sabato 25 aprile 2009

DIARIO DI UNA NINFOMANE: MANIFESTO E TRAILER DELLO "SCANDALO"


Diario di una ninfomane: è polemica«No al manifesto, l'immagine è oscena»


ROMA (17 aprile) - Quel manifesto è osceno e non si deve vedere specie perché c'è quella parola: ninfomane. È la denuncia del distributore italiano del film «Valerie - Diario di una ninfomane», nelle sale dal 30 aprile e ancora in attesa del visto censura, che si è visto negare gli spazi per le affissioni del manifesto, in cui è ritratto un busto femminile con una mano infilata in un paio di slip di pizzo. Le concessionarie di pubblicità hanno subito storto il naso quando hanno visto titolo e immagine. All'obiezione che Tommaso Tabarelli, direttore marketing di Mediafilm Cinema, ha mosso a proposito di campagne pubblicitarie di biancheria intima che da anni mostrano lombi e fondoschiena con estrema disinvoltura, la risposta è stata: «Ma le immagini non vengono mai associate alla parola ninfomane. Inoltre, quella foto invita esplicitamente al peccato». Anche nella Spagna di Zapatero il manifesto venne affisso nelle strade per poi essere ritirato dal Comune di Madrid a causa di un preteso errore: sui cartelloni non era specificato, come previsto dalla legge, «pellicola non raccomandata ai minori di 13 anni».

Valerie la ninfomane, no della Ventura alla scrittrice del film scandalo

ROMA (25 aprile) - E' la storia di una ninfomane scatenata, una che vuole fare sesso sempre. Ma anche di un'eroina, un archetipo femminile e femminista. In Valerie diario di una ninfomane - nelle sale dal 30 aprile distribuito da Mediafilm in circa 70 copie - c'è un po' la vita di Valerie Tasso, autrice del romanzo a cui è ispirata la pellicola di Christian Molina. La storia di una donna che, spinta da un impulso sessuale smodato, si dà a tutti e vive questo con senso di colpa. Ma forse ha invece ragione la nonna (Geraldine Chaplin) quando gli ricorda che «la ninfomania è una cosa inventata dagli uomini perché le donne si sentano colpevoli se non sono come le altre... Se un uomo ha tante donne è un macho...ma se si tratta di una donna, viene considerata una puttana!».Una tesi questa che si ritrova più volte in questo film (già al centro di mille polemiche per il divieto di esporre la locandina del film ritenuta troppo hard) che tra orgasmi definiti letteralmente «fusione cosmica, visione siderale che porta verso l'infinito...», angosce altrettanto siderali della protagonista, porterà Valerie fino al bordello per poi approdare alla sua vera liberazione. Ovvero quella di: «vivere il sesso con autostima». «Il sesso per me è un valore non un problema», ribadisce più volte Tasso che da dirigente affermata ha iniziato, da un giorno all'altro, a lavorare come squillo di alto bordo. E ancora, sempre la scrittrice parla «di un film sul potere e sul controllo del sesso di chi ha il potere». «Il Papa e Berlusconi hanno un sistema endocrino e organi sessuali, ma hanno una scala di valori che non può comprendere il linguaggio di questo film», ha sostenuto ancora Tasso indicando il Papa e Berlusconi come ipotetici responsabili della censura al manifesto del film (in realtà rifiutato dai concessionari pubblicitari perchè contiene la parola ninfomane).Alla ricerca dello scandalo. Tasso con l'attrice Belen Fabra, protagonista spesso nuda film, avrebbero dovuto partecipare domenica pomeriggio a Quelli che il calcio, il programma di Raidue condotto da Simona Ventura ma in serata è stato fermato tutto dopo che la direzione di Raidue, letta la scaletta presentata dagli autori, ha ritenuto opportuno non avere le due donne nel programma. Ferma restando, si è appreso alla Rai, la disponibilità alla partecipazione in programmi di seconda serata, Raidue ne ha bloccato l'intervento perché avrebbe affrontato tematiche non compatibili con i regolamenti sulla fascia oraria protetta.
Il Mattino 25 aprile 2009

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