L'IMPRENDITORE: LE PROPOSI DI INCONTRARE BERLUSCONI
«Le tangenti Asl? Le pagavo in ascensore»
Tarantini: la Cosentino voleva che la raccomandassi a Fitto e agli assessori del Pd. «Tra noi ci fu una storia»
BARI— Il sistema è quello già sperimentato con successo in passato: regali, soldi e donne in cambio degli appalti. E negli ultimi verbali di novembre — quelli che dimostrano la sua collaborazione — Gianpaolo Tarantini entra nei dettagli, elencando anche i nomi dei politici contattati per riuscire a soddisfare le pretese dei suoi interlocutori. In particolare quelle di Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari arrestata due giorni fa per un altro filone di indagine, che avrebbe nominato nei posti chiave i funzionari che lo stesso Tarantini le indicava.
«Voleva sponsorizzazione su De Santis e Frisullo»
È il 23 novembre scorso quando l’imprenditore barese parla di fronte ai pubblici ministeri. «Riguardo ai favori fatti alla Cosentino voglio premettere che al di là di un rapporto sentimentale che ho avuto con lei, lei vedeva in me un’ancora di salvezza per la sua realizzazione professionale in virtù delle conoscenze che avevo a livello barese prima e nazionale poi. Io ero veramente amico della Cosentino, ho tentato di corromperla ma senza risultati... Non mi ha consentito neanche di pagarle la vacanza in Sardegna. Era terrorizzata dal fatto che Vendola potesse sapere che commetteva illeciti. Non ricordo se pagai i biglietti a lei e all’amica Paola D’Aprile per il viaggio in Sardegna, le pagai una notte al De Russie e un biglietto Roma-Nizza per andare a Montecarlo». L’accusa contesta a Tarantini una telefonata durante la quale lui le chiede se ci sono novità. E l’imprenditore così risponde: «Mi riferivo alla sua nomina ad assessore. Lei mi chiedeva una sponsorizzazione su De Santis e Frisullo che sono miei amici». Il riferimento è al faccendiere legato al Partito Democratico Roberto De Santis e all’allora ex vicegovernatore del Pd Sandro Frisullo. Il pubblico ministero gli fa notare che anche la Cosentino li conosceva e Tarantini risponde: «È vero che questi erano suoi amici, ma all’epoca il mio rapporto con loro aveva superato quello che aveva lei».
La promessa a Lady Asl: «Ti porto da Berlusconi»
In quel periodo l’imprenditore barese ha rapporti frequenti con il premier Silvio Berlusconi, partecipa alle sue feste a palazzo Grazioli e Villa Certosa sempre portando al seguito donne che paga dai 500 ai mille euro. «La Cosentino non mi ha mai chiesto di conoscere il presidente Berlusconi, glielo proposi io, ma lei non ha mai accettato i miei inviti. Solo verso febbraio, marzo 2009 manifestò invece interesse. Ciò accadeva quando era sfumata la possibilità di diventare assessore ed era stata resa nota l’indagine su Tedesco (l’assessore alla Sanità Alberto Tedesco che il governatore Nichi Vendola aveva costretto alle dimissioni, ndr.) che riguardava anche lei. La Cosentino mi chiese di conoscere il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno. Le creai un incontro con De Tomaso, lei chiedeva che i giornali fossero più clementi nei suoi confronti. Anche con Fitto parlai della Cosentino in occasione del primo incontro che ebbi con lui. Gli proposi di organizzare un pranzo cosa che lui escluse che potesse accadere, credo per motivi politici». Il pubblico ministero gli contesta una conversazione del 24 ottobre 2008 durante la quale Tarantini spiega alla manager che Fitto aveva detto che lei parlava male di lui. E l’indagato risponde: «Non volevo dirle che lui era stato categorico. Ribadii in un’altra occasione che ci poteva essere una possibilità, ma non era vero. La Cosentino voleva garanzie per il suo futuro nel periodo post Vendola». Riguardo ai rapporti con i politici, scrive il giudice nella sua ordinanza: «Tarantini afferma di aver ricevuto una richiesta di "sponsorizzazione su De Santis e Frisullo", ma non vi è alcuna certezza in merito alla promessa del Tarantini nè, tanto meno, in merito all’attuazione della richiesta. In ogni caso manca qualsiasi riscontro delle dichiarazioni. Più concreto invece, al di là dell’esito, apparirebbe l’interessamento del Tarantini nei confronti di Raffaele Fitto, ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Locali e di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio. Ma anche in questo caso mancano riscontri: in particolare le conversazioni indicate dall’accusa in relazione a questo aspetto non risultano depositate».
Le tangenti pagate in ascensore
Una settimana prima Tarantini aveva rivelato la procedura illecita utilizzata per ottenere le delibere sulle forniture senza alcuna concorrenza e aveva ammesso: «L’organizzazione eravamo io, Colella e Vaira». Il primo è Antonio Colella, capo area Gestione Patrimonio della Asl di Bari, l’altro è il funzionario Michele Vaira. Entrambi sono da ieri agli arresti domiciliari. Dichiara l’imprenditore. «Ho conosciuto Colella quando era direttore amministrativo del San Paolo. All’epoca avevo concordato una percentuale del 5 per cento su tutti gli ordini che mi sarebbero arrivati. Mantenni la promessa quando fu trasferito alla Asl, per gli ordini e tutte le ulteriori gare alle quali avrei potuto partecipare attraverso accordi con le ditte appaltatrici. Solitamente pagavo nell’ascensore della Asl: corridoio, ascensore, bar. Una volta Colella venne a casa mia a prendere i soldi... Credo di avergli dato circa 100.000 euro su 2 milioni di euro di delibere. Non so che uso ne abbia fatto, so che giocava soprattutto ai cavalli». Fu proprio lui a farlo nominare Capo Area Gestione della Asl: «Avevo caldeggiato la nomina con la Cosentino. Lei all’inizio non era d’accordo, poi prese informazioni e lo nominò. Spiegai alla Cosentino che con Colella avrei potuto avere delle opportunità che fino a quel momento non avevo avuto dagli altri... La Cosentino dopo la nomina di Colella era spaventata perché si vociferava che lui era uno malleabile». Le pretese di Vaira erano certamente più modeste. È Tarantini a raccontarlo: «Avevo concordato il pagamento di 1.000 euro a delibera perché lui era il funzionario istruttore, predisponeva delibera e liquidazione. I soldi li consegnavo alla Asl in posti nascosti. La procedura è questa per gare entro 200.000 euro: andavo da Vaira e portavo la richiesta del medico; Vaira indicava sotto mia indicazione o suo consiglio un certo numero di ditte; individuate le ditte che lui sapeva non potevano fornire il prodotto richiesto, le contattava formalmente per iscritto; se non rispondevano entro sette giorni si consideravano rinuncianti».
E la escort aspetta in albergo
Tarantini racconta anche gli appuntamenti con Terry De Nicolò, la prostituta barese che pagava 500 euro a prestazione per farle incontrare Colella in albergo. «Ma quello— sottolinea— fu un regalo extra non legato ad alcuna agevolazione». All’ordinanza sono allegate le intercettazioni delle telefonate tra lui e la ragazza che fece incontrare più volte con Frisullo e poi portò da Berlusconi a palazzo Grazioli. Il 10 luglio lui la chiama: «C’è un amico che ti voleva vedere oggi pomeriggio alle 15». Lei sembra fare resistenza. Gli dice che sta partendo «e non voglio certo rimanere per 350 euro e comunque non mi voglio più sputtanare a Bari». Alla fine lui le promette 500 euro e riesce a convincerla. Dopo una serie di conversazioni i due si danno appuntamento davanti alla Fiera del Levante. Non sanno di essere pedinati dai militari della Guardia di Finanza fino al momento in cui lei entra nell’albergo dove la sta aspettando il funzionario della Asl. Al termine dell’incontro è proprio Tarantini a chiamare Colella per sincerarsi che abbia gradito il regalo. Colella: Pronto Tarantini: oh beh? Colella ( ride): Complimenti, complimenti. Bene, bene, proprio una brava ragazza Tarantini: Non ho capito scusa Colella: È una brava ragazza! Brava, poi ti racconto...
CORRIERE DELLA SERA 16 GENNAIO 2010
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