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mercoledì 23 dicembre 2009

Berlusconi:"Ho perdonato Tartaglia"

Il premier: non può passare concetto che si possono aggredire istituzioni.
Il padre del fermato: felice del gesto
ROMA
Silvio Berlusconi ha perdonato Massimo Tartaglia, l’uomo che lo ha aggredito una settimana fa a Milano, ma allo stesso tempo ritiene che nel giudicare il suo gesto la magistratura debba tenere conto del fatto che si può far passare il messaggio che si può aggredire il presidente del Consiglio che resta una istituzione da difendere. È, secondo quanto si apprende da chi ha potuto ascoltarlo, il ragionamento svolto dallo stesso Berlusconi da Arcore nel corso di una conference call con la sede del Pdl di Roma per gli auguri natalizi.

Umanamente l’ho perdonato, ha detto Berlusconi ritornando sull’aggressione di piazza del Duomo, sempre secondo il resoconto di chi ha potuto ascoltarlo. Sapete che non so portare rancore, ha aggiunto rivolgendosi agli interlocutori che lo ascoltavano dalla sede di via dell’Umiltà. Detto ciò, il premier ha sottolineato l’importanza che il gesto di Tartaglia non sia sottovalutato. Il suo ragionamento è stato il seguente: non deve passare il messaggio che si può andare in giro e colpire liberamente il presidente del Consiglio che rappresenta un’istituzione; il rischio è che altrimenti parta un tiro al bersaglio. Nel motivare le sue osservazioni, Berlusconi ha poi ricordato che se la statuetta fosse stata lanciata qualche centimetro più in alto lui sarebbe finito «sotto terra» o avrebbe perso un occhio.

«Sono felice che il presidente del Consiglio abbia accettato le scuse di Massimo Tartaglia». Così l’avvocato Daniela Insalaco, legale di Massimo Tartaglia, ha commentato a caldo la notizia del perdono annunciato dal premier Silvio Berlusconi nei confronti dell’uomo che domenica 13 dicembre lo ha ferito al volto dopo il comizio in piazza Duomo. «Penso che il presidente - ha proseguito il legale - di certo abbia compreso il disagio psichico del mio assistito. Sarà mia cura comunicare immediatamente al mio assistito la notizia»
la stampa 22 dicembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

Rapinato a Brenda cellulare con le foto di Piero Marrazzo

Roma: dopo l'aggressione, opera di una decina di romeni, il transessuale è stato ricoverato in ospedale dove ha tentato di suicidarsi. Sempre nella capitale, ancora due romeni sono penetrati in casa di Thaynna, un altro trans che ha dichiarato di avere trascorso una notte con Marrazzo





Roma, 10 novembre 2009 - C'erano anche le foto scattate con l'ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo, nella memoria del cellulare rapinato a Brenda, il transessuale fra i protagonisti della vicenda che ha portato alle dimissioni dell'esponente del Partito Democratico. Brenda è stata aggredita domenica sera a Roma: era in strada a Roma Nord, in via Biroli, quando una decina di ragazzi dell´Est, sembra romeni, l´hanno assalita.

Brenda era ubriaca: l´hanno derubata del cellulare e del denaro che aveva nella borsetta. Quando sono sopraggiunti i carabinieri, il transessuale staa dando testate contro un'automobile. Portata in ospedale, dove ha continuato a dare in escandescenze, Brenda ha cercato di togliersi la vita, insultando medici e carabinieri.

E' stata dimessa con cinque giorni di prognosi. Sempre domenica sera, due romeni hanno forzato la porta dell´appartamento di Thaynna, un altro trans che ha dichiarato nei giorni scorsi di aver trascorso una notte con Marrazzo. In casa con lei altri quattro viados brasiliani, picchiati dai due uomini armati di bastone e coltello.

"Urlavano che volevano i soldi di Marrazzo - racconta Thaynna - cercavano le borse, ci dicevano di dare loro i soldi e il telefonino".

Yoox

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