venerdì 29 maggio 2009

Berlusconi torna sul caso Noemi "Mai avuto rapporti piccanti, lo giuro sui miei figli"

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(il sottotappeto, ovvero come Berlusconi giudica la stampa straniera)

l premier: "Lo giuro sui miei figli. E se lo avessi fatto mi sarei dimesso"
Poi torna ad attaccare la stampa straniera: "Sottotappeto della sinistra"

E Franceschini insiste: "Giusta la battaglia sui valori, continueremo a farla"


Berlusconi torna sul caso Noemi "Mai avuto rapporti piccanti"

Silvio Berlusconi

ROMA - "Io non ho mai più detto niente di niente. Ho risposto da subito alla sola domanda se avessi mai avuto rapporti 'piccanti'. E ho risposto: 'Assolutamente no'. Ci ho messo anche il carico del giuramento sui miei figli. Non ho mai più detto assolutamente niente. E invece guardate che cosa tocca leggere su certi giornali...".

Così Silvio Berlusconi, davanti alle telecamere ammesse a Palazzo Chigi alla firma di un protocollo per l'Abruzzo, commenta l'incalzare della stampa sulla vicenda Noemi. "C'è qualcuno che ha domande da farmi?" è la domanda retorica usata dal premier per introdurre la sua dichiarazione. In riferimento alle "dieci domande" a cui da giorni Repubblica gli chiede di rispondere. Poi aggiunge che se fosse accaduta una cosa del genere - rapporto intimi con una minorenne - si sarebbe dimesso "immediatamente".

Più tardi, dal palco dell'assemblea di Confesercenti, Berlusconi torna sui temi legati in qualche modo al divorzio con la moglie. Continuando ad attaccare la stampa. "Mussolini aveva il nucleo delle camice nere - dice, riferendosi a quanto scritto ieri dal Financial Times - io, secondo i giornali sottotappeto della nostra sinistra all'estero, avrei il nucleo delle veline. Grazie a dio è meglio".

Ma sulla vicenda oggi torna anche Dario Franceschini, che ieri aveva duramente attaccato il premier dicendo "Fareste educare i vostri figli da quest'uomo?". E che questa mattina dice: "La battaglia sui valori è giusta e continueremo a farla, nonostante tutti i polveroni che solleveranno per fermarci". E ancora, tornando alle sue parole di 24 ore fa: "Mi dispiace davvero se i figli del premier si sono sentiti offesi, loro non c'entrano, non ho mai parlato di loro, nè lo farei". E ancora: "Sulle vicende personali del premier non ho detto una parola nè la dirò. Ogni cittadino si fa una sua idea. Il mio confronto con Berlusconi vorrei fosse sul piano politico".

E contro Franceschini interviene Pier Ferdinando Casini: "Noi consigliamo da sempre al Presidente del Consiglio di rispondere alle domande di Repubblica - ricorda - ma il fatto di oggi sono le polemiche di ieri: è molto triste che quando si è accecati nei confronti di qualche avversario politico dall'odio si usino espressioni che feriscono le famiglie ed i sentimenti dei figli".

Poco più tardi arriva anche il commento di Antonio Di Pietro: "Sul giuramento del presidente del Consiglio ogni italiano può fare la sua valutazione, noi vogliamo inchiodarlo alle sue responsabilità, all'assenza di una politica economica. Mentre il gossip impazza, i poliziotti scioperano perchè non hanno mezzi e non gli pagano gli straordinari".

(la repubblica 28 maggio 2009)

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