mercoledì 28 ottobre 2009
Bersani a Di Pietro: "La nostra opposizione è diversa" (foto)
(MICHEL SERRAULTI)
IL PD non sarà in piazza il 5 dicembre per il "noberlusconi day"
Il leader democratico incontra quello dell'Idv: "Rispetto per l'iniziativa del 5 dicembre ma abbiamo modi diversi di fare l'opposizione. A marzo alleanze regione per regione"
Bersani, il Pd non andrà in piazza. Veltroni: "Non si torni indietro"
"Rutelli? Il popolo delle primarie ci ha chiesto di andare avanti assieme"
E a Berlusconi: "Comunisti? Lo ripete da anni, chiunque sia il leader. Lo scelga lui allora..."
ROMA - Niente adesione alla manifestazione del 5 dicembre. Con Di Pietro, alle regionali, "alleanze caso per caso". Su Rutelli, nessun commento, ma ricorda che tre milioni di persone, alle primarie, "hanno chiesto unità". E a Berlusconi, che ritorna col suo antico refrain dei comunisti, risponde ironico: "Lo ha sempre detto, con tutti i nostri leader. A questo punto, scelga lui il segretario...". D'altronde dal Cavaliere non è arrivata nessuna telefonata di congratulazione: "Ha preferito telefonare a Ballarò...". Per Pier Luigi Bersani, da tre giorni nuovo segretario del Pd, è il momento di mettere i piedi nel piatto della leadership. Incassando l'augurio di Romano Prodi ("ci penserà lui a mandare a casa Berlusconi"), gestendo la grana Rutelli, la prima polemica con il Cavaliere e un botta e risposta con Walter Veltroni che teme un ritorno al passato. E domani è in programma il faccia a faccia con i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani.
Di Pietro, alleanze regione per regione. Nella sede del Pd vertice con Antonio Di Pietro. Sul tavolo alleanze e strategie dell'opposizione. Alla fine il risultato è che in vista delle regionali Pd e IdV "convergeranno in un'alleanza che verrà fatta regione per regione". "C'è l'intenzione reciproca di lavorare insieme".
"Con Di Pietro - continua Bersani - ci sono punti di divergenza anche acuti, ma c'è la consapevolezza che la nostra responsabilità è quella di costruire un'alternativa. Per me l'antiberlusconismo è fare l'alternativa e nel mestiere democratico dell'opposizione c'è sempre il compito di offrire un'alternativa. Ma ciò non avviene dalla domenica al lunedì, è un percorso complesso e non ci sono scorciatoie".
Lavorare assieme, dunque, non significa schiacciarsi l'uno sull'altro. Tanto è vero che il neoleader Pd nega la sua adesione alla manifestazione del 5 dicembre, che vedrà proprio l'ex pm e il Prc in piazza a Roma per chiedere le dimissioni di Berlusconi. "C'è rispetto per questa iniziativa - dice Bersani - ma le convergenze vanno predisposte prima, si fanno in due, perciò no, non aderiremo". "Abbiamo due modi diversi di fare opposizione - continua il segretario -, ma dobbiamo prenderci la responsabilità di dialogare e trovare punti di convergenza economici e democratici, perciò continueremo a discutere". Bersani rilancia, infine, il suo messaggio: "Bisogna essere convincenti e se c'è un baricentro poi le convergenze arrivano".
Veltroni: "No a riflussi nel socialismo". "Se il Pd rifluisce sulle posizioni della sinistra socialista o se punta alla Grande Coalizione, si suicida. E, nel breve periodo, una coalizione che metta insieme l'Udc e la sinistra radicale è semplicemente impensabile. Ci vuole un'alleanza riformista, che abbia però al centro un partito grande, un partito di centrosinistra". Così Walter Veltroni risponde a Bruno Vespa nell'intervista per il nuovo libro del giornalista. Ma Bersani taglia corto: "Il Pd? Va avanti! Va avanti!".
Il caso Rutelli. Nessun commento diretto sull'annunciato addio dell'ex leader Dl. Ma Bersani segnala che gli elettori "sono stati chiari, e hanno detto andate avanti insieme". "I tre milioni di persone che hanno partecipato alle primarie, rappresentano un messaggio unitario, vertici del partito dovrebbero sentire la responsabilità".
Berlusconi e i comunisti. "Noi il nuovo Pci? Ma il premier diceva che eravamo comunisti già prima che diventassi segretario io, lo diceva con Veltroni, con Franceschini... Ce lo fornisca lui allora il segretario buono...". bersani replica con questa battuta alle parole pronunciate ieri dal Cavaliere a Ballarò.
(la repubblic a28 ottobre 2009)
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