lunedì 10 marzo 2008

Salerno,Casalinghe come regine del sesso nei privè.

Obblighi cautelari per altre tre persone Tariffe di 150 euro professionisti tra i clienti

ANTONELLA BARONE Operazione Eclissi: è stata sgominata un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione a Salerno e provincia. Un giro in cui a prostituirsi erano donne, uomini e transessuali. Casalinghe dalla doppia vita, di giorno impegnate nelle attività domestiche, che poi la sera si prostituivano nei due locali, sottoposte dai gestori, da cui venivano pagate a tariffa fissa, oscillante dai 100 ai 150 euro, anche a turni «di lavoro» da loro stesse definiti «massacranti» alcune volte con 35-40 clienti a sera. Tra questi ultimi commercianti, professionisti, molti i giovani, oltre a un avvocato, che si è adoperato anche per consigli legali sulle autorizzazioni amministrative, necessarie al privè di Salerno. Quattro le persone raggiunte da provvedimenti cautelari, altre due con obbligo di presentazione alla polizia e una con obbligo di dimora, due i privè sequestrati, uno a Salerno e l'altro a Fisciano. I provvedimenti cautelari richiesti dal sostituto procuratore Cristina Giusti sono stati firmati dal giudice delle indagini preliminari Attilio Orio. Dietro le sbarre è finito Mario Scala, gestore del privè «Contatto-Eclissi», ubicato a Salerno nei pressi dello stadio Arechi, mentre sono stati ristretti agli arresti domiciliari la moglie di Scala, Patrizia Romano, anche lei impegnata nel locale e i coniugi Salvatore Cirone e Maria Esposito, gestori del privè «Fantasy», che è a Fisciano in località Macchione. A Salvatore Iuliano, partecipe dell'associazione per delinquere, in quanto collaboratore nel locale Contatto-Eclissi, è stato imposto l'obbligo di dimora nel Comune di Napoli, dove risiede. Antonio Perna e il bulgaro Ruskov Ognyan, detto Hochi, sono stati sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Perna svolgeva il ruolo di «traghettatore» delle auto dall'uscita dell'autostrada a Fisciano fino al Fantasy, mentre Hochi era custode, parcheggiatore e intermediario per i clienti del privè di Salerno. È questo il bilancio dell'inchiesta, illustrata ieri nel corso della conferenza stampa, dal sostituto procuratore Cristina Giusti, titolare delle indagini e dai carabinieri del Comando provinciale, diretti dal colonnello Gregorio De Marco e del Reparto Operativo, diretto dai maggiori Merone e De Maio. Un'attività investigativa complessa, avviata dai militari a ottobre dello scorso anno con una serie di appostamenti e pedinamenti, poi quando anche a seguito di alcune ammissioni di clienti fermati all'uscita dei locali e delle donne, che si prostituivano, il quadro è apparso chiaro, si è passati alle intercettazioni telefoniche. Così è stata scoperta una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione con un consistente giro di affari di circa 30mila euro al mese per ogni locale. Nel periodo in cui il locale di Salerno per un problema di autorizzazioni amministrative è rimasto chiuso, la «clientela» è stata dirottata in quello di Fisciano. Ma le contabilità continuavano ad essere mantenute separate e le ragazze venivano pagate dai rispettivi gestori per cui lavoravano.
IL Mattino 8 marzo 2008

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