I verbali della giovane al centro della nuova inchiesta che coinvolge il premier. Sulla telefonata di Palazzo Chigi i pm sentiranno i poliziotti
di PIERO COLAPRICO
Per non farsi frastornare e restare ancorati alla realtà, occorre seguire quello che "fanno" i poliziotti. E intorno a questo architrave "poliziesco" vanno messi in evidenza alcuni dettagli fondamentali, per quanto surreali. Primo fatto. Alcuni detective sono in missione a Genova: ci sono andati a cercare Ruby, la minorenne invitata alle feste del premier ad Arcore, la ragazza del momento mediatico (e forse anche storico). E a cercare le sue "tracce". Secondo fatto. Altri poliziotti, semplici agenti, graduati e funzionari, tutti in servizio in via Fatebenefratelli 11, sanno che è imminente la convocazione al palazzo di Giustizia. I magistrati intendono comprendere un po' meglio, e al più presto, che cosa sia accaduto nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorso. Ora, che ci sia stata una sorta di "truffa diplomatica" (Palazzo Chigi telefona spacciando la falsa notizia che "è la nipote di Mubarak" per tirar fuori l'amica del premier da un ufficio pubblico) è ormai una circostanza - per quanto incredibile sia - data per scontata. E persino l'ambasciata egiziana ci ha tenuto a far sapere che "non esiste" alcuna parentela tra il presidente e questa spigliata marocchina contrabbandata per "nipote".
Ora veniamo ai dettagli. La diciassettenne, ha molti amici in Liguria. Li ha soprattutto nel giro della "notte", nonostante il suo indirizzo fosse quello di una comunità per minori. I siti web si vanno riempiendo delle sue foto e delle sue performance in discoteca. E anche a Genova Ruby non è che sia stata molto riservata sull'immagine del premier e sulla sua vita milanese. Un mese fa venne fermata alla stazione di Brignole. Solita trafila che riguarda i minori, per di più è una ragazza, truccatissima, e con in tasca 5mila euro in contanti. Troppi, pensarono i poliziotti, per una che dovrebbe stare in comunità: che fai? Risposta: "Non pensate male, sono una modella, e faccio le sfilate per Lele Mora".
Torna sempre l'ombra di Lele, e non solo la sua. Nei verbali milanesi, Ruby aveva raccontato di aver ricevuto in regalo da Berlusconi un'auto. Ieri, ricostruendo le storie delle feste con "bunga bunga" ad Arcore e dei soldi, dei gioielli, dell'abito di Valentino, avevamo omesso di citare il modello dell'auto. Bene. Alle ragazze come lei, sistemate nella comunità di Sant'Ilario, sui colli della città, che cosa raccontava Ruby? "Voi non lo sapete, ma Berlusconi mi ha regalato anche un'Audi R 8". Le amiche di chiacchierata l'avevano presa per un'esagerazione, ma il modello corrisponde al verbale.
E nel verbale lei racconta che, nella seconda serata dell'invito ad Arcore, avviene questa scena. Arriviamo, io ed Emilio Fede, poi Silvio - dice - mi trattiene e nel giardino della villa mi mostra l'Audi e dice che è per me. "Portatemi questi verbali", dice lei ieri sera, in un comprensibile tentativo di sfida e di minimizzare, di proteggersi e forse di proteggere "persone che mi hanno aiutato senza chiedere niente in cambio". Che è una bella frase, anche onesta, ma in un contesto che è quello che è.
Ruby sa bene che l'emersione della "connection" (umana, e anche un po' grottesca) tra lei, scappata dalla casetta di Letojanni, e gli inviti con grande sfoggio di generosità da parte di Silvio Berlusconi, è cominciata (ed è anche "sparita") in questura. Era la notte tra il 27 e il 28 maggio. Cinque mesi fa. Che cos'è dunque successo tra il primo piano e lo stanzone dei fermati, quando Ruby, accusata di furto, senza documenti, incontra gli agenti? La moviola delle indagini s'è messa di nuovo in movimento. E si va avanti fotogramma per fotogramma. La "pratica Ruby", e cioè la storia burocratica della diciassettenne Karima (il suo vero nome), residente a Letojanni, figlia di un venditore ambulante e di una casalinga con la passione per lo spettacolo, formalmente è a posto. Non è che ci siano dei dilettanti allo sbaraglio. "Nessun privilegio o trattamento preferenziale per Ruby-Karima a seguito della telefonata della Presidenza del Consiglio", fanno sapere dalla stessa questura. Ma resiste quel gigantesco "ma" intorno alla sua liberazione notturna e alle telefonate tra "una voce" di Palazzo Chigi e l'ufficio di gabinetto. E riguarda Nicole Minetti, 25 anni, consigliere regionale Pdl per ordine di Berlusconi, con un curriculum che passa da show girl a "igienista dentale" all'ospedale San Raffaele.
Ora, è vero che Karima viene invitata dai poliziotti a parlare con i genitori in Sicilia e la telefonata è brusca: "Non ne vogliamo sapere più niente, scappa sempre, se sta a Milano tenetevela". È vero che il Tribunale dei minori viene allertato. È vero che non si trova a Milano una comunità disponibile e Ruby, molto probabilmente, con tutte le difficoltà del caso, resterà in una camera di sicurezza della questura. Ma è anche vero, verissimo, che è accusata di furto. Che ha precedenti specifici per furto. Ma sei ore dopo il suo ingresso in questura una funzionaria arriva nello stanzone del fotosegnalemento e blocca tutto. E chi prende in carico una "scappata di casa" spacciata da Palazzo Chigi per la figlia di un capo di Stato straniero? Nicole Minetti, invitata anche lei alle feste di Arcore. La Procura vuole vederci un po' più chiaro, anche se "a posteriori", nei modi e nei metodi di quella che resta la "consegna".
(la repubblica 29 ottobre 2010)
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