lunedì 22 novembre 2010
OMICIDIO SARAH: COSA C'E' DIETRO LA LITE FRA GLI AVVOCATI DI SABRINA?
Omicidio Sarah, l’avvocatura e il business
domenica, 21 novembre, 2010
AVETRANA — Sono ancora gli avvocati a dettare il sovradimensionato clamore intorno al giallo di Avetrana. E questa volta se le dicono di santa ragione, non risparmiandosi minacce di querele e sbattendosi in faccia accordi sottobanco e registrazioni nascoste. Ultima protagonista, suo malgrado, di questo circo del sensazionalismo, è l’avvocata leccese Francesca Conte che ad appena tre giorni dal mandato di difesa per Sabrina Misseri e dopo avere affrontato le dieci ore dell’incidente probatorio di Michele, ieri mattina è stata inaspettata mente messa alla porta dalla sua assistita che, così almeno dicono le carte, le ha revocato l’incarico preferendo l’avvocato Vito Russo, di Taranto, che tre giorni prima aveva ceduto il posto alla più esperta Conte (lasciando comunque nel collegio una di famiglia, la moglie avvocata Emilia Velletri). Cosa è successo. Secondo la legale leccese, la revoca è stata «pilotata» dall’avvocato Russo. «Mentre io ero con sua moglie in carcere per l’interrogatorio – dice -, lui dichiarava alla stampa, senza accorgersi della presenza di due miei avvocati che lo hanno registrato, che avrebbe fatto in modo di far revocare il mio mandato, dicendo che l’incidente probatorio era andato male».
Abituata evidentemente ad altro stile, la scandalizzata penalista che la sera dell’interrogatorio aveva offerto una lezione di pluralismo dell’informazione spendendosi generosamente ai microfoni e ai taccuini di chi aveva il compito di far sapere, usa parole pesanti per scaricare la rabbia. «Il caso Scazzi – scrive in una nota – ha perso le sue connotazioni di caso giudiziario ed assume sempre più quelle del business. Un business a cui, per cultura ed educazione giuridica e professionale – aggiunge – mi debbo necessariamente sottrarre». Ancora più sottile la chiusura del commento. «Mi è stato insegnato – scrive l’avvocata – che la difesa tecnica, per essere efficace, deve essere libera da condizionamenti, indipendente, coerente ed onesta, non potendo invece essere legata a speculazioni inconfessabili di ogni tipo».
Intervistata a parte, Conte è ancora più dura. «Forse non ci si rende conto – dichiara al telefono – che per queste cose si rischia la carriera. Prove documentali – aggiunge – dimostrano condotte gravissime che sottoporrò sia alla magistratura che all’ordine professionale». Anche l’avvocato Russo minaccia di tutelarsi «nelle sedi opportune» e replica così alle accuse. «Noi – riferisce all’Ansa – abbiamo messo l’avvocato Conte in condizione di lavorare fin da subito. E «non è vero che non ci siamo fatti da parte: gli accordi erano chiari fin dall’inizio» e prevedevano che «al termine dell’incidente probatorio di Michele Misseri sarei rientrato io». Il presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Taranto, Angelo Esposito, è «allibito». Poi dice. «Temo che questa vicenda non abbia ancora espresso in negativo tutto il potenziale sotto il profilo deontologico».
Informato sule intenzioni di prossimi esposti all’Ordine, il presidente Errico risponde così: «Sono cose che danneggiano tutta la categoria per le quali ci stiamo già muovendo con rigore». Il «tribunale» dell’Ordine che giudica gli avvocati ha già un provvedimento disciplinare in corso contro gli avvocati Russo e Daniele Galoppa, difensore di Michele Misseri. La «sentenza» per entrambi si conoscerà il 13 gennaio. A carico di entrambi ci sono numerosi capi d’incolpazione. Per Russo in particolare, tra gli altri addebiti per i quali sarà giudicato, c’è il tentativo di convincere Michele Misseri a revocare il suo avvocato (Galoppa) e nominarne un altro. Sarebbe vicino al suo studio, inoltre, un perito sorpreso a vendere alle televisioni foto inedite dell’interno della cantina dove sarebbe stata ammazzata Sarah Scazzi.
Nazareno Dinoi http://www.lavocedimanduria.it/wp/omicidio-sarah-lavvocatura-e-il-business.html
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