mercoledì 14 maggio 2008

Venezia: Preso il collezionista di sederi. Telecamera nascosta nella borsa



Carlo Mion
La cattura. Scoperto dai carabinieri mentre all’imbarcadero di Rialto filmava dal basso il fondoschiena di una ragazza
In casa aveva una collezione con oltre tremila immagini «rubate»
Chi è. Si tratta di un trentottenne dirigente d’azienda E’ padovano è sposato e ha anche due figli A mandolino, alto da brasiliana, con il perizoma o con la culotte. Molti pure senza nulla a ricoprirli.
Culi. Tanti culi. Oltre tremila tutti ripresi in video e catalogati in dischetti da un 38enne padovano, dirigente di azienda sposato e con due figli.
Nel fine settimana, armato di telecamera nascosta in un borsone, l’uomo partecipava ad una personale «Su e zò per i ponti» con lo scopo di riprendere, da sotto, i fondoschiena delle turiste, in genere di età compresa tra i 20 e i 25 anni.
Sabato gli è andata male. Due carabinieri del Nucleo natanti impegnati in un servizio antirapina lo hanno individuato a Rialto. Denunciato, ora deve rispondere di «Interferenza illecita nella vita privata»: un reato che forse non riusciranno mai a dimostrare nei suoi confronti.
Tinto Brass, il veneziano che più di ogni altro ha celebrato questa parte femminile, lo ha già definito un «genio». E naturalmente lo difende a spada tratta. Del resto il padovano, oltre alla grande passione per il fondoschiena in tutte le sue forme, ha mostrato col tempo di aver affinato una tecnica di ripresa notevole.
Sabato pomeriggio però è stato un giorno sfortunato per questo «ladro di culi». L’uomo in giacca è cravata è sbarcato nel pomeriggio in centro storico e si è messo a caccia nella zona di Rialto. Qui il ponte è il perfetto palcoscenico che agevola la sua passione voyeuristica consentendo da dietro, mentre le donne salgono gli scalini, riprese impareggiabili.
I militari del capitano Mario Marino lo hanno notato mentre da molto vicino seguiva una giovane turista che indossava un corto gonellino svolazzante. In un primo momento pensavano fosse un borseggiatore che aveva individuato la sua preda. E lo hanno seguito. Si stava muovendo da campo San Bartolomeo verso il mercato. Ad un certo punto ha abbandonato la ragazza che seguiva da vicino e si è diretto all’imbarcadero della Linea 1 a San Silvestro. E qui una zoommata gli è costata cara: nota una giovane turista china, si avvicina al «lato b» della ragazza e quasi appoggia alle gambe della donna il borsone nero che tiene in mano. Lo alza leggermente da un lato. A quel punto i carabinieri intervengono e lo controllano. Il distinto giovane, con giacca e cravatta, all’inizio si mostra meravigliato per quell’intervento e quelle domande, ma poi comincia a preoccuparsi. Infatti i militari, aperto il borsone, trovano una videocamera con l’obiettivo che esce da un foro praticato sulla tela. Controllata la videocamera, in memoria i carabinieri trovano un filmato che mostra la «danza» di un giovane sedere che sale un ponte. Alla fine l’uomo ammette che la sua passione sono i «culi delle turiste» che riprende per la sua collezione privata. Portato in caserma, il pm Gianni Pipeschi ha autorizzato la perquizione della sua abitazione. E qui la conferma della passione. In decine di dischetti sono stati trovati oltre tremila video di altrettanti fondoschiena: nudi o con le mutante, con la cellulite e le smagliature, ma pure perfettamente in forma e da celebrare come quelli di Jennifer Lopez o, ai suoi tempi, Nadia Cassini.
L’uomo ha quindi spiegato che ha cominciato a mettere assieme la collezione dal 2004. E questo all’oscuro della moglie che sabato ha scoperto la passione del consorte grazie ai carabinieri. Si è resa conto che nei continui viaggi a Venezia del marito, non c’era la passione per i monumenti della Serenissima, ma per una parte del corpo femminile a volte veramente monumentale.
( Nuova Venezia 13 maggio 2008)

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