al rango di ministro italiano del Turismo. Sarà perché ministro “senza portafogli” ma la tratta da casa a Calolziocorte, di fatto, la paga lo Stato e a caro prezzo.

Il retroscena del trattamento riservato alla ex “favorita” del premier emerge solo grazie a una multa e al relativo ricorso presentato dal proprietario di un concessionario d’auto di Milano. La contravvenzione è stata elevata nel capoluogo lombardo alle 23:38 in corso Indipendenza all’incrocio con via Fratelli Bronzetti. Il conducente dell’auto, autista di una lussuosa Mercedes, non si ferma a un semaforo rosso e scatta immancabilmente la rilevazione dell’impianto automatico. Una bella foto, insomma (che pubblichiamo sopra). La multa da 150 euro arriva al concessionario poco dopo e qui si pone il problema: la pago e sto zitto perché l’autista è mio e perché in ballo c’è una commessa importante? O chiamo il ministro e la faccio pagare a lei? Insomma come uscire da sto’ guaio? L’amministratore unico della società non ha dubbi: a volere quel servizio è stata niente meno che la Prefettura di Lecco per accompagnare l’onorevole a Milano nel pieno delle sue prerogative istituzionali.

E allora, ecco il ricorso al Prefetto di Milano. «Il sottoscritto chiede all’Ill.mo Sig Prefetto del Comune di Milano di annullare il verbale n. (…) in quanto la predetta vettura è adibita ad uso dell’On. Michela Vittoria Brambilla». Al ricorso il titolare del concessionario allega anche copia del contratto di servizio, che chiarisce ulteriormente la natura e il valore economico della commessa, e la regolare fattura emessa nel giorno della multa. Il primo documento è interessante perché suona beffardo perfino nei termini usati dal Prefetto di Lecco per chiedere una vettura a nolo: «A seguito della richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si prega di voler mettere a disposizione un’auto con autista, per spostamenti legati all’esercizio dell’attività istituzionale del Sottosegretario di Stato On. Michela Vittoria Brambilla. L’auto, comoda, spaziosa, dovrà essere a sua disposizione con le seguenti modalità». Segue l’indicazione del tragitto Caloziocorte (dove abita la Brambilla) e Milano. In tutto 80 chilometri. Che al contribuente però sono costati una marea di soldi. Anche perché la richiesta del Prefetto si limitava a coprire in modo specifico il tragitto Calolziocorte-Milano, ma l’auto veniva usata sicuramente per percorrere altre distanze. Nel giorno della multa, la fattura riporta chiaramente i chilometri totali percorsi in un giorno: 311. E la benzina? Sorvoliamo che è meglio. L’interessata, raggiunte le sue segretarie particolari, non ha voluto commentare.
Scritto da: Thomas MacKinson - thomas.mackinson@cronacaqui.it

PDL: DELL'UTRI, ACCORDI CON UDC IN TUTTA ITALIA PER LE REGIONALI.

note: Qualcuno avverta il PD...


(ASCA) - Roma, 13 ago - ''Alle Regionali del prossimo anno ci sara' certamente in tutta Italia l'accordo con l'Udc. E' normale e giusto che questa alleanza ci sia e la reputo anche assolutamente coerente con la storia del partito e con le persone''. Cosi', Marcello Dell'Utri (Pdl) intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, non esclude l'ingresso dei centristi di Pierferdinando Casini nel Pdl: ''Tutto e' possibile - dice - in politica nulla e' impossibile''.

Quanto al Partito del Sud, secondo Dell'Utri ''non nascera'''. E se pure nascesse ''nessuno se ne accorgerebbe''.

MICHAEL JACKSON: TRUCCATRICE, NON RIUSCIVA PIU' A MANGIARE DA SOLO

(ASCA) - Roma, 17 ago - La truccatrice personale di Michael Jackson, Karen Faye, ha dichiarato di aver visto il cantante, negli ultimi giorni della sua vita, ''disorientato e malaticcio''. A renderlo noto il tabloid 'The Sun' citando il fan club di Facebook curato dalla stessa Faye.

Secondo la truccatrice, Jackson era molto stressato a causa del suo imminente ritorno sul palcoscenico. La pop star sarebbe infatti dimagrita di una decina di kg da aprile a giugno ed era talmente debole da non riuscire a mangiare da solo. La Faye ha inoltre detto che era proprio il coreografo Kenny Ortega ad aiutarlo nei pasti.

''Kenny gli tagliava il pollo e lo imboccava. Cosi' il mio pensiero e' stato: se non riesce a mangiare da solo come fara' a tenere uno show?'', ha aggiunto la Faye sul noto social network.

Intanto il sito Tmz ha riferito che alcuni parenti non vorrebbero seppellire Jacko a Neverland, cosi' come vuole il fratello Jermaine. ''Michael dopo le accuse di pedofilia odiava quel ranch, il resto della famiglia vuole rispettare il suo desiderio'', scrive Tmz.

red/cam/alf

domenica 16 agosto 2009

D'Addario: ''Se mi costringono potrei rivelare altre cose''

''Devo difendermi dagli attacchi di cui sono oggetto''
Nuovo capitolo della saga D'Addario: ''Se mi costringono potrei rivelare altre cose''

Bari - (Ign) - La escort barese, che ha chiamato in causa Berlusconi per le feste a Palazzo Grazioli, ha rilasciato un'intervista a 'Le Temps': ''Se mi creano delle difficoltà, non resterò in silenzio.Bari, le sfuriate al telefono fra Tarantini e l''Ape regina'. Berlusconi: ''Merito di essere lasciato un po' in pace, basta violazioni della privacy...''.

Bari, 13 ago. (Ign) - ''Spero di non essere costretta a rivelare altre cose, ma se mi creano delle difficoltà, non resterò in silenzio''. A parlare ancora una volta è Patrizia D'Addario, la escort barese che ha chiamato in causa il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per le feste a Palazzo Grazioli all'origine del sexgate che ha coinvolto il premier. La D'Addario ha rilasciato l'intervista al corrispondente di 'Le Temps' nel bar di un grande hotel di Bari.



''Non ho più paura. Per due mesi ho vissuto nascosta, ma ora ho la protezione della stampa internazionale'' ha affermato la escort barese, ribadendo fino alla noia di non aver fatto altro che ''dire la verità''. Ovvero di aver dormito, il 4 novembre scorso, con il Cavaliere.
La D'Addario giura che dietro di lei non c'è nessuno e che le conseguenze politiche delle sue azioni non la riguardano. ‘'Devo solo difendermi dagli attacchi di cui sono oggetto'' dice. Intanto continua il suo 'tour' per l'Europa ed è attesa per degli spettacoli in Germania e in Spagna.

sabato 15 agosto 2009

INTERCETTAZIONI CARFAGNA-BERLUSCONI (video)

http://quimamme.leiweb.it/mamma/news/2009/gallery/img/stalking/maracarfagna.jpg


Questo video ripercorre tutto quello che si è detto su quelle famose intercettazioni mai uscite su l'Espresso. Guarda il video

Facebook fa ingrassare?


A domandarselo Susan Greenfield, neurologa e direttrice del Royal Institution

Passare troppo tempo con il social network modificherebbe il cervello umano, rendendolo incapace di stimare una corretta alimentazione e favorendo l'obesità
© Matteo Clerici/NEWSFOOD.com - 19/05/2009


Un uso di Facebook troppo prolungato può condurre all'obesità, poiché modifica il funzionamento del cervello: quando finisce il "brivido da Facebook" (simile all'adrenalina da computer o da videogioco), il consumatore mangia in modo eccessivo, non curandosi della propria salute.
Questa è l'opinione di Susan Greenfield, neurologa e direttrice del Royal Institution, prestigiosa organizzazione di educazione scientifica con sede a Londra. Secondo la studiosa, passare ore ed ore a divertirsi con Internet, videogiochi o social network: "potrebbe portare all'infantilismo del cervello. L'individuo fa sempre più fatica ad imparare quando sbaglia. Se un bambino cade da un albero e si fa male, impara velocemente a non commettere lo stesso errore in futuro; chi invece sbaglia al computer o a un videogioco continuerà a giocare fino a quando non farà più errori".
In particolare, riguardo al rapporto Facebook-obesità, la dottoressa Greenfield spiega come tale pericolo dipenda dalla dipendenza che si può instaurare quando si sta davanti al computer in contatto con altri utenti, poiché "Quando finisce questo, la persona è portata a mangiare troppo cibi non salutari, senza minimamente pensare alle conseguenze che questa alimentazione senza regole può avere sul proprio fisico. Non solo non si pensa a quello che si mangia e a quante calorie si assumono, ma si soffoca l'immaginazione e si ostacola l'empatia".

Durante un seminario scientifico tenuto presso la Camera dei Lord, la studiosa ha riassunto la combinazione tra cervello, comportamento e alimentazione. Nel discorso, ha sottolineato la delicatezza della corteccia pre-frontale (parte del cervello umano) affermando come "O si utilizza o si perde. E se non se ne fa uso, il cervello si infantilizza. "Diversi studi hanno dimostrato che, quando la corteccia pre-frontale e' danneggiata, diventa meno attiva e le persone tendono a diventare più imprudenti e impulsive. E non considerando il pericolo di seguire una dieta poco sana, aumenterebbe le probabilità delle persone a soffrire di obesità".

FACEBOOK:GLI AMERICANI LO PREFERISCONO ALLA COLAZIONE




Usa: Gli americani preferiscono chattare su Facebook che fare colazione
Sempre più amanti del social network, per gli americani prima il pc e poi uova e pancetta
© ansa.it per NEWSFOOD.com - 13/08/2009

Washington - Il mattino in America inizia con un click, il rito della colazione può aspettare. Facebook, e-mail e Twitter, poi subito BlackBerry e i-phone. Come colonna sonora, il cellulare spara una suoneria polifonica. Caffé, uova e pancetta verranno dopo: surclassati dall'impulso tecnologico, non sono più la prima cosa a cui gli americani pensano al loro risveglio.

A sancire il cambiamento di abitudini è il New York Times di oggi, che dedica un posto in prima pagina alla 'hi-tech dipendenza' mattutina. Il fenomeno - dicono gli esperti - rappresenta una seria minaccia per l'american breakfast, tradizionalmente abbondante, sempre più spesso ridotto ad un caffé e un muffin di corsa, con gli occhi fissi allo schermo; non più un'occasione per stare in famiglia, guardarsi in faccia e, magari, augurarsi una buona giornata.

I dati sul traffico wireless e on-line parlano chiaro: tra le 6 e le 7 di mattina si ha un vero e proprio balzo adrenalinico; ci raccontano un paese che si sveglia e subito mette mano al computer, prima ancora di accendere il tostapane.

Il richiamo tecnologico funziona per tutti: se i professionisti non possono resistere a controllare l'e-mail o l'account su Twitter, per i ragazzini c'é l'ultimo record da battere al videogico, o i messaggini da inviare ai compagni di scuola. Poco importa se li si vedrà poco dopo, l'importante è comunicare, mettersi in rete, esserci, e farlo il prima possibile.

C'é chi, per disintossicarsi, si è autoimposto dei limiti. "Niente BlackBerry a colazione, è la regola", ha raccontato al New York Times un padre, vittima della tecnologia. "Devo ammettere però che quando vedo lo schermo lampeggiare per un messaggio non letto la tentazione è fortissima, faccio una gran fatica a non cedere davanti ai miei figli". In altre famiglie la situazione è già compromessa da un pezzo: quattro persone chiuse in quattro stanze diverse, ognuna di fronte ad un pc, mentre il caffé si fredda in cucina, abbandonato a se stesso. "Prima ci si alzava, si andava in bagno, ci si lavava i denti e si leggeva il giornale - ha detto Naomi S. Baron, professoressa di linguistica alla American University - Ora è tutto cambiato: la prima cosa che faccio è controllare la mail".

A casa Gude, in Michigan, si comunica da una camera all'altra via cellulare: il papà sveglia i ragazzi con un sms, tanto sa che il telefonino è sempre acceso. Facebook, poi, esercita il suo fascino fin dalle prime luci dell'alba: c'é chi effettua il log-in direttamente dal letto, prima ancora di mettere un piede a terra. Altro che routine familiari o pulsioni biologiche: quando la tecnologia chiama non c'é tempo da perdere. L'effetto - assicurano i diretti interessati - è molto più potente di qualsiasi doccia fredda o bibitone di caffeina.

Ansa.it per NEWSFOOD.com

Non svegliate Paolo Guzzanti

http://media.panorama.it/media/foto/2009/02/02/49870604cf8af_zoom.JPG





Incredibile Paolo Guzzanti. Titolo e sottotitoli sul Giornale: "Il complotto anti premier. Le armi improprie di De Benedetti, politico 'pericoloso'. Possiede un impero di carta di cui è comandante assoluto e lo usa come macchina da guerra contro gli avversari".
Il finanziere usa il suo impero di carta per costruire campagne ostili al governo. Perciò "è (anche) un politico che fa politica attraverso strumenti che non sono propriamente politici, i giornali, sicché anche lui è corresponsabile della disgrazia del nostro disgraziatissimo paese che non ha, o non ha più, la benché minima traccia di una stampa indipendente che fornisca sul mercato notizie imparziali".
Dunque De Benedetti "è anche lui corresponsabile della negazione del servizio pubblico dell'informazione garantita per qualità, completezza e indipendenza cui gli italiani avrebbero ed hanno vanamente diritto".
La fatica di scrivere un articolo così impegnativo ha talmente assorbito le meningi di Guzzanti da fargli dimenticare che il Giornale su cui compare è di proprietà, si fa per dire, del fratello del presidente del consiglio. E questo è ancora il meno. Neanche un soprassalto gli riporta alla memoria che costui è il proprietario di un impero editoriale immenso che comprende la più grande casa editrice italiana. Infine encefalogramma piatto su Canale 5, Rete 4, Italia 1 e sull'affollato corredo di reti analogiche, digitali e, nel futuro prossimo, satellitari che impinguano le tasche del presidente del consiglio e danno un contributo robusto a persuadere gli italiani di quanto sia bello avere il monopolista televisivo al vertice del potere politico.
Il presidente della Commissione Mitrokhin ha la fortuna di vivere in un mondo virtuale. Non svegliatelo.

Pancho Pardi

(micromega 30 luglio 2009)

venerdì 14 agosto 2009

PD: CALEARO, AVREI FATTO ACCORDO CON UDC PIUTTOSTO CHE CON DI PIETRO

Di Pietro: ''Craxi incallito corrotto", Stefania Craxi:"Di Pietro cancro della politica da isolare"

Di Pietro: ''Craxi incallito corrotto e Agnelli corruttore''

note di Paturnio:Tra gli istituti esclusi troviamo: le Fondazioni Fratelli Rosselli e Giorgio La Pira di Firenze, la Società dantesca italiana, la Fondazione del Vittoriale degli italiani, la Fondazione Ignazio Silone dell' Aquila, il Centro studi Lucio Colletti, la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, la Fondazione Ugo La Malfa, la Fondazione Augusto Del Noce, la Fondazione Giambattista Vico, il centro internazionale ricerche Pio Manzù, l' Associazione nazionale Sandro Pertini di Firenze, la Fondazione Verga di Catania.
E-mail

14 agosto 2009
Roma.
"Una porcata estiva": non usa mezzi termini il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che sul suo blog...





...attacca il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, per aver rifinanziato la Fondazione Craxi per il 2009. "Fin qui - scrive Di Pietro - sapendo che il PdL accoglie in Parlamento condannati per ogni sorta di reato, anche per associazione mafiosa, nulla di che stupirsi: siamo consapevoli di essere di fronte ad un partito ad immagine e somiglianza dei suoi fondatori Berlusconi e Dell'Utri". A indignare il leader dell'IdV è stato però "apprendere che le fondazioni intitolate a Pertini, Di Vittorio e D'Annunzio non riceveranno un euro". "Le fondazioni hanno il compito di promuovere la cultura nel Paese: quali valori vuol promuovere la Fondazione Craxi di cui sua figlia Stefania è presidente?". Di Pietro, dopo aver citato la spiegazione letta su Wikipedia, si chiede se nel patrimonio politico lasciato da Craxi "siano inclusi anche le migliaia di fascicoli giudiziari prova del suo vero valore politico. Craxi non era uno statista, è stato solo il fondatore del sistema dei finanziamenti illeciti ai partiti, un incallito corrotto e corruttore che ha distrutto il sistema economico italiano fondandolo sul meccanismo clientelare piuttosto che su quello meritocratico. Un meccanismo per cui appalti e lavori pubblici finirono nelle mani del miglior offerente invece che del più capace". "Una fondazione, quella Craxi, che scioglierei oggi stesso, poiché - incalza Di Pietro - rifinanziata attraverso il medesimo sistema creato dall'individuo a cui è dedicata: quello del clientelismo. Propongo altre fondazioni ai politici e sodali del Bettino d'Hammamet, dispersi nei maggiori partiti politici italiani: quella dedicata a Mangano o a Rocco Muscari". Per concludere con un attacco a un altro protagonista della vita economica e politica che non c'é più: "nei prossimi giorni darò spazio ad un'altra fondazione all'altezza della precedente: la Fondazione Agnelli, dedicata all'omonimo corruttore, meglio conosciuto dai politici sotto le spoglie di senatore a vita Giovanni Agnelli".

ANSA 14 AGOSTO 2009

Tra gli istituti esclusi troviamo: le Fondazioni Fratelli Rosselli e Giorgio La Pira di Firenze, la Società dantesca italiana, la Fondazione del Vittoriale degli italiani, la Fondazione Ignazio Silone dell' Aquila, il Centro studi Lucio Colletti, la Fondazione Giacomo Matteotti, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, la Fondazione Ugo La Malfa, la Fondazione Augusto Del Noce, la Fondazione Giambattista Vico, il centro internazionale ricerche Pio Manzù, l' Associazione nazionale Sandro Pertini di Firenze, la Fondazione Verga di Catania.

Michael Jackson morto mentre era sedato

"Jacko morto mentre era sedato"

Dr Murray: "Tentai massaggio cardiaco"

Michael Jackson, sedato con un anestetico da sala operatoria, fu lasciato solo dal suo medico che uscì dalla stanza per fare alcune telefonate. E' stato lo stesso dottor Conrad Murray a raccontare alla polizia che, appena rientrato nella camera, scoprì che il cantante aveva smesso di respirare. Cercò di rianimarlo con il massaggio cardiaco mentre un'altra persona chiamava i soccorsi. Tutto fu inutile.


Le indiscrezioni sono state rese note dal Los Angeles Time. Secondo tre informatori vicini agli investigatori, Murray lasciò solo il cantante dopo avergli somministrato il Profopol, un potente anestetico. Il medicinale è normalmente utilizzato in sala operatoria, ma il medico di Jacko lo somministrava al cantante come trattamento per l'insonnia.

Lo stesso Murray avrebbe confermato questa versione dei fatti, spiegando che notte del 25 giugno scorso, la star, di ritorno dalle prove del nuovo tour, non riusciva a prendere sonno. Così il medico decise di utilizzare l'anestetico. Ma non si trattò certo di una novità. I ben informati rivelano che Jackson usava il Profopol da una decina di anni, senza mai evidenziare effetti collaterali. Forse anche per questo Murray non si fece problemi a lasciare il cantante solo in camera.

Per fare chiarezza non resta che attendere i risultati dell'autopsia. Indiscrezioni annunciano che gli esami avrebbero evidenziato la presenza di altri medicinali, oltre al Profopol, che potrebbero aver emplificato l'effetto dell'anestetico, rendendo la dose letale.

tgcom 14 agosto 2009

Morto Les Paul, inventore della chitarra Gibson Les Paul

AVEVA 94 ANNI

Morto Les Paul,

innovatore della chitarra

Jazzista e «inventore» della «solid body»,

la chitarra elettrica a cassa piena che ha

aperto la strada al rock moderno: il suo

nome al modello più famoso della Gibson

Les Paul con il modello della Gibson che ha preso il suo nome (Ap)














LOS ANGELES
- Jazzista, virtuoso della chitarra e già per
questo meritatamente famoso. Ma il nome di Les Paul,
morto oggi a 94 anni, resterà sempre legato
soprattutto a una sua innovazione: la cjitarra elettrica
a cassa piena, la cosiddetta «solid body », che è andata
ben oltre l'ambito ristretto del jazz,per il quale Les Paul
l'aveva pensata. E' stata infatti la base la base di tutto
il rock moderno: realizzata dalla Gibson, la sua solid
body è stata il modello base di una generazione d
i chitarre e ancora porta il suo nome. Alcuni dei
più grandi chitarristi jazz e rock hanno suonato con la

Gibson Les Paul
:
da Carlos Santana a Jimmy Page
(Led Zeppelin), da Paul McCartney a Edge (U2),
da Slash (Gun 'n' Roses) a Bob Marley,
da Neil Young a Steve Jones (Sex Pistols).
Les Paul, il cui vero nome era
Lester William Polfus, ha al suo attivo 36 dischi d’oro,
la maggior parte in coppia con la moglie Mary Ford,e undici successi da hit parade.














L'INVENZIONE
- Les Paul disegnò la chitarra nel 1952
su richiesta della Gibson per contrastare il primo
modello di chitarra elettrica «solid body»
del concorrente Leo Fender, la Broadcaster, poi
ribattezzata Telecaster, messa in commercio due anni
prima. Per questo motivo la primogenitura
della «solid body» è sempre stata oggetto di disputa.
Ma Les Paul aveva cominciato molto prima a lavorarci:
nel 1940 aveva realizzato un
prototipo nei laboratori della Epiphone e l'aveva
soprannominato «The Log» (il tronco).
Ma i tentativi di far produrre quella chitarra
fallirono. Anche la Gibson, a metà degli anni
Quaranta, decise di non farne niente: il mercato
ancora non aveva bisogno di un'innovazione
del genere.
Una Gibson Les Paul Classic









IL DUELLO GIBSON-FENDER - Le chitarre elettriche

esistevano già,ma erano tutte con una cassa che somigliava

a quelle delle chitarre acustiche,

anche se più bassa e con dei «tagli» a effe invece della buca

centrale. Per i jazzisti erano ideali, ma quando cominciarono

a imporsi il rock 'n' roll e il primo R&B,

l'uso di volumi più alti pose nuovi problemi di suono e di

compatibiltà con glamplificatori. Le chitarre con cassa,

infatti, andavano facilmente in risonanzacon l'ampli,

causando un fastidioso effetto sonoro. Leo Fender,

lanciando la suaTelecaster, fece subito breccia tra i musicisti

delle band che dovevano affrontare le lunghe serate nei locali

da ballo, dando loro uno strumento robusto, semplice

e senza problemi di feedback anche a volume alto e in prossimità

dell'amplificatore. Per questo la Gibson tornò di corsa sui propri passi

chiedendo a Les Paul di preparare una versione definitiva del

suo progetto.

Ne uscì una chitarra che volutamente richiamava la forma

del violino,più compatta della Fender, più raffinata ed evolut

a tecnologicamente(due pick up, quattro potenziometri),

più versatile e adatta a essereutilizzata in diversi generi

musicali. Una scelta costruttiva cui poi Fender

rispose realizzando la Stratocaster. Da allora a

oggi Fender e Gibson sonorimasti i marchi storici tra i

produttori di chitarre elettriche insieme alla Epiphone.

E i loro modelli base, Telecaster e Les Paul, sono tutt'ora

prodotti con poche variazioni rispetto alle prime versioni.

Anzi, spesso, sono state realizzate delle riedizioni degli

originali degli anni Cinquanta.


corriere della sera 13 agosto 2009

Yoox

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