martedì 19 maggio 2009

CASO MILLS: 3000 SU FACE BOOK CHIEDONO INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Caso Mills: Appello ai Deputati PD e IDV per un'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

FONTE: Link pagina facebook

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PRO-TEMPORE
ON. SILVIO BERLUSCONI

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
(Art 135-bis regolamento della Camera- approvato il 24.9.1997)
Rivolta direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri
ai sensi dell’art 95 della Costituzione

Onorevole Presidente del Consiglio,

il 17 febbraio 2009 il Tribunale di Milano ha pronunciato una sentenza di condanna nel processo a carico di Mills Mc Kenzie Donald David, riconoscendolo colpevole dei reati ascritti.
Il processo riguarda reati compiuti dall’avvocato inglese, consulente delle società finanziarie di Sua proprietà, On. Berlusconi, oggetto di ispezioni della Guardia di Finanza in merito a presunte evasioni fiscali poste in essere mediante società off-shore costituite per sottrarne al fisco italiano i movimenti finanziari.
L’altro capo di imputazione riguarda gli episodi di corruzione riguardanti proprio le ispezioni della stessa Guardia di Finanza.
Il Parlamento è al corrente, ma è bene rimarcarlo, che la Sua posizione di co-imputato in questo processo, quale autore degli episodi di corruzione ascritti all’avv. Mills, è stata sterilizzata dalla Legge 23 luglio 2008, n. 124 il cosiddetto “lodo Alfano” oggetto, peraltro, di esame di costituzionalità.
I sottoscrittori della presente interrogazione, rispettosi della sovranità del Parlamento che, a maggioranza, ha votato la non perseguibilità delle alte cariche dello Stato, non intendono entrare nel merito della paradossale situazione che vede l’avvocato Mills condannato anche al risarcimento del danno nei confronti della Presidenza del Consiglio.
Con la presente interrogazione,
- poiché i reati che interessano il processo Mills-Berlusconi riguardano fatti gravi che attengono ai doveri che la legge impone a tutti i cittadini italiani: pagare le tasse secondo il proprio reddito, registrare le proprie attività economiche all’interno della fiscalità dello Stato italiano, dire la verità davanti ai giudici;
- poiché Lei non ha mai smentito che le società che controllavano il gruppo Fininvest, poi Mediaset, avessero ingenti depositi finanziari in paradisi fiscali, materia per la quale l’avv. Mills era un Suo consulente,
- poiché non è più invocabile una Sua “estraneità” ai fatti gravi derivanti dalla sentenza e delle conseguenti ripercussioni sul piano nazionale e internazionale per la credibilità stessa delle nostre principali istituzioni: Governo, Parlamento, Amministrazione della Giustizia;
- poiché gli stessi capi di governo del G7 a Berlino e quelli del recente G20 hanno dichiarato di voler perseguire le evasioni ed il riciclaggio di denaro tramite l'abrogazione del segreto bancario nei paradisi fiscali;
- poiché non è immaginabile che sia sufficiente un voto parlamentare, a dare patenti di liceità a condotte penalmente e moralmente rilevanti, anche a prescindere dall’esito definitivo del procedimento penale;
- poiché su questi fatti non è più rinviabile un chiarimento politico, reso davanti al Parlamento, dallo stesso Presidente del Consiglio;
si chiede,
a Lei On. Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio Dei Ministri della Repubblica Italiana,
di riferire, personalmente, a questo Parlamento in merito alle vicende che vedono la Sua persona coinvolta nelle gravi ed ineludibili vicende per le quali l’avv. Mills Mc Kenzie Donald David è stato condannato in primo grado.
In estrema sintesi, ed affinché tutti gli italiani possano comprendere, Le chiediamo On. Berlusconi:
a prescindere dalla Sua colpevolezza o meno in merito alla corruzione dell’avv. Mills, perché non ci spiega, con parole Sue, com’è andata veramente?
Lei ci può rassicurare sul fatto che le società off-shore architettate dal consulente inglese, che erano e sono di Sua proprietà, non hanno mai evaso le imposte dello stato italiano? E, nel caso, quali sono state oggetto di condono?
Nella sua deposizione l'avv.Mills fa riferimento al suo stupore nel constatare prelievi di cospicui capitali in conti esteri, segreti, intestati ai suoi figli Marina e PierSilvio.
Ci può assicurare che oggi, nel 2009, nè Mediaset, nè altre società controllate dalla Sua famiglia possiedono fondi finanziari depositati presso banche estere che oppongono il segreto bancario alle indagini dell'autorità finanziaria allo scopo di sottrarsi alle imposte nazionali?
E' in grado di presentare, come tutti gli eletti o nominati in cariche politiche, l'elenco completo delle Sue proprietà, dirette o attraverso le società di cui detiene il controllo, che rappresentano le fonti dei Suoi redditi degli ultimi dieci anni?

Ai sensi del comma 3 dell’art 135 bis del regolamento della Camera alla presente interrogazione deve rispondere personalmente il Presidente del Consiglio.
Le connotazioni di urgenza e attualità politica appaiono, anch’esse, pacificamente dimostrate
Si chiede pertanto che l'On Berlusconi provveda a riferire sulla presente interrogazione nella prima seduta utile, compatibilmente con gli impegni internazionali di Governo che non possono essere delegati

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