Cesare Biasin accusato di sfruttamento. Secondo gli inquirenti il politico gestiva due lucciole rumene in via Dell’Olmo e intascava 600 euro a settimana. Pubblicizzava le loro prestazioni su riviste e sui siti specializzati
di Fabio Poloni
TREVISO. Ex sindaco. Ex imprenditore. Tra tanti «ex» ruoli, uno nuovo: sfruttatore di prostitute. Cesare Biasin, ex sindaco leghista (e attuale consigliere comunale) di Silea, deve far fronte ad accuse pesantissime: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo gli investigatori, Biasin “gestiva” un appartamento a Treviso, in zona Stiore, abitato da due prostitute.«Gestiva» nel senso che l’appartamento non è suo. No, lui si era ritagliato un altro ruolo, molto più remunerativo: trovava una sistemazione alle prostitute, quattro mura dentro le quali poter lavorare tranquillamente. Non solo: Biasin pubblicizzava le loro prestazioni su riviste e sui siti specializzati. In cambio - sempre secondo le accuse - si intascava trecento euro a settimana per ciascuna ragazza. Sono due, al momento, quelle trovate all’interno dell’appartamento di via Dell’Olmo, in zona Stiore: romene, di 34 e 32 anni. Ma il giro, secondo gli investigatori, potrebbe essere più ampio. Il nome di Biasin non esce direttamente dalla questura, che sull’identità dei coinvolti nell’inchiesta mantiene il massimo riserbo.
Quella palazzina di via Dell’Olmo era diventata un vero crocevia per i viandanti del sesso a pagamento. Non c’era solo l’a ppartamento che ha messo Biasin nei guai: altre due porte nascondevano prestazioni a luci rosse. In uno, di proprietà di una moglianese e sub-affittato da una padovana (denunciata, quest’u ltima, per favoreggiamento), si prostituiva una ecuadoregna di quarant’anni. In un terzo appartamento, invece, “lavorava” una giovane romena, però in questo caso del tutto imprenditrice di se stessa: il contratto d’affitto è regolarmente intestato a lei. Sull’ appartamento all’interno numero 22 ora ci sono i sigilli della polizia.
E’ quello che Biasin aveva messo a disposizione delle due romene. L’ ex sindaco leghista di Silea lo aveva intestato a una sua conoscente, ma ci sarebbero utenze (bollette) e movimenti bancari che dimostrano il suo ruolo attivo. Gli uomini della questura, allertati dalle segnalazioni di alcuni residenti, hanno passato al setaccio quella palazzina, ricostruendo i legami tra prostitute e sfruttatori. Il proprietario dell’appartamento in cui sono state trovate le due romene è un pensionato: su di lui sono in corso accertamenti fiscali, perché l’affitto che riceveva era in gran parte in nero. Su di lui non pendono accuse di favoreggiamento: non sapeva ciò che succedeva tra quelle mura.
(la tribuna di Treviso 05 giugno 2010)
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