venerdì 12 novembre 2010

Perla Genovesi a ruota libera tra agenzie e chiamate a ministri


Perla Genovesi a ruota libera
tra agenzie e chiamate a ministri 

La parmigiana ex esponente di Forza Italia avrebbe rivelato la vicenda ai magistrarti di Palermo. In cambio di 150 mila euro assicurata l'elezione. E spuntano decine di telefonate a politici. Villani (Pdl) minaccia querele

Una compravendita di candidature sarebbe stata organizzata da un'agenzia pubblicitaria vicina al senatore Marcello Dell'Utri e a suo figlio. Gli aspiranti parlamentari in cambio di 100-150mila euro avrebbero avuto l'assicurazione di essere candidati alle elezioni del 2006. Ma i soldi, formalmente versati alla società per l'organizzazione della campagna elettorale, sarebbero andati a Forza Italia.

Sono le ultime rivelazioni di Perla Genovesi, l'ex assistente parlamentare del senatore del Pdl Enrico Pianetta, arrestata dai pm di Palermo a luglio, nell'ambito di un'indagine sul narcotraffico. La donna, che ha fatto ai magistrati il nome di Nadia Macrì, la escort che ha raccontato di presunti rapporti sessuali a pagamento col premier Silvio Berlusconi e con il sindaco di Parma Pietro Vignali, ha raccontato i retroscena di un vero e proprio "mercato" delle candidature che sarebbe ruotato attorno a Marcello Dell'Utri e a Forza Italia.

DECINE DI TELEFONATE A MINISTRI E POLITICI - Dalle intercettazioni effettuate dal pm di Palermo sulle telefonate dell'ex assistente parlamentare e pentita Perla Genovesi, poi arrestata nell'ambito dell'inchiesta sul narcotraffico, sono emerse decine di chiamate a ministri e parlamentari. Ma i magistrati, che hanno comunque trasmesso tutti gli atti alla procura di Milano, competente territorialmente, non hanno ritenuto le conversazioni penalmente rilevanti, tanto da decidere di stralciarle dall'indagine. Secondo i pm, infatti, la donna, che ora sta collaborando con gli investigatori, si sarebbe limitata a contattare i politici per conto del senatore del Pdl Enrico Pianetta di cui era assistente parlamentare.
Tra le telefonate effettuate, come riporta "Il Fatto", ce ne alcune sarebbero alcune alle utenze della residenza di Arcore del presidente del Consiglio Berlusconi.

L'INTERVENTO DI GIUSEPPE VILLANI - 
“La Signora Genovesi è stata dipendente del Gruppo regionale di Forza Italia VII Legislatura dal 16 ottobre 2002 al 30 giugno 2003) in sostituzione di altra dipendente in congedo per maternità a rischio. L’inquadramento giuridico era il medesimo della dipendente sostituita, anche in considerazione dell’orientamento allora adottato dal Gruppo di uniformare ruolo, funzioni e retribuzione di tutti i dipendenti, ad eccezione del Capo struttura, che era dipendente di ruolo del Consiglio regionale con posizione giuridica superiore a quella scelta per l’inquadramento del personale. La Signora Genovesi, infine, non ha mai partecipato a delegazioni consiliari inviate in missione all’estero in rappresentanza istituzionale del Consiglio regionale. Ho dato mandato ai miei legali di verificare se, al riguardo, le insinuazioni avanzante da taluni organi di stampa abbiano i presupposti per un’azione legale a tutela dell’onorabilità dell’allora Gruppo regionale di FI, di cui ero Presidente, e della mia persona”.

PERLA GENOVESI
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