È un royalty show. Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia si candida per le prossime elezioni. Scende in campo, corre da solo, per fortuna, dicono i malignazzi di corte e di fazione avversa, partecipa a questa maratona dd’Italia che prevede molti concorrenti solitari e alla fine, come sempre accade, un uomo solo al comando. È l’ultima notizia che arriva dalla casa ex regnante. Ha dato l’annuncio Filippo Bruno di Tornaforte, il segretario nazionale del Movimento Valori e Futuro fondato dallo stesso Principe di Venezia e di Piemonte, il cui ex vicepresidente, Mariano Turriti, lo scorso anno, era ottobre, venne arrestato per mafia.L’annuncio ufficiale, con presentazione del programma, fotografie, brindisi, manifesti, varie ed eventuali, verrà dato domani a Milano presso il Circolo della Stampa.La lista Valori e Futuro, per la quale Emanuele Filiberto è candidato per la Camera dei deputati, ha preparato anche un film con il titolo, non del tutto originale ma in linea con l’insegna del partito, «Valori per il Futuro», non è ancora dato di conoscere le generalità del regista e degli interpreti, scontata la sceneggiatura, nulla si sa della colonna sonora. di circostanza, tra labari e nobili decaduti e diseredati. Emanuele Filiberto vuole partecipare attivamente alla vita pubblica del Paese, ne ha comprese le mille difficoltà, del Paese più che della vita pubblica, ha chiesto consigli in famiglia, gli è stato detto che la monarchia è roba passata anche se vive e regna tra loro, ora tocca alla Repubblica, in tutti i sensi. Non ci sarà referendum, come ai bei tempi, anche se in pratica di questo nuovamente trattasi, o di qua o di là.
Ci mancava anche il principino, ha urlato il popolo. Ben venga il nobile sabaudo, hanno esultato i nostalgici, forse pensando che così facendo si potrebbe tornare a un i circostanza, tra labari e nobili decaduti e diseredati. Emanuele Filiberto vuole partecipare attivamente alla vita pubblica del Paese, ne ha comprese le mille difficoltà, del Paese più che della vita pubblica, ha chiesto consigli in famiglia, gli è stato detto che la monarchia è roba passata anche se vive e regna tra loro, ora tocca alla Repubblica, in tutti i sensi. Non ci sarà referendum, come ai bei tempi, anche se in pratica di questo nuovamente trattasi, o di qua o di là.
Ci mancava anche il principino, ha urlato il popolo. Ben venga il nobile sabaudo, hanno esultato i nostalgici, forse pensando che così facendo si potrebbe tornare a un passato remoto che è prossimo ma che, nell’insegna del partito, è anche futuro. Emanuele Filiberto, resosi illustre ai più con la pubblicità televisiva e cartellonistica delle olive e di recente con la richiesta scritta di un risarcimento danni e affini per l’esilio, tra gioielli, palazzi, dimore e terreni della real casa, di duecentosessanta milioni di euro, ora ha deciso di volare più basso, si limita a chiedere ai connazionali un voto, una semplice ics sulla scheda, un posto in Parlamento, nella casa addobbata di stucchi e di oro come usavano i suoi avi. Si attendono sviluppi. Emanuele Filiberto è pronto a lanciare l’appello agli elettori, agli italiani tutti, di ogni ordine e censo. Visti i precedenti, parenti esclusi.
Il Giornale Tony Damascelli
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