Altro che veline, qui si parla di candidature militanti. Dopo la vendetta a mezzo stampa di Veronica Lario, Silvio Berlusconi rilancia da Varsavia e parla, non certo a sorpresa, della manipolazione dei giornali a sinistra che avrebbero convinto anche la signora. Intanto, mentre si affastellano sospetti sule strane somiglianze tra Noemi Letizia e la progenie Berlusconi, escono i nomi delle liste del Popolo della Libertà. Sì a Barbara Matera, Licia Ronzulli e Lara Comi. Via Facebook abbiamo contattato Lara. Di lei si legge sul Corriere: nata a Garbagnate Milanese il 18 febbraio 1983 e residente a Saronno. Si è laureata in Economia e management delle imprese alla Cattolica di Milano con una tesi su «Popolazione e forze lavoro» e ha conseguito la laurea specialistica alla Bocconi con una tesi su «L'organizzazione di una società calcistica: il caso A.C. Milan». È stata portavoce locale di Forza Italia, assistente della Gelmini (allora deputata) e dal 2005 coordinatore di Forza Italia giovani Lombardia.
Oggi lavora come brand manager per la Giochi Preziosi e al telefono tende a precisare che "non è un'azienda del Presidente". Quindi si occuperà di politica a tempo pieno solo dopo un'eventuale elezione al Parlamento europeo.
Lara, cosa ne pensi delle polemiche sulle veline candidate?
Le persone non sono da valutare a priori. Bisogna capire se sono intelligenti, valutare le capacità. E comunque io non sono una velina.
Infatti. E trovarti in lista con Barbara Matera che Berlusconi ha "conosciuto tramite Letta perché è fidanzata con il figlio di un prefetto amico di Letta: è laureata ed è bellissima" non ti crea problemi?
No. Se il Presidente l'ha ritenuta idonea alla candidatura avrà i suoi motivi.
Ad esempio?
Posso dire quello che ha fatto con me.
Prego.
Ha visto il mio curriculum e i miei voti scolastici. Infatti, per prima cosa mi ha chiesto se andavo bene a scuola.
Raccontaci come vi siete conosciuti.
Ho conosciuto il Presidente nel 2004 a San Siro, gioco a calcetto e sono tifosa del Milan da sempre. Mi sono avvicinata solo per chiedere un autografo allo stadio, poi c'è stato uno scambio di mail.
Non capita tutti i giorni di iniziare a scrivere mail a Berlusconi. L'avrai colpito parecchio.
Credo sia stata la mia caparbietà perchè per ottenere quell'autografo ho scavalcato il muretto. Le guardie del corpo si sono subito avvicinate per fermarmi, ma lui leha fermate perché aveva capito.
Oltre alle polemiche sulle veline c'è stata anche lettera di Veronica Lario. Cosa ne pensi?
Sono questioni personali.
Veramente ha parlato del potere politico dell'imperatore.
Non saprei. Ripeto, io non sono una velina.
Allora torniamo alle Europee. Avrai seguito anche tu la tre giorni di preparazione in Via dell'Umiltà, quella di cui Brunetta ha parlato anche all'Era Glaciale.
Sì, è stato un corso molto tecnico. Hanno spiegato il funzionamento delle commissioni o la costituzione del Ppe, ad esempio. Poi Frattini e Brunetta hanno aggiunto alcune considerazioni sulla loro esperienza personale.
Che cosa ti ha colpito in particolare?
La complessità del funzionamento del Parlamento Europeo.
Brunetta ha detto che sono state due settimane di corso per un totale di 50 oer. Poi ha ritrattato a 30. E invece sono stati solo tre giorni.
Beh, io ho seguito tre giorni, non so se prima abbiano fatto altri corsi.
C'erano anche Angela Sozio e Eleonora Gaggioli a Via dell'Umiltà?
Sì, ma non le conosco. Guardo poca tv.
E quando ti hanno detto che eri candidata?
L'ho saputo al termine del corso. Mi hanno chiamata e ho firmato per l'accettazione.
Veniamo alle liste: Berlusconi è capolista in tutte le circoscrizioni ma è ineleggibile. Non è indice di trasparenza nei confronti dei lettori.
Lui è il Presidente e può essere candidato. E i cittadini lo sanno che non può essere eletto.
Dici?
Certo. Berlusconi è conosciuto, il nome fa da traino.
Nel Partito democratico Franceschini ha rifiutato.
Certo, avrebbe fatto una pessima figura, perché come capolista avrebbe preso molti meno voti di quanti ne prenderà Berlusconi.+
blogosfere 9 maggio 2009
sabato 9 maggio 2009
CANDIDATE PDL: INTERVISTA A LARA COMI
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