Gli indumenti sono soffici e impermeabili
Singolare iniziativa di una coppia di Newcastle: si sono fatti due golf con la pelliccia dei loro amici a 4 zampe
LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Beth e Brian Willis amavano così tanto i loro due cani (un samoiedo bianco di nome Kara e un Lapphund marrone scuro chiamato Penny) da trasformare i loro lucenti mantelli in due caldi maglioni, per sentirli sempre vicini anche adesso che gli adorati animali non ci sono più. Un tantino macabro, non c’è che dire.
UN MAGLIONE SPECIALE - Ma, come racconta il “Daily Mail”, alla coppia di pensionati di Newcastle (71 anni lei, 73 lui) l’idea di far filare il pelo dei cani così da poterlo lavorare ai ferri sarebbe arrivata addirittura da un allevatore, che avrebbe spiegato loro come utilizzare quella soffice e caldissima pelliccia che, altrimenti, sarebbe finita nell’aspirapolvere durante la consueta muta stagionale.
Beth e Brian Willis con indosso i loro maglioni «Ogni sabato - ha raccontato al giornale londinese un gongolante signor Willis – quando vado in paese a fare spese, mi infilo il mio bel maglione, che è talmente impermeabile e così caldo che sudo ogni volta che mi muovo». Il primo maglione è stato realizzato nel 1990, quando la dolce Kara era ancora viva (morirà nel 1996) e malgrado siano passati ben 18 anni da allora, l’indumento è ancora perfetto e protegge la signora Willis meglio di qualunque altro capo d’abbigliamento invernale. «In realtà, non stiamo parlando di un pelo normale – ha spiegato la donna - ma di una vera e propria lana ed è questo il motivo per cui funziona così bene per i vestiti. Se non avessimo fatto così, il pelo sarebbe semplicemente caduto dai cani e l’avrei dovuto spazzare via dai tappeti come facevo di solito. E’ stato l’allevatore da cui abbiamo preso i nostri cuccioli a dirci che era possibile usare la loro pelliccia anche per gli abiti e sembra che questa usanza sia molto popolare fra chi possiede cani a pelo lungo».
MANTELLO IMPERMEABILE - In effetti, il Samoiedo, originario del nord della Russia, è noto per il suo mantello impermeabile e più soffice dell’alpaca, qualità che sono tipiche pure del Lapphund svedese, il secondo pet della coppia. Da qui, l’idea di mandare anche i peli della bella Penny, morta sei anni fa, a una signora sessantenne di Derby, Malise Mcguire, che fila lana di cane dal 1977, così da poter realizzare un secondo maglione, questa volta destinato al marito, anche se la signora Beth dice di aver messo via così tanta “lana di cane” da poterne fare tranquillamente almeno un altro. Per fortuna, però, che ora è così impegnata a sferruzzare maglioni per i sei nipoti e i due bisnipoti (questa volta usando lana vera) che l’inquietante prospettiva è stata per il momento accantonata.
Simona Marchetti
Corriere della Sera 19 marzo 2008(ultima modifica: 20 marzo 2008)
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