domenica 30 marzo 2008

Convention con le candidate, spunta un cartello anti-Santanchè: «Per te anche in diagonale»

Convention con le candidate, spunta un cartello anti-Santanchè: «Per te anche in diagonale»

Silvio beato tra le donne: siete le nostre padrone


MARIO AJELLO Roma. Quante donne. Tante donne. «E sono pure carine, ma soprattutto intelligenti», dice l’avvocato Giuseppe Consolo, parlamentare uscente e ricandidato col Pdl. Il quale s’aggira paternalmente soddisfatto in mezzo a questa «valanga rosa che entrerà alle Camere!», come Beatrice Lorenzin definisce la massa delle future onorevoli berlusconian-finiane, più genere piacenti laureate che esagerate biondone d’assalto riunite al palazzo dei congressi dell’Eur. Dove spunta un ironico striscione, portato dalle ragazze napoletane: «Silvio, per te anche diagonali!». Ed è uno sfottò contro Daniela Santanchè che, con poco buon gusto, aveva accusato il Cavaliere di concepire le donne «solo in posizione orizzontale». Ma figuriamoci! «Voi siete le nostre padrone e noi siamo i vostri sudditi!», annuncia Silvio, appena arrivato in sala e dopo aver abbracciato Mara Carfagna, con caschetto di capelli da diva del cinema francese e pantaloni neri attillati e camicia blu elettrico. «Silvio, falla vicepremier!», urla una signora rivolta al Cavaliere e super-fan di Mara. La quale è una delle Quattro Moschettiere, insieme a Barbara Saltamartini (che incita le donne per la campagna elettorale: «Scatenatevi, scateniamoci!»), a Giorgia Meloni (che mentre sta parlando di «centralità della vita», appare Berlusconi in sala come fosse una divinità) e alla Lorenzin che propone questo gioco anti-ministre dell’Unione. «Che cosa ha fatto la Bindi?» («buuuu...», è il coro dei presenti). «Che cosa ha fatto la Turco?» («buuuu...»). «Che cosa ha fatto la Pollastrini?» («buuu....»). «Hanno fatto schifo!!!». «Le nostre ministre saranno quattro», dirà poco più tardi Berlusconi. Saranno loro quattro, le Carfagna-Saltamartini-Meloni-Lorenzin che al grido «la maternità non dev’essere un lusso» o «non vogliamo essere giudicate dai centimetri di tacco che portiamo o dal colore dei capelli» si sono alternate sul podio, fra grida di giubilo di maschi - dall’immunolgo Aiuti al piacente cardiologo e candidato Stefano De Lillo - e di femmine vogliose di dire «basta con i retaggi maschilisti»? Ecco Elvira Savino, candidata in Puglia, bella come una Winks, «ma non ho poteri magici». Ecco la più giovane di tutti, Maria Grazia Calabria («Ho 25 anni. Sembro più vecchia?». No). E Barbara Mannucci, dolce biondina ventiseienne laureata con una tesi sui legami culturali fra Stanley Kubrick e lo scrittore Nabokov. «Sono precaria», dice, «ma non sposerò il figlio di Berlusconi, e neppure il padre, ma il mio fidanzato». E Alessandra Gallone, Paola Frassinetti, Maria Elena Valenzano... Lì c’è Stefania Prestigiacomo. Poco più in là Diana De Feo, la moglie di Fede. E via così. A tutte loro, così si rivolge l’adorato Cavaliere: «È importante avere, nei seggi, tantissimi difensori del voto contro i brogli della sinistra. E c’è il problema del sostentamento di questi rappresentanti di lista. Stiamo organizzandoci con delle imprese di catering. Ma dove non fosse possibile, qualcuna di voi dovrà cucinare per i rappresentanti di lista». Ma subito, in platea, l’«io non so cucinare» comincia a serpeggiare pericolosamente. Ma ormai è sera. E una parte di questa valanga azzurra, arrivata dalla Campania si avvia in una casa romana a fare un’ottima cena a base di mozzarelle. Che non vanno cucinate.
Il mattino 29 marzo 2008

Caciocavallo vittima innocente annullato contratto con gli Usa

La grande paura della mozzarella fa una vittima innocente: il caciocavallo silano. Per l’onda lunga del rischio diossina, infatti, un’azienda degli Stati Uniti ha deciso di rescindere il contratto con il caseificio di Montesano sulla Marcellana (Salerno) che assicurava la fornitura del formaggio dop. Un sospetto del tutto infondato, fa sapere il titolare: dalle analisi eseguite dai tecnici del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Sa 3, competente per territorio, è infatti risultato che non vi è presenza della sostanza tossica nei latticini prodotti nello stabilimento. In tutte le aziende casearie rientranti nel territorio di competenza dell'Asl Sa 3 non sono state rinvenute tracce di inquinamento da diossina, «ma evidentemente la psicosi creatasi a livello internazionale supera anche i dati reali», dicono sconsolati gli allevatori, denunciano un pesante calo nelle vendite.
Il Mattino 29 marzo 2008

Cani in condominio? La Cassazione detta le regole su come abbaiare


ROMA - Non si può evitare che un cane abbai, ma bisogna comunque rispettare i diritti degli altri condomini: per questo i padroni devono osservare con scrupolo il regolamento condominiale e ridurre al minimo gli episodi di disturbo, ma senza pagare i danni ai loro vicini nel caso non riescano nell'impresa. Lo sottolinea la Cassazione, confermando una sentenza del tribunale di Pistoia (sezione distaccata di Monsummano Terme) che aveva rigettato l'impugnazione dei padroni di un cane contro la decisione del giudice di pace che aveva loro ingiunto di "osservare scrupolosamente il regolamento condominiale", pur non stabilendo alcun risarcimento a favore dei vicini. In altre parole i proprietari dei cani che vivono negli appartamenti condominiali devono far abbaiare poco il loro quattro zampe, specie se ha la tendenza ad agitarsi facilmente, limitando, scrivono i giudici, "le occasioni di disturbo e prevenendo le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell'animale, soprattutto nelle ore notturne". Facili a dirsi, ma difficile da mettere in pratica, perché, come sottolineano gli stessi magistrati della corte suprema, ci sono animali che tendono ad abbaiare "ogni qualvolta sentono suonare il campanello o quando avvertono la presenza di persone all'interno del condominio". Se mettere la sordina al proprio cane non è affatto semplice, la Cassazione chiede però un sacrificio anche alle vittime dei rumori. Gli altri condomini, recita la sentenza, "per contribuire alla civile convivenza condominiale" devono sforzarsi di "tollerare" episodi "saltuari di disturbo da parte dei cani" che vivono nel loro palazzo.
(Repubblica 28 marzo 2008)

lunedì 24 marzo 2008

Coppie: la crisi comincia dalle pulizie domestiche

Gli uomini preferiscono lavare i piatti, le donne pulire il bagno

Pulizie domestiche? Per 6 italiani su 10 causa di crisi della coppia

Uno studio promosso dall'osservatorio Spontex Home Lovin Project fornisce le cinque regole essenziali per trovare l'armonia e fare insieme i lavori di casa

Milano, 24 mar. (Adnkronos) - La coppia scoppia tra le pareti domestiche e la principale causa e' la gestione delle fatidiche faccende di casa. Ben sei italiani su dieci (63%) affermano infatti che la prima causa dei conflitti tra marito e moglie nasce proprio per la cura della casa. E' quanto emerge dallo studio promosso dall'osservatorio Spontex Home Loving Project, creato da Mapa Spontex Italia, uno dei colossi internazionali dei prodotti per la cura della casa e che ha commissionato uno studio quali-quantitativo attraverso 501 interviste telefoniche a uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni e il coinvolgimento di oltre 70 esperti tra psicologi, sociologi, avvocati matrimonialisti, mediatori familiari, architetti e responsabili di associazione di categoria.''Lei vuole avere tutto sotto controllo'' (71%), ''vuole fare tutto in prima persona'' (66%), ''sembra l'unica e sola padrona di casa'' (59%) affermano gli uomini. ''Lui non vuole fare nulla'' (63%), ''non mi aiuta mai'' (61%), ''vuole fare solo le cose che gli piacciono'' (58%), affermano invece le donne. E anche quando decidono di farle insieme, sulle pulizie di casa non si trova mai il momento che va bene ad entrambi tra le ''lei'' che vorrebbero farle solo la mattina e i ''lui'' che preferirebbero altri orari. Lamentele e controversie che pero' adesso possono trovare una soluzione grazie all'Home Loving, tendenza/terapia che sta prendendo sempre piu' piede in molte parti del mondo, soprattutto in Usa e Regno Unito, e che adesso arriva anche in Italia, che proprio attraverso le faccende di casa trova il modo di far aumentare il dialogo e la condivisione all'interno della coppia.Per sette esperti su dieci le faccende di casa possono trasformarsi in un collante di coppia. Il segreto? Condividerle, ''giocare insieme'' e aiutare il/la partner in quelle che proprio non ''digerisce''. Il 68% degli esperti ritiene che l'organizzazione dei ruoli nella gestione delle faccende domestiche e' il primo punto su cui fare leva per evitare i conflitti tra le pareti domestiche. E la base e' la condivisione, cosa, che a sorpresa, sembra piu' difficile da accettare per le lei: sono soprattutto le donne a voler fare le pulizie in solitudine, come sottolinea il 69,2% delle intervistate che commenta ''lui non e' di nessun aiuto'', ''e' impacciato e mi fa perdere piu' tempo'', solo per citare qualche risposta al femminile). I piu' propensi a condividere le faccende di casa sembrano essere invece gli uomini: solo il 32,9% degli uomini preferisce occuparsene da solo.Un altro aspetto da non mettere in secondo piano, e' l'approccio alle faccende di casa: devono diventare un vero e proprio lavoro di squadra, afferma il 57% degli esperti, una sorta di gioco di coppia in cui si partecipa insieme per raggiungere il risultato finale. Ecco perché è stato chiesto agli italiani quali sono le faccende domestiche che preferiscono fare?Per gli uomini al primo posto nelle preferenze c'e' il lavare i piatti (31,3%), seguito dallo stirare (23,6%) e dal passare l'aspirapolvere (22,1%). Seguono il pulire il bagno (21,1%), il lavare i pavimenti e il riordinare (rispettivamente indicate dal 14,9% e dal 14,7%). E le donne? Al primo posto nelle preferenze femminili c'e' il pulire il bagno (32,5%), seguito dallo stirare (30%) e dal lavare i piatti (28,8%). Quarto posto per un'attivita' che gli uomini non amano moltissimo, ovvero il lavare i pavimenti (28,2%), seguito dallo spolverare (25,2%) e dal riordinare le camere (22,7%).Per il 59% degli esperti, coinvolti nello studio dello Spontex Home Loving Project, anche il momento della giornata risulta fondamentale perche' le faccende domestiche non diventino motivo di scontro. Da qui la domanda rivolta al campione di donne e uomini italiani, qual e' il momento della giornata per fare le pulizie di casa? Dalle risposte emerse il momento ideale appare la mattina, votato soprattutto dalle signore (66,9%) e dal 61% degli uomini, anche se questi ultimi sono propensi a farle anche in altri momenti, persino dopo cena (8,2%): ''la domenica mattina magari si potrebbe rimanere a letto un po' di più, invece di lanciarsi in una maratona di pulizie tra stracci per pavimento e aspirapolvere''.Ma oltre a ''condividere le faccende'', perche' le pulizie non diventino un motivo di scontro o quantomeno di scontento per uno dei due, ci sono anche altri accorgimenti. La musica e' di grande aiuto, ecco perche' secondo il 49% degli esperti e' bene accompagnare il lavoro con una buona colonna sonora condivisa. Importanza confermata dalle risposte alla domanda 'cosa le piace o le piacerebbe ascoltare per accompagnare le faccende domestiche'? Uomini e donne votano come colonna sonora ideale delle pulizie di casa in generale la musica e la radio rispettivamente con 61,9% e 47,4%.Compagni ideali anche i programmi della Tv, preferiti soprattutto dalle signore 28,8% rispetto al 13,1% degli uomini. Ecco le regole degli esperti per applicare l'Home LovingTherapy.Prima regola: evitare atteggiamenti e comportamenti dominanti nell'approccio alla cura della casa. Seconda Regola: visto che ciascuno ha le proprie preferenze, parlarne e dividersi i compiti in maniera proporzionale alle proprie attitudini.Terza regola: la cura della casa deve diventare un gioco di coppia, quindi mai legarsi alla routine, sostiene il 57% degli esperti. I due partner devono contribuire insieme per raggiungere il risultato finale. Quarta regola: scegliere in maniera armonica l'ora o il momento ideale della giornata. Un aspetto da cui non si deve mai prescindere, dice il 51% degli esperti.Quinta regola: condividere che cosa ascoltare nello svolgimento delle faccende domestiche, come consiglia il 46% degli esperti. Una buona colonna sonora puo' aiutare a dare armonia al lavoro e quindi anche a quello di casa.
24 marzo 2008 Adnkronos

giovedì 20 marzo 2008

GB:maglioni di pelo di cane preso dal mantello dei loro animali scomparsi

Gli indumenti sono soffici e impermeabili

Singolare iniziativa di una coppia di Newcastle: si sono fatti due golf con la pelliccia dei loro amici a 4 zampe

LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Beth e Brian Willis amavano così tanto i loro due cani (un samoiedo bianco di nome Kara e un Lapphund marrone scuro chiamato Penny) da trasformare i loro lucenti mantelli in due caldi maglioni, per sentirli sempre vicini anche adesso che gli adorati animali non ci sono più. Un tantino macabro, non c’è che dire.
UN MAGLIONE SPECIALE - Ma, come racconta il “Daily Mail”, alla coppia di pensionati di Newcastle (71 anni lei, 73 lui) l’idea di far filare il pelo dei cani così da poterlo lavorare ai ferri sarebbe arrivata addirittura da un allevatore, che avrebbe spiegato loro come utilizzare quella soffice e caldissima pelliccia che, altrimenti, sarebbe finita nell’aspirapolvere durante la consueta muta stagionale.
Beth e Brian Willis con indosso i loro maglioni «Ogni sabato - ha raccontato al giornale londinese un gongolante signor Willis – quando vado in paese a fare spese, mi infilo il mio bel maglione, che è talmente impermeabile e così caldo che sudo ogni volta che mi muovo». Il primo maglione è stato realizzato nel 1990, quando la dolce Kara era ancora viva (morirà nel 1996) e malgrado siano passati ben 18 anni da allora, l’indumento è ancora perfetto e protegge la signora Willis meglio di qualunque altro capo d’abbigliamento invernale. «In realtà, non stiamo parlando di un pelo normale – ha spiegato la donna - ma di una vera e propria lana ed è questo il motivo per cui funziona così bene per i vestiti. Se non avessimo fatto così, il pelo sarebbe semplicemente caduto dai cani e l’avrei dovuto spazzare via dai tappeti come facevo di solito. E’ stato l’allevatore da cui abbiamo preso i nostri cuccioli a dirci che era possibile usare la loro pelliccia anche per gli abiti e sembra che questa usanza sia molto popolare fra chi possiede cani a pelo lungo».

MANTELLO IMPERMEABILE - In effetti, il Samoiedo, originario del nord della Russia, è noto per il suo mantello impermeabile e più soffice dell’alpaca, qualità che sono tipiche pure del Lapphund svedese, il secondo pet della coppia. Da qui, l’idea di mandare anche i peli della bella Penny, morta sei anni fa, a una signora sessantenne di Derby, Malise Mcguire, che fila lana di cane dal 1977, così da poter realizzare un secondo maglione, questa volta destinato al marito, anche se la signora Beth dice di aver messo via così tanta “lana di cane” da poterne fare tranquillamente almeno un altro. Per fortuna, però, che ora è così impegnata a sferruzzare maglioni per i sei nipoti e i due bisnipoti (questa volta usando lana vera) che l’inquietante prospettiva è stata per il momento accantonata.
Simona Marchetti
Corriere della Sera 19 marzo 2008(ultima modifica: 20 marzo 2008)

venerdì 14 marzo 2008

Usa: resta seduta sulla tavoletta del water per due anni

"FACCIO SUBITO"
Resta seduta sulla toilettedel fidanzato per due anni
Il fidanzato non è mai riuscito a convincere la donna a uscire dal bagno e neanche, una volta incastrata nella tavoletta, a chiedere soccorso. Ha vissuto per due anni seduta lì, compiendo sul posto insolito le normali attività, mangiando e bevendo quel che le portava il compagno

Wichita (Kansas, Usa), 13 marzo 2008 - Una donna di 35 anni è rimasta per due anni seduta sulla toilette del suo fidanzato a causa di una fobia che le impediva di uscire dalla stanza da bagno. Quando la polizia, avvertita finalmente dall'uomo, è intervenuta, il corpo della poveretta appariva ormai incastrato nella tavoletta del water, che non aveva mai abbandonato.
Il fidanzato, Kory McFarren, 36 anni, non è mai riuscito a convincere la donna, Pam Babcock, a uscire dal bagno e neanche, una volta incastrata nella tavoletta, a chiedere soccorso. Ha vissuto per due anni seduta lì, compiendo sul posto insolito le normali attività, mangiando e bevendo quel che le portava il fidanzato.
Quando McFarren si è deciso a chiedere aiuto alla polizia, gli agenti hanno dovuto staccare la tavoletta con un cacciavite e trasportare donna e tavoletta in ospedale per separare le due parti. L'uomo, ha riferito all'Associated Press, ogni giorno la scongiurava di uscire dal bagno. Lei rispondeva immancabilmente: "Forse domani". McFarren ha aggiunto: "E' un'adulta. Era una sua decisione. Certo, avrei dovuto chiedere aiuto prima, lo ammetto". Ora rischia di essere incriminato per omissione di soccorso.
Quotidiano.net 14 marzo 2008

Yoox

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