sabato 8 novembre 2008

Il maggiordomo nero della Casa Bianca «Barack, finalmente»


Washington. Per Eugene Allen, 89 anni di cui 34 passati come maggiordomo alla Casa Bianca, l'elezione di Barack Obama ha un sapore tutto speciale. Gli afro-americani come lui escono dalle cucine: varcano da padroni i cancelli di 1600 Pennsylvania Avenue. Eugene ha sempre lavorato più vicino ai piatti sporchi e alle lavanderie che all'Ufficio Ovale. Ma ha lucidato con orgoglio gli argenti e portato i vassoi a testa alta ai banchetti di gala della residenza presidenziale. E martedì, a testa alta, è andato al seggio per votare Obama. La Casa Bianca è la casa di tutti gli americani ma adesso, per l'ex maggiordomo della Virginia, lo è diventata un poco di più. Su e giù per le scale: «Nelle cucine erano tutti neri. Anche i portieri, neri pure loro», ha detto Ted Sorensen, consigliere speciale del presidente J.F. Kennedy che ai suoi tempi cercò con scarso successo di raddrizzare la situazione: solo una persona di colore restò nello staff dell'executive office dopo il primo anno. «La sensibilità dell'epoca era tutta sbagliata». Così sbagliata che quando nel 1963 Kennedy invitò 800 neri alla Casa Bianca per celebrare il centenario dell'emancipazione degli schiavi, Sammy Davis Jr. fu incluso tra i commensali della cena di gala assieme alla moglie bianca May Britt. Negli anni alla Casa Bianca, il maggiordomo Allen ha visto scorrere davanti agli occhi la storia razziale d'America: la sentenza Brown contro Board of Education, che abolì la discriminazione nelle scuole, la marcia dei neri su Washington, la depenalizzazione dei matrimoni misti, la capitale in fiamme dopo l'assassinio di Martin Luther King. L'America è cambiata, e martedì ha scritto un’altra pagina storica. «Ho sempre sperato che le cose sarebbero cambiate in meglio», ha detto il vecchio ex maggiordomo che ora esulta per il presidente nero.
Il MATTINO 8 NOVEMBRE 2008

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