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mercoledì 28 ottobre 2009

Bersani a Di Pietro: "La nostra opposizione è diversa" (foto)

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/morto-serrault/morto-serrault/stor_10907316_12330.jpg
(MICHEL SERRAULTI)

IL PD non sarà in piazza il 5 dicembre per il "noberlusconi day"


Il leader democratico incontra quello dell'Idv: "Rispetto per l'iniziativa del 5 dicembre ma abbiamo modi diversi di fare l'opposizione. A marzo alleanze regione per regione"
Bersani, il Pd non andrà in piazza. Veltroni: "Non si torni indietro"
"Rutelli? Il popolo delle primarie ci ha chiesto di andare avanti assieme"
E a Berlusconi: "Comunisti? Lo ripete da anni, chiunque sia il leader. Lo scelga lui allora..."

ROMA - Niente adesione alla manifestazione del 5 dicembre. Con Di Pietro, alle regionali, "alleanze caso per caso". Su Rutelli, nessun commento, ma ricorda che tre milioni di persone, alle primarie, "hanno chiesto unità". E a Berlusconi, che ritorna col suo antico refrain dei comunisti, risponde ironico: "Lo ha sempre detto, con tutti i nostri leader. A questo punto, scelga lui il segretario...". D'altronde dal Cavaliere non è arrivata nessuna telefonata di congratulazione: "Ha preferito telefonare a Ballarò...". Per Pier Luigi Bersani, da tre giorni nuovo segretario del Pd, è il momento di mettere i piedi nel piatto della leadership. Incassando l'augurio di Romano Prodi ("ci penserà lui a mandare a casa Berlusconi"), gestendo la grana Rutelli, la prima polemica con il Cavaliere e un botta e risposta con Walter Veltroni che teme un ritorno al passato. E domani è in programma il faccia a faccia con i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani.

Di Pietro, alleanze regione per regione. Nella sede del Pd vertice con Antonio Di Pietro. Sul tavolo alleanze e strategie dell'opposizione. Alla fine il risultato è che in vista delle regionali Pd e IdV "convergeranno in un'alleanza che verrà fatta regione per regione". "C'è l'intenzione reciproca di lavorare insieme".

"Con Di Pietro - continua Bersani - ci sono punti di divergenza anche acuti, ma c'è la consapevolezza che la nostra responsabilità è quella di costruire un'alternativa. Per me l'antiberlusconismo è fare l'alternativa e nel mestiere democratico dell'opposizione c'è sempre il compito di offrire un'alternativa. Ma ciò non avviene dalla domenica al lunedì, è un percorso complesso e non ci sono scorciatoie".

Lavorare assieme, dunque, non significa schiacciarsi l'uno sull'altro. Tanto è vero che il neoleader Pd nega la sua adesione alla manifestazione del 5 dicembre, che vedrà proprio l'ex pm e il Prc in piazza a Roma per chiedere le dimissioni di Berlusconi. "C'è rispetto per questa iniziativa - dice Bersani - ma le convergenze vanno predisposte prima, si fanno in due, perciò no, non aderiremo". "Abbiamo due modi diversi di fare opposizione - continua il segretario -, ma dobbiamo prenderci la responsabilità di dialogare e trovare punti di convergenza economici e democratici, perciò continueremo a discutere". Bersani rilancia, infine, il suo messaggio: "Bisogna essere convincenti e se c'è un baricentro poi le convergenze arrivano".

Veltroni: "No a riflussi nel socialismo". "Se il Pd rifluisce sulle posizioni della sinistra socialista o se punta alla Grande Coalizione, si suicida. E, nel breve periodo, una coalizione che metta insieme l'Udc e la sinistra radicale è semplicemente impensabile. Ci vuole un'alleanza riformista, che abbia però al centro un partito grande, un partito di centrosinistra". Così Walter Veltroni risponde a Bruno Vespa nell'intervista per il nuovo libro del giornalista. Ma Bersani taglia corto: "Il Pd? Va avanti! Va avanti!".

Il caso Rutelli. Nessun commento diretto sull'annunciato addio dell'ex leader Dl. Ma Bersani segnala che gli elettori "sono stati chiari, e hanno detto andate avanti insieme". "I tre milioni di persone che hanno partecipato alle primarie, rappresentano un messaggio unitario, vertici del partito dovrebbero sentire la responsabilità".

Berlusconi e i comunisti. "Noi il nuovo Pci? Ma il premier diceva che eravamo comunisti già prima che diventassi segretario io, lo diceva con Veltroni, con Franceschini... Ce lo fornisca lui allora il segretario buono...". bersani replica con questa battuta alle parole pronunciate ieri dal Cavaliere a Ballarò.
(la repubblic a28 ottobre 2009)

martedì 8 settembre 2009

Sondaggio primarie PD:8 settembre 2009

Crespi Ricerche rileva una crescita di Franceschini alle primarie del Pd. L'istituto stima una partecipazione sicura di oltre un milione di persone, potenzialmente potrebbero votare 3 milioni e mezzo di elettori.

Bersani 43,7
Franceschini 39,6
Marino 9,5
Indeciso 7,2
Sondaggio telefonico a livello nazionale con metodologia C.A.T.I. su un campione di 1.000 casi, elettori del Partito Democratico, il 3 e 4 Settembre 2009.

mercoledì 2 settembre 2009

Bersani non risponde sull'immunità ai senatori Latorre e Margiotta (PD)



di Paturnio

Incredibile: Bersani non sa nulla dell'immunità votata dalla camera con 430 voti a favore e 21 contrari (solo IDV) e, anzi, dice che esiste una commissione che si occupa di queste cose e che avranno valutato le scelte da fare.Ma come e il parlamento che ha votato a favore di Latorre e Margiotta? Lui non ne sa niente? Ma, mi sbaglio, o è un deputato? Ma un deputato che non sa neppure che le autorizzazioni a procedere si votano in aula, cosa lo paghiamo a fare?

sabato 21 febbraio 2009

ASSEMBLEA PD: GLI INTERVENTI

PD: CINQUE INTERVENTI PRO FRANCESCHINI, CINQUE PER PRIMARIE
(ASCA) - Roma, 21 feb - Dieci interventi, cinque per parte, per sostenere la tesi dell'elezione subito del nuovo segretario del Pd o andare alle primarie. Cinque quelli a favore, tra cui Piero Fassino, Vasco Errani, Rosy Bindi, ed un giovane segretario di una sezione di Livorno. A favore, invece, delle primarie subito, parleranno Arturo Parisi, Franco Monaco, Gad Lerner, Paola Concia e per ultimo Enrico Morando. Le candidature invece potranno essere annunciate entro le 13.15, come ha spiegato il presidente dell'assemblea, Anna Finocchiaro.
dnp/uda/ss

PD: PARISI, ASSEMBLEA DI RATIFICA NON SUFFICIENTE. SERVONO PRIMARIE
(ASCA) - Roma, 21 feb - ''Tutto sembra gia' deciso, ma non e' queto il modo di costruire un partito: il nuovo segretario deve avere la stessa forza del segretario dimissionario. No, questa assemblea di ratifica non e' sufficiente. Non basta una riesumazione frettolosa (dell'assemblea) per dare forza al segretario''.
E' quanto ha affermato Arturo Parisi, intervenendo all'Assemblea costituente del Pd per proporre la convocazione, subito, delle primarie per eleggere il nuovo segretario del partito.
Parisi ha ribadito le sue critiche a Veltroni per le dimissioni che pure ha detto di capire ''umanamente'' vista la ''solitudine'' in cui e' stato lasciato.
''Occorre una linea politica nitida -ha detto- che ci e' stata negata dalle dimissioni di Veltroni. Questa assemblea aveva il diritto di sentirne le ragioni che sono state rese pubbliche in una conferenza stampa. E' un comportamento che umanamente capisco e non mi sento di ergermi a giudice.
Dimissioni causate dalla solitudine''. In questo senso, ha aggiunto Parisi ''mi scuso con Walter''. ''Ma in politica -ha pe'oi aggiunto Parisi- questo non puo' essere il metodo da indicare agli iscritti''.
min/uda/ss

PD: FASSINO, FRANCESCHINI SEGRETARIO VERO NON REGGENTE
(ASCA) - Roma, 21 feb - Il partito democratico ha bisogno di un segretario vero, con pieni poteri, non di un reggente. A sostenerlo e' Piero Fassino, nel suo intervento all'assemblea nazionale del Pd.
''Noi qui non eleggiamo un reggente, una figura di transizione, ma un segretario vero'', ha detto Fassino ribadendo che il nuovo leader del Pd deve poter agire ''nella pienezza dei suoi poteri''. Al partito serve ''un segretario capace di accelerare il processo di rinnovo generazionale, e io penso che se l'assemblea decide di votare Franceschini lui e', per qualita' umane e politiche, l'uomo che puo' guidarci in questa fase'', ha aggiunto l'esponente del Pd, seguito da un lungo applauso della platea di delegati. Il problema del Pd non e' stato quello di ''essere troppo partito'', ma il fatto che ''ce n'e' stato troppo poco''. Ecco perche', continua Fassino, ''noi abbiamo bisogno di una guida forte subito''.
Per l'ex segretario dei Ds solo dopo aver affrontato questa fase ''noi potremo arrivare al passaggio congressuale che culminera' nelle primarie''. Quanto alle primarie, Fassino ha spiegato il perche' del suo ''no' al ricorso alle consultazioni. ''Capisco la spinta genuina a chiedere le primarie subito, che e' poi una voglia di assumersi le responsabilita' ma le primarie non sono un esercizio plebiscitario''. Scindere le primarie dal congresso, quindi, conclude l'esponente del Pd, sarebbe ''un esercizio democratico slegato dal dibattito politico''.
dnp/uda/ss

venerdì 6 febbraio 2009

Elezioni Sardegna, Bersani:"Berlusconi barzellettiere"

Ultima settimana di campagna elettorale. In Sardegna la sfilata dei big nazionaliParte Bersani: «Berlusconi barzellettiere»

venerdì 06 febbraio 2009
Ultima settimana di campagna elettoraleIn Sardegna la sfilata dei big nazionaliParte Bersani: «Berlusconi barzellettiere»
di Marco Murgia
La Sardegna al centro d'Italia, mai come in questa campagna elettorale. Sono elezioni regionali, ma sembrano il punto centrale della politica nel paese. Sicurezza e crisi internazionale, non c'è niente che tenga: l'isola da conquistare muove il capo del governo, i ministri e i maggiori esponenti dei partiti come mai prima. L'ossessione di Berlusconi: riconsegnarla al centrodestra e cacciare Renato Soru, senza esclusione di colpi inclusa l'esposizione continua sulle sue reti televisive in barba a qualunque norma sulla par condicio. L'idea del presidente uscente: continuare sulla via delle riforme iniziata quattro anni e mezzo fa: talmente tante da far sembrare questo periodo, agli occhi degli avversari, molto più lungo. Quindi da chiudere il prima possibile. Un'altra settimana di tempo prima del silenzio che scatterà alla mezzanotte di venerdì prossimo. Prepariamoci a vederne delle belle. Conitnua

Yoox

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