sabato 17 maggio 2008

Mara Carfagna: "Io, pentita dalla Tv salvata dalla politica"




La neo-ministra: le foto osé? Rispondo lavorando per tutte le donne
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
La ministra più bella del mondo (il copyright è del quotidiano tedesco «Bild») è seduta nel salotto del suo ufficio con le finestre che si affacciano su Palazzo Chigi. Dall’altra parte di via del Corso c’è colui che l’ha voluta ministra delle Pari Opportunità. «Spero di essere all’altezza della mia responsabilità: alterno momenti di gioia a momenti di preoccupazione. E tra queste preoccupazioni non c’è quella di dover dimostrare di non essere solo una bella donna, ma di fare bene e seriamente il lavoro che mi ha affidato il presidente Berlusconi».

Mara Carfagna sa bene che i giornalisti vogliono sapere tutto sul suo fascino, sull’harem del premier che non manca occasione per fare battute salaci sulle donne. E su quelle foto desnuda ricomparse su Internet il giorno in cui ha giurato da ministra. Si è arrabbiata? «No, mi sono messa serenamente al lavoro. Confido molto sulla mia volontà e testardaggine. Penso che avere un aspetto fisico gradevole non sia un reato, una colpa, e che non debba necessariamente precludere il dedicarsi alla politica, alla società e alle istituzioni. Chi vuole soffermarsi sull’aspetto fisico, lo faccia, si diverta... Non so quale divertimento ci possa essere: io sono abituata a scendere più a fondo».

Non ci dica che i complimenti non le piacciono...
«I complimenti lusingano, ma in quel momento ero talmente incredula dell’incarico che mi era stato affidato, che il giudizio estetico è passato in secondo piano».

Dalla scrivania di ministro il suo passato televisivo come lo vede?
«Non è una cosa di cui vado orgogliosa. Ho sempre fatto il lavoro in televisione con grande serietà e dignità ma non era una scelta di vita in quel momento: è stato un percorso obbligato che mi si è presentato davanti. Oggi che faccio politica e mi è stata data questa grandissima possibilità, mi sono resa conto che ci sono ben altre cose che possono gratificare e darti soddisfazione. Mi pento di non averlo scoperto prima, di non essermi dedicata prima all’attività politica. Questo è un messaggio che mi permetto di dare alle donne e ragazze: non è soltanto aspirando a fare la conduttrice, la cantante o la velina che si può raggiungere la massima soddisfazione nella vita. Ho rispetto per le aspirazioni di chiunque, ma ho paura che molto spesso si trasmette il messaggio che fare televisione e cinema sia la cosa che più si possa desiderare dalla vita».

La bellezza aiuta o penalizza in politica?
«L’aspetto gradevole facilita la rapidità delle relazioni e il mondo politico è un segmento di società fortemente maschilista, dominato da alcuni stereotipi: non si crede che la donna sia in grado di fare politica, con serietà e impegno. E questo riguarda sia la destra sia la sinistra. Non è la bellezza che deve attirare l’attenzione sul mio impegno politico: si perderebbe molto tempo e in politica è una cosa che non ci si può permettere».

Adesso che è ministro, ha l’opportunità di dimostrare quello che sta dicendo.
«Sono onorata di guidare questo dicastero: ho scoperto un mondo che non mi aspettavo potesse esistere. Mi riferisco alle competenze che ci sono. Io credo che fino ad oggi le Pari Opportunità siano state considerate solo sul versante delle donne rispetto agli uomini e degli omosessuali rispetto agli eterosessuali. Ma visto che in questo campo sono stati fatti passi avanti, voglio occuparmi di più di altre questioni. Al centro del mio impegno ci sarà sempre la famiglia e la denatalità. Servono incentivi salariali e fiscali per le aziende che assumono personale femminile: è la proposta che Ichino aveva avanzato per raggiungere quel 60% di occupazione femminile che il Trattato di Lisbona ha fissato. Poi flessibilità degli orari di lavoro per consentire alla donna di occuparsi della famiglia che è sempre più allargata: l’età media si allunga, non ci sono solo i bambini di cui occuparsi, ma anche molti anziani che necessitano di cure».

Giovanardi ha detto che la circolare Turco sull’inseminazione va cancellata. Lei è d’accordo?
«Io dico che le priorità del Paese sono altre senza dimenticare che il problema sollevato da Giovanardi non può essere trascurato. Non servono scontri: si deve aprire un confronto. La legge 40 provoca delle contraddizioni: non consente la diagnosi preimpianto ma poi la 194 prevede l’aborto entro i primi tre mesi nel caso di malformazioni. Per cui una donna non fa la diagnosi ma poi ricorre all’aborto».

Quando ha scoperto che la politica è meglio della televisione?
«Quando Sandro Bondi mi ha offerto l’incarico di azzurro donna regionale. Nelle stesse settimane avevo firmato un contratto per Raidue ma in una telefonata dissi a mio padre: sono molto più contenta per l’incarico politico. Lui era molto contento: non ha mai visto di buon occhio la mia carriera in tv».

A Berlusconi piacciono molto le donne e non risparmia le battute. Ma così non danneggia la vostra immagine?
«No. Guardi, Berlusconi nei confronti delle donne ha sempre dimostrato stima e lo ha fatto anche adesso candidando personalità come Fiamma Nirenstein, Suad Usbai, Eugenia Roccella, Barbara Contini. La stima nelle donne la dimostra quando si tratta di fare le scelte serie. Quanto alle battute e ai complimenti, è un suo modo di fare».

Pensa di fare dei figli?
«Mi piacerebbe moltissimo averne, ma non lo farei tanto per soddisfare un egoismo. Mi piacerebbe fare un figlio con un uomo che abbia le caratteristiche di un padre responsabile e che creda quanto me nella famiglia».

Il suo fidanzato Marco Mezzaroma ha queste caratteristiche?
«Ci stiamo conoscendo. Non sono il tipo che si sposa nel giro di sei mesi. Capire se un uomo possa essere un marito e un padre responsabile necessita di tempo».

Sarebbe andata in missione all’estero incinta come ha fatto la ministra spagnola?
«Mai. Avrei privilegiato mio figlio. Mettere a rischio la gravidanza, mettersi su un aereo con il medico al seguito non è il massimo. Le donne non devono cadere nei tranelli della politica».

Ha ricevuto molti inviti nei salotti romani da quando è ministra?
«Preferisco passare il mio tempo libero con gli amici».
La Stampa 16 maggio 2008

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