venerdì 16 aprile 2010

Sindaco leghista fa estirpare le rose rosse:Non sono del colore della Lega

Roberto Bet, sindaco leghista di Codognè

Un intenso primo piano di Roberto Bet, sindaco leghista di Codognè

Codognè, via le rose rosse dalle aiuole: "Non sono del colore della Lega"


CODOGNE’. Le rose sono lì da dieci anni, ma sono rosse e quindi - sospettano i cittadini di Codognè - non «politically correct» rispetto al colore della nuova giunta leghista. E’ forse per questo, dicono i rumors nel paese confine tra il Coneglianese e l’Opitergino Mottense, che il sindaco, Roberto Bet, eletto lo scorso anno sotto le insegne del Carroccio, avrebbe deciso di far estirpare le rosse piante. Il primo cittadino ha spiegato oggi che l’operazione è connessa a limiti di bilancio, essendo la manutenzione dei roseti coltivati negli spazi pubblici troppo costosa (6-7000 euro l’anno), ed al rischio per i passanti di ferirsi con le spine. Al loro posto, nelle aiuole a bordo strada, Bet ha ordinato la distribuzione di sterili sassi del Piave. «Se fossero state verdi - è stato però il caustico commento di un residente - le rose sarebbero rimaste lì».


«Si fa la festa degli alberi e invece vengono estirpate le rose, è una contraddizione» così Romolo Romano capogruppo dell’opposizione aveva denunciato l’eliminazione delle rose dalle aiuole di via XXX Ottobre «Le rose - spiega Romano - erano un abbellimento e la loro manutenzione era a costo zero per il Comune».
(fonte la tribuna di Treviso- http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=58d44839a72facea 15 aprile 2010)

giovedì 15 aprile 2010

Striscia la notizia , bufera sul comune di Latina: decade il sindaco Zaccheo

Comune di Latina nella bufera, decade il sindaco Zaccheo dopo Striscia la notizia
Valanga di dimissioni. Il primo cittadino chiede alla Polverini favori per le figlie. Il governatore: non era una raccomandazione

Guarda il video di Striscia la Notizia


ROMA (15 aprile) - È bufera al Comune di Latina dopo il video di Striscia la notizia mandato in onda ieri sera, in cui il sindaco Vincenzo Zaccheo, in un colloquio con la presidente della Regione Renata Polverini, chiede di «non dimenticare le sue figlie» e di «non appaltare più a Fazzone», coordinatore provinciale del Pdl.

Si dimettono 22 consiglieri, decade il sindaco Zaccheo. i consiglieri, ex Forza Italia, Pd e gruppo Progetto per Latina hanno depositato in Comune le proprie dimissioni facendo ufficialmente cadere l'amministrazione del sindaco Vincenzo Zaccheo.

La crisi al Comune, annunciata nei giorni scorsi con le dimissioni già presentate da 13 consiglieri ex Forza Italia ma poi smentite dal coordinatore provinciale del Pdl Claudio Fazzone, potrebbe quindi concretizzarsi. Nelle prossime ore le dimissioni potrebbero essere definite all'ufficio protocollo del Comune per far cadere l'amministrazione guidata da Vincenzo Zaccheo, ex An.

La Polverini: non era una raccomandazione. «Lei tranquillizzi i cittadini, io non raccomando nessuno». aveva detto ieri la neo presidente della Regione Lazio Renata Polverini a proposito del servizio mandato in onda ieri dal Tg satirico. Durante lo scambio di battute tra i due Zaccheo le raccomandava le sue due figlie. «Sono due ragazze che studiano - ha spiegato Polverini - ed escludo che fosse una raccomandazione. Tante persone mi chiedono di poter rappresentare bene la componente femminile della politica, perchè tante ragazze mi osservano. Forse voleva dire questo. E poi lei - ha chiesto Polverini all'inviato di Striscia la notizia - avrebbe raccomandato una persona quella sera in mezzo a tutte quelle persone? Mi sembra abbastanza complicato». Quando poi l'inviato del Tg satirico le ha chiesto spiegazioni sulla frase detta da Zaccheo che chiedeva di «non appaltare più a Fazzone», Polverini ha risposto: «I giornali li leggo anche io, qualche problema a livello politico locale c'è del quale però io non mi interesso, anche perchè è una questione che riguarda un partito. È un problema loro». Al termine dell'incursione di Striscia la notizia, la Polverini ha poi incontrato fuori dalla scuola di Polizia il ministro degli Interni Roberto Maroni al quale ha ribadito: «Non mi ricordo quello che mi hanno detto quella sera, ero nel pallone perchè ero nel bel mezzo dei festeggiamenti».

Alemanno: Striscia? Solo 4 chiacchiere in libertà. «Non ho visto il filmato di Striscia la notizia ma credo che si sia trattato solo di quattro chiacchiere in libertà da parte del sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo» aveva commentato ieri il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Alemanno ha detto di non credere «che la Polverini accetti suggerimenti da parte di nessuno e, per quello che so, non ha nemmeno replicato».

Lucherini (Pd): pessimo inizio per la Polverini. «L'interpretazione del fuori onda della presidente Polverini purtroppo lascia il tempo che trova visto che tutti i telespettatori di Striscia la Notizia hanno potuto sentire con le proprie orecchie quello che si sono detti la Presidente e il sindaco Zaccheo - commebnta afferma in una nota il segretario provinciale del Pd, Carlo Lucherini, consigliere regionale. - È evidentemente un pessimo inizio che non fa ben sperare per il futuro. La Polverini dovrà dimostrare con i fatti di non avere preferenze per nessuno e di operare seriamente per tutti i ragazzi e le ragazze del Lazio che sono in difficoltà e senza lavoro e che certamente non si saranno sentiti incoraggiati e gratificati dallo scambio di battute trasmesso nel fuori onda di Canale 5».
iil messaggero 15 aprile 2010

ADDIO A RAIMONDO VIANELLO, RAFFINATO E UNICO SIGNORE DELLO SPETTACOLO

E' morto Raimondo Vianello


Raimondo Vianello con la moglie Sandra Mondaini

Il volto della tv italiana
MILANO
Raimondo Vianello, attore e conduttore tv è morto a 87 anni. Con la moglie Sandra ha fatto la storia della tv italiana. Il 7 maggio avrebbe compiuto 88 anni.

Se ne va uno degli ultimi volti della grande tv dell’Italia del boom, animatore con la sua grazie a la sua ironia di infiniti sketches, culminati negli ultimi anni dopo il passaggio a Mediaset con la serie «Casa Vianello» nella collaudatissima coppia con la moglie Sandra Mondaini. Indimenticabili restano i loro varietà televisivi alla Rai («Tante scuse», «Di nuovo tante scuse») e prima ancora, le irresistibili scenette a fianco di Ugo Tognazzi.

La Biografia

Trascorre la giovinezza in Dalmazia, a Spalato, dove era trasferito il padre Guido, ammiraglio nella Marina militare. Successivamente si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. A seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere, nel 1945 è detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano assieme ad altri personaggi famosi come il poeta americano Ezra Pound, gli attori Dario Fo, Walter Chiari, Enrico Maria Salerno, l'olimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce e il politico Mirko Tremaglia.
Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, insieme al fratello Roberto, è atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma. Partecipa alla rivista Cantachiaro N°2 di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, in cui ha grande successo: negli anni cinquanta dopo il teatro di rivista, passa al cinema, come caratterista, e al teatro. Il grande successo giunge in televisione, assieme a Ugo Tognazzi nel programma Un due tre. Partecipa allo spettacolo del sabato sera Il Tappabuchi, in qualità - secondo l'ironica definizione dei titoli di testa del programma - di "valletto" di Corrado.
Dal 1962 alla morte è sposato con Sandra Mondaini, conosciuta nel 1958, con la quale lavora in coppia da cinquant'anni. Agli anni settanta risalgono i varietà in RAI come Sai che ti dico?, Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi... no, Io e la befana e proseguono fino all'inizio degli anni ottanta con il quiz Sette e mezzo e Stasera niente di nuovo, ultima trasmissione in RAI.
Su Canale 5 la coppia conduce i varietà Attenti a noi due, Attenti a noi due 2 e Sandra e Raimondo Show, e interpreta la sit-com Casa Vianello (1988-2007). Tra il 1996 e il 1997 la serie si è trasferita in campagna, con cinque film per la tv intitolati Cascina Vianello a cui partecipa anche Paola Barale e altri cinque I misteri di Cascina Vianello: in questi ultimi la coppia si cimenta in una insolita attività di investigazione per scoprire gli autori di delitti o furti, sempre in chiave umoristica. Dopo l'omaggio alla loro carriera in Mediaset di Sandra e Raimondo Supershow (2004), con Crociera Vianello (2008) la coppia ha invece dato l'addio alle scene, anche se Raimondo si è ironicamente dichiarato disponibile a essere ospitato, specie in trasmissioni sportive, come «ospite un po' dormiente».
Da solo, sempre su Canale 5 ha presentato le trasmissioni Zig zag (1983-1986) e Il gioco dei 9 (1988-1990), quella sportiva di Italia 1 Pressing (1991-1999), Studio tappa (1996) e il Festival di Sanremo del 1998.
In occasione della discesa in campo politico di Silvio Berlusconi, nel 1994, durante la trasmissione Pressing Vianello mise in scena un dialogo con Antonella Elia in cui dichiarò l'intenzione di votare per il proprio editore alle imminenti elezioni politiche.
Divenuto ormai un'icona del "buon presentatore", per la capacità di trasmettere un'atmosfera cordiale, Raimondo Vianello fu chiamato nel 1998 a presentare il Festival di Sanremo.
E' scomparso improvvisamente a Milano il 15 aprile 2010.

POLVERINI-ZACCHEO: VIDEO STRISCIA LA NOTIZIA

Renata Polverini e il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo: scambi di favori e faida interna alla Pdl



TG UNO ore 20: MINZOLINI PERDE UN MILIONE DI TELESPETTATORI

Ascolti, sprofonda il Tg1 di Minzolini
Alle 20 perso un milione di spettatori

Un documento presentato al cda Rai. Il Tg5 si avvicina sempre di più. Allarma anche la caduta sotto la soglia psicologica del 30% di share di ALBERTO D'ARGENIO e ALDO FONTANAROSA


Ascolti, sprofonda il Tg1 di Minzolini   Alle 20 perso un milione di spettatori
ROMA - Sono quasi un milione gli spettatori che hanno cambiato canale, giovani o anziani, laureati o diplomati. Con il Tg5 che si avvicina sempre di più. È il risultato del primo anno di Augusto Minzolini alla guida del Tg1. Il "direttorissimo", come lo chiamava il premier Berlusconi nelle intercettazioni di Trani, accusato di produrre un'informazione schiacciata sul governo, di aver sfrattato alcuni volti storici della rete ammiraglia e per la leggerezza del suo notiziario. Ed ora punito dal suo pubblico, come dimostra la rielaborazione dei dati Auditel che il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo presenterà al Cda di lunedì.

I dati mettono a confronto le gestioni del Tg1 degli ultimi 5 anni (concentrandosi su 5 mesi chiave, dal primo ottobre al 31 marzo). Si parte dal 2005-2006 quando il telegiornale era firmato da Mimun passando per il triennio di Riotta. In questo lustro, il dato che più colpisce è il milione circa di ascoltatori persi dall'edizione delle 20 di Minzolini - quella principale - rispetto al primo anno di Riotta (2006-2007). In termini di share è stato polverizzato il 4,67% scendendo sotto i 7 milioni di spettatori. E i dati sono allarmanti per tutte le edizioni. Alle 8 del mattino, rispetto al primo Riotta il tg della rete ammiraglia ha smarrito 220 mila spettatori (con una flessione del 6%). Alle 13.30 ha ceduto 348 mila ascoltatori (meno 2,5%).

A sgretolarsi è anche il vantaggio del Tg1 rispetto al diretto concorrente, il Tg5. Al mattino, Minzolini conserva appena un 3,5% rispetto al 7-9% ereditato dai predecessori. A ora di pranzo è passato da 5-8% al 3%, a cena da punte del 5,8% al 3,8. Un problema da imputare al telegiornale stesso, non alla rete. Insomma, non c'è l'effetto traino a spiegare il crollo degli ascolti. Nella mezz'ora che precede il Tg1 delle 13.30, ad esempio, i programmi di Raiuno perdono meno di quanto poi faccia il tg, mentre prima dell'edizione delle 20 gli ascolti vanno anche meglio di un anno fa. Discorso in parte contrario solo per le 8 del mattino.
Commenta il consigliere Rai, Rizzo Nervo: "Capisco le conduttrici Tiziana Ferrario e Maria Luisa Busi, e ne apprezzo il coraggio. Quando ricordano che negli anni passati la soglia del 30% di share era vissuta dalla redazione del Tg1 come una sconfitta, dicono una cosa vera. Per le sue parzialità e per i suoi contenuti, il Tg1 non è più il telegiornale di riferimento di tutti gli italiani. Questo ci dice l'Auditel. E l'azienda non può continuare a far finta di niente".


Striscia La Notizia/ Sindaco Latina alla Polverini "Non dimenticarti delle mie figlie"

 Il sindaco di Latina alla Polverini "Non dimenticarti delle mie figlie"
Il dialogo rubato da "Striscia la Notizia", Zaccheo cerca di screditare anche Fazzone: "Non appaltare più nulla a lui..."

ROMA - Un dialogo rubato ma comunque imbarazzante per la neo-presidente della Regione Polverini e per il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo. Lo ha mandato in onda "Striscia la Notizia". Zaccheo cerca di screditare agli occhi della Polverini il collega e senatore Claudio Fazzone (PdL). "Ti prego - dice Zaccheo a Polverini - non appaltare più a Fazzone, ha perso 15.000 voti". "No, no, stai tranquillo!", risponde lei.

Nel corso della conversazione riferita da Striscia, Zaccheo non manca poi di chiedere una raccomandazione per le sue figlie ("Non ti dimenticare delle mie figlie!"), ottenendo come risposta: "No, ma stai scherzando?".

La conversazione tra Polverini e Zaccheo prosegue così: Polverini: "Ciao Vincè mi raccomando hai portato 4 voti, hai portato!, risposta di Zaccheo: "Ti voglio bene, guarda ci ho creduto. Ti devo dire una cosa: complimenti! Hai dimostrato di essere come me: una donna tenace! Io ho lottato, guarda, io sono andato a nuoto per te. Sono andato a Ponza, a Ventotene. A Ventotene sono andato a prendere 57 voti per te, non uno di meno. Il Sindaco di Ventotene ti aspetta. Poi ho fatto... non ti dimenticare delle mie figlie!". Polverini: "No, ma stai scherzando? Domani mi faccio il calendario, mi faccio un giro".

E, ancora: Zaccheo: "E soprattutto ti prego: non appaltare più a Fazzone". Polverini risponde: "No, no. Stai tranquillo". In sindaco di Latina insiste: "Ha perso 15.000 voti".
la repubblica 15 aprile 2010

martedì 13 aprile 2010

LO CREDONO MORTO MA LUI SI SVEGLIA DALLA SBRONZA E VA AL SUO FUNERALE

Lo credono morto ma lui si sveglia dalla sbronza e va al suo funerale

Perdere un parente o un amico in un incidente stradale è una cosa tremenda. Ritrovarselo vivo e vegeto in chiesa, mentre si è seduti davanti ad una bara occupata da qualcun altro, risulta tuttavia altrettanto sconvolgente. E' questo è di fatto quanto accaduto alla famiglia di Ademir Jorge Goncalves, un muratore di 59 anni residente in Brasile.

L'uscita domenicale assieme agli amici - Goncalves era uscito assieme agli amici per una serata all'insegna del divertimento più sfrenato. Dopo aver passato molte ore con loro, e aver bevuto una quantità non meglio precisata di superalcolici, il gruppo si è separato: ognuno è tornato nella propria abitazione, ma non il muratore. L'uomo, stando a quanto da lui stesso raccontato, è salito a bordo del proprio mezzo e, prima di far rientro, si è concesso qualche altro bicchierino. Il suo tasso alcolemico doveva esser molto elevato e alla fine è crollato, addormentandosi come un sasso sul sedile.

Un incidente lungo la strada di casa - Destino ha voluto che, mentre lui dormiva, si verificasse un incidente mortale proprio lungo la stessa strada che avrebbe dovuto percorrere per tornare a casa. Le auto coinvolte, e i relativi conducenti a bordo, erano irriconoscibili. Riuscire a comprendere pertanto si trattasse di lui o di un altro malcapitato, considerando anche che la prova del Dna richiede troppo tempo e denaro, e il fatto che in Brasile è consuetudine celebrare i funerali il giorno successivo al decesso, ugualmente impossibile.


Parenti rassegnati fanno celebrare il funerale - Tutti i famigliari e gli amici di Goncalves, addolorati per l'improvviso e inaspettato trapasso, non hanno potuto far altro che organizzare in fretta e furia la cerimonia funebre e dire così addio al proprio amato. Durante la cerimonia, tuttavia, una sorpresa, sicuramente piacevole ma sconvolgente: Ademir è entrato in chiesa, ma non in posizione orizzontale. Il muratore ha varcato l'uscio con le proprie gambe e si è diretto immediatamente verso i parenti lasciandoli senza parole.

Un lieto fine, ma un morto vero c'era - Dopo i dovuti chiarimenti la cerimonia è stata interrotta, anche perché il corpo all'interno della bara non era quello ipotizzato. La famiglia di Goncalves ha ricontattato la polizia locale che, dopo una più attenta ricerca, ha scoperto l'identità della vittima dell'incidente, consegnandola stavolta alla vera famiglia.

* Fonte

Yoox

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