domenica 30 marzo 2008

Cani in condominio? La Cassazione detta le regole su come abbaiare


ROMA - Non si può evitare che un cane abbai, ma bisogna comunque rispettare i diritti degli altri condomini: per questo i padroni devono osservare con scrupolo il regolamento condominiale e ridurre al minimo gli episodi di disturbo, ma senza pagare i danni ai loro vicini nel caso non riescano nell'impresa. Lo sottolinea la Cassazione, confermando una sentenza del tribunale di Pistoia (sezione distaccata di Monsummano Terme) che aveva rigettato l'impugnazione dei padroni di un cane contro la decisione del giudice di pace che aveva loro ingiunto di "osservare scrupolosamente il regolamento condominiale", pur non stabilendo alcun risarcimento a favore dei vicini. In altre parole i proprietari dei cani che vivono negli appartamenti condominiali devono far abbaiare poco il loro quattro zampe, specie se ha la tendenza ad agitarsi facilmente, limitando, scrivono i giudici, "le occasioni di disturbo e prevenendo le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell'animale, soprattutto nelle ore notturne". Facili a dirsi, ma difficile da mettere in pratica, perché, come sottolineano gli stessi magistrati della corte suprema, ci sono animali che tendono ad abbaiare "ogni qualvolta sentono suonare il campanello o quando avvertono la presenza di persone all'interno del condominio". Se mettere la sordina al proprio cane non è affatto semplice, la Cassazione chiede però un sacrificio anche alle vittime dei rumori. Gli altri condomini, recita la sentenza, "per contribuire alla civile convivenza condominiale" devono sforzarsi di "tollerare" episodi "saltuari di disturbo da parte dei cani" che vivono nel loro palazzo.
(Repubblica 28 marzo 2008)

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