giovedì 27 novembre 2008
Chiaiano, l’Esercito denuncia i comitati:"Mai interrato l'amianto"
Giannini: «Mai interrato l’amianto, è vilipendio e procurato allarme». Ingombranti, al via maxi-intervento
DANIELA DE CRESCENZO ENRICA PROCACCINI Una denuncia per vilipendio delle forze armate e procurato allarme è stata presentata nei confronti dei responsabili del comitato «No alla discarica», del centro sociale «Insurgencia» e della «Rete campana salute e ambiente» dal vice di Bertolaso, il generale Franco Giannini. L’8 novembre scorso, all’Università Orientale i comitati avevano organizzato un dibattito per denunciare il ritrovamento di mucchi di amianto all’interno della discarica. Contemporaneamente i manifestanti avavano accusato i militari di aver scavato una vasca per interrarvi i rifiuti speciali. Qualche giorno dopo è comparso anche un video su Youtube che propone le immagini del presunto interramento e i comitati hanno presentato una denuncia alla magistratura. Ieri la reazione della struttura del commissariato che già subito dopo il ritrovamento dei rifiuti tossici e pericolosi lungo la strada che porta alla discarica aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Nel suo esposto il generale Giannini ha sostenuto: «Le dichiarazioni dei comitati inducono ad attribuire gravi responsabilità in capo al personale militare, dallo scrivente diretto, coordinato e rappresentato. In particolare vengono imputate all’operato dei militari, impegnati nello svolgimento delle attività propedeutiche all’allestimento della discarica di Chiaiano, addirittura condotte che qualora fossero state effettivamente realizzate costituirebbero fattispecie di reato (smaltimento illecito di rifiuti)». Ma le accuse, ribadisce il generale, sono assolutamente infondate: il comportamento dei militari è sempre stato corretto e quindi «è assai grave l’ipotizzata attività dei militari volta ad occultare i rifiuti pericolosi». E ieri, presentando l’intervento straordinario varato dalla struttura di Bertolaso in collaborazione con la Provincia sulle maggiori vie di comunicazione dell’hinterland napoletano, Giannini ha ribadito: «Siamo al lavoro per spostare i materiali inquinanti ritrovati nella cava di Chiaiano in discariche autorizzate: puliremo fino a trovare la roccia, così da essere sicuri che non ci sia nient’altro». Mentre si continua a lavorare a Chiaiano, va avanti la rimozione dei cumuli di rifiuti speciali abbandonati sui cigli delle strade (dall’asse mediano alla circumvallazione esterna) che dal primo dicembre saranno interessate dall’intervento straordinario della Provincia e del Sottosegretariato. Sono stati stanziati duecentomila euro per ripulire 120 chilometri dall’immondizia, sia normale sia speciale in 90 giorni. Ieri la firma del protocollo. «Riteniamo sia nostro compito - ha spiegato il presidente Dino Di Palma - collaborare in maniera fattiva per restituire ai cittadini strade pulite e avviarci al superamento definitivo dell’emergenza che ha interessato il nostro territorio. Diamo un aiuto concreto ai numerosi Comuni che non sono riusciti da soli a rimuovere rifiuti ingombranti». Alla ditta che si è aggiudicata l’appalto, la Castaldo di Acerra, toccherà per tre mesi occuparsi della rimozione dell’immondizia, della separazione dei rifiuti normali da quelli speciali e del loro conferimento in discarica o nelle piattaforme specializzate. Passaggio delicato dell'operazione sarà la riqualificazione della strada provinciale che da Napoli porta a Lago Patria per la presenza di alcuni campi rom. Per evitare che nelle strade ripulite tornino ad accumularsi i rifiuti, la Provincia ha stretto anche un accordo con la polizia provinciale per assicurare un pattugliamento delle aree recuperate. «Invitiamo i cittadini - ha sottolineato l’assessore provinciale all’Ambiente Giuliana Di Fiore -a segnalare al nostro numero verde 800801670 gli abusi ambientali».
Il Mattino 27 novembre 2008
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