Un banale litigio familiare che, per pochi centimetri, da fatto curioso non è sfociato in tragedia. Pare infatti che il coltello sia finito dove è finito per mano del papà del ragazzo, anche se toccherà ai carabinieri stabilire il grado di responsabilità dell'azione e dunque le sue eventuali conseguenze penali
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28/01/2008 08:53
PASSO TONALE - Quando sabato sera l'hanno visto gli operatori del 118 prima ed i carabinieri poi, hanno strabuzzato gli occhi. Pur abituati a vederne di tutti i colori nei loro interventi, quando si sono trovati di fronte quel ragazzo di 16 anni con un coltello conficcato in faccia all'altezza della basetta sinistra, sono stati colti di sorpresa. Il giovane, fortunatamente, stava bene, ma le sue buone condizioni fisiche ed il fatto che la lama non voleva comunque saperne di uscire, hanno reso ancora più surreale la situazione. A causarla un banale litigio familiare, che per pochi centimetri da fatto curioso, non è sfociato in tragedia. Pare infatti che il coltello sia finito dove è finito per mano del papà del ragazzo, anche se toccherà ai carabinieri stabilire il grado di responsabilità dell'azione e dunque le sue eventuali conseguenze penali. Teatro dell'incredibile vicenda è stato il camper di una famiglia bergamasca fermatasi sabato sera nel piazzale sosta di Passo Tonale. Erano da poco passate le 19 e papà, mamma, figlio sedicenne e cugino da poco arrivati al valico, si stavano attrezzando per la cena. Gli spazi ridotti e magari un momento di eccessiva euforia del figlio che non avrebbe consentito al capofamiglia di sostenere in tranquillità una conversazione telefonica, sarebbero alla base di quanto accaduto. Vuoi per un accesso d'ira del padre che potrebbe aver trasformato un accenno di fendente in un affondo vero e proprio, vuoi per un movimento brusco del figlio magari venuto semplicemente incontro al coltello impugnato in quel momento dal padre, la lama seghettata del coltello (di quelli da tavola, per intenderci), si è conficcata per un paio di centimetri vicino all'articolazione della mandibola sinistra del giovane. Scampato per un'inezia il rischio di recidere la carotide o di infilzare l'occhio, probabilmente la famiglia sulle prime ha ritenuto di poter rimediare da sè a quanto successo, rimuovendo il coltello e disinfettando la ferita. In realtà nessuno aveva fatto i conti con l'ostinazione della lama che di uscire dalla testa proprio non voleva saperne. Di qui la telefonata al 118 per avere un aiuto. Problema risolto? Neanche per sogno: con tanto di coltello ben ficcato in testa il ragazzo è stato trasportato in ambulanza a Cles, dove nel frattempo si erano portati pure i carabinieri che hanno sentito il padre. I medici hanno tentato di estrarre il coltello, ma temendo di far danni hanno preferito dirottare l'insolito paziente al S.Chiara di Trento, dove alla fine la lama è stata disincagliata lasciando fortunatamente solo una ferita superficiale.
L'Adige 28 gennaio 2008
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