venerdì 23 gennaio 2009

Veronica Berlusconi: ''Veltroni scomparso, manca opposizione''


La 'first lady': ''Mio marito governerà ancora per dieci anni. Nel Pd servirebbe una figura nuova, giovane, capace di diventare leader''

Roma, 23 gen. (Adnkronos) - "Oggi in Italia manca un'opposizione. Dov'e'? Chi la fa? Si e' inaridita e questo non e' un bene neppure per il Governo. Un'opposizione forte costringerebbe la maggioranza a sforzarsi di essere migliore, a misurarsi su un livello di confronto politico piu' alto. Non c'entra essere di destra o di sinistra, il punto e' che cio' sarebbe di aiuto al Paese. Invece la maggioranza pensa a sfruttare il fatto di avere un avversario debole, non a elevare la coscienza collettiva. E mio marito governera' ancora per dieci anni". Lo dice Veronica Berlusconi in un'intervista a 'La Stampa'.

Indice puntato quindi contro il Pd e il segretario Walter Veltroni. "Mi era piaciuto -sottolinea la first lady- il discorso che aveva fatto a Torino per lanciare la sua sfida, ma ora tutto questo mi sembra andato perduto. E' scomparso dalla scena e non vedo qualcun altro capace di prenderne il posto e di impugnare saldamente il timone del Pd". Servirebbe "una figura nuova, giovane, capace di diventare leader".

Parlando dell'insediamento di Barack Obama e piu' in generale dello spirito che anima la politica statunitense, Veronica Berlusconi osserva che "in un momento di grave crisi come questo Obama rappresenta la grande speranza e anche da un punto di vista fisico non potrebbe incarnarla meglio. E' un bell'uomo, e' giovane, e' sano, ha una splendida famiglia. Insomma, e' perfetto per dare fiducia alle attese degli americani. D'altronde, viviamo nella societa' dell'immagine e anche questo aspetto contera' qualcosa, no?".

La 'first lady' ricorda il ringraziamento durante la cerimonia a George W. Bush, ma anche "quanto accaduto a novembre, la notte dopo il voto, quando il senatore repubblicano John McCain non solo aveva riconosciuto la vittoria di Obama, ma si era subito preoccupato di rivolgersi a lui chiamandolo 'il mio presidente' e assicurandogli la disponibilita' a lavorare insieme". "Gesti che fanno aumentare la statura di un uomo politico, ma soprattutto sono un grande messaggio indirizzato ai cittadini. Altro che l'Italia....", dove centrodestra e centrosinistra, "restano invischiati nel gioco dell'uno contro l'altro, senza pensare all'interesse comune, generale, superiore. C'e' un problema di maturita', di non riuscire a rendersi conto che un politico dovrebbe guardare a orizzonti piu' ambiziosi, di lungo respiro, non soltanto a cercare vantaggi immediati, ma poco utili alla crescita del Paese. Perche' in democrazia le elezioni sono una tappa del percorso, non il giudizio dell'Apocalisse".
23 gennaio 2009

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