martedì 15 gennaio 2008

Cassazione approva filmati di sesso

Registrare i propri rapporti sessuali con la convivente, anche senza informarla, non è reato: lo ha stabilito la Cassazione, secondo cui in questo caso il reato di "interferenze illecite nella vita privata" non sussiste, purché le videocassette non vengano distribuite ad altri. E' stato così assolto un 49enne romano che, alla fine della relazione con la donna, le aveva consegnato i video: lei l'aveva denunciato.
La donna, dunque, lo aveva trascinato in Tribunale lamentando il fatto che, pur sapendo della ripresa delle immagini che erano state proiettate in tempo reale con una apparecchiatura predisposta su una parete, non fosse stata informata della registrazione. L'imputato, condannato a 4 mesi in Corte d'Appello, aveva presentato ricorso in Cassazione affermando che "non possono essere considerate interferenze illecite le attività svolte consensualmente e scientemente da due soggetti, come nel caso di specie, anche se registrate da uno dei due con l'ausilio di una videocamera, perché rimangono comunque nel ristretto ambito degli stessi partecipanti alle attività riprese".Dello stesso avviso, la quinta sezione penale della Suprema Corte, secondo la quale il ricorso è fondato: "L'art. 615 bis del Codice Penale - si legge nella sentenza - tende a tutelare la riservatezza della vita individuale contro le interferenze illecite nella vita privata di ognuno, ma sempre che tali interferenze provengano da terzi, rimasti estranei alla conversazione oggetto di registrazione".La norma, secondo i giudici, "pone l'accento sull'impossibilità di rilevare interferenza nella propria vita privata della persona ammessa a farvi parte, sia pur estemporaneamente, in condizione di reciprocità". Inoltre, secondo la Cassazione, "è irrilevante che poi la convivenza tra lui e la persona ripresa sia cessata" e "non si vede come attribuirgli il reato per la ripresa di immagini che concernono anche la sua persona nell'ambiente ad entrambi riservato". Il concetto di "vita privata", spiegano ancora i giudici, "si riferisce a qualsiasi atto o vicenda della persona in luogo riservato" e dunque è vita privata "il sorseggiare un caffè in compagnia in casa propria, non meno che avervi rapporti sessuali".fonte: Tgcom

Nessun commento:

Yoox

0.1 Special banner