Autogoverno e riforma della Regione
Una Sardegna capace di autogovernarsi e assumersi responsabilità rivendicando diritti e competenze nei confronti dello Stato, una Regione più chiara, più semplice, più trasparente e meno costosa, al servizio del cittadino.
La vertenza sulle entrate e quella sulle servitù militari sono state tra i momenti più alti della legislatura: hanno significato avere a disposizione gli strumenti finanziari per dare sostanza alla nostra autonomia e investire nello sviluppo, hanno significato pretendere di riavere intere parti del nostro territorio da troppo tempo sottratte. Le riforme istituzionali, a cominciare dalla legge statutaria, sono lo specchio di una società che si mette in moto e si responsabilizza.
Abbiamo raggiunto tanti obiettivi risanando i nostri conti, riformando e semplificando l’amministrazione regionale, nel rispetto della valorizzazione e qualificazione delle risorse umane.
Identità e cultura
Una terra è il suo paesaggio, la sua cultura, la sua lingua, la sua storia, la sua musica. Lo sviluppo della Sardegna non può che partire dall’identità, mai autoreferenziale e chiusa verso l’esterno ma aperta e dialogante, in grado di fare valere capacità e diversità.
Possediamo un patrimonio culturale antico e prezioso, che ci siamo impegnati a sottrarre all’incuria e alla cattiva gestione attraverso leggi, azioni di tutela e una forte azione di divulgazione. Le nostre campagne e i nostri paesi custodiscono risorse e saperi, e per questo abbiamo valorizzato i territori con progetti di sviluppo locale di qualità. La nostra memoria e il nostro modo di interpretarla oggi, anche attraverso ciò che sappiamo produrre, sono quanto di diverso, di antico e di nuovo insieme, possiamo offrire al mondo.
Solo così è possibile avviare uno sviluppo duraturo, che nasce dall’ascolto della nostra terra e crea vere opportunità di crescita.
Conoscenza
Un futuro diverso è possibile solo se sappiamo mettere al primo posto il sapere e la conoscenza.
I nostri giovani, qualunque sia la loro condizione, qualunque età abbiano e ovunque risiedano, devono avere l’opportunità di soddisfare il diritto fondamentale a un’istruzione e formazione di qualità aumentando le competenze, facendo esperienza, imparando le lingue e la cultura del lavoro.
Crediamo in una scuola pubblica di qualità, condizione indispensabile per superare il grave ritardo che la Sardegna ancora soffre nell’istruzione. Con questa consapevolezza il governo regionale ha investito energie e risorse per un diritto allo studio effettivo.
Ci dobbiamo confrontare con l’Europa e per questo ne abbiamo adottato gli standard, puntando a rafforzare la qualità e l’offerta dell’insegnamento. L’obiettivo è duplice: superare il grave fattore di debolezza rappresentato dal basso livello di istruzione e promuovere la ricerca scientifica e l’innovazione, per farle diventare un motore di sviluppo per l’economia e l’occupazione.
Sistemi produttivi e politiche del lavoro
L’obiettivo, oggi, è la competitività. Abbiamo lavorato per ridurre la disoccupazione e insieme favorire un’occupazione migliore, incentivando gli investimenti in capitale umano attraverso un mercato del lavoro che riconosca e premi meriti e capacità delle persone. È un modello di sviluppo coerente con le vocazioni del territorio: coglie i vantaggi economici del turismo nel rispetto della sostenibilità ambientale e favorisce un sistema agricolo forte, autonomo, competitivo e differenziato, in grado di valorizzare le diversità della Sardegna.
Il nostro modello di sviluppo difende l’industria esistente e punta ad invertire il processo di reindustrializzazione, contando sull’innovazione tecnologica, sulla qualità del lavoro e dell’ambiente, su un sistema fondato sulla convenienza all’insediamento produttivo e la pratica competitiva d’impresa.
Il lavoro nasce attraverso le imprese, e compito delle istituzioni è creare tutte le migliori opportunità affinché i posti di lavoro possano nascere: con la creazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), oggi in Sardegna, prima Regione in Italia, è possibile aprire un cantiere o un’attività in 20 giorni, capovolgendo il rapporto tra la pubblica amministrazione e le imprese.
Infrastrutture e reti di servizio
Per costruire una Regione più veloce, sono state investite ingenti risorse nelle infrastrutture interne: strade migliori e più sicure e un sistema di trasporto pubblico locale in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Grazie alla nuova continuità territoriale e all’incremento dei voli low cost i sardi possono viaggiare di più, in tempi brevi e a costi contenuti. Oggi, con l’aumento dei collegamenti nazionali e internazionali, è possibile raggiungere con voli diretti 53 città e 14 nazioni.
Entro il 2009 tutti i Comuni della Sardegna avranno Internet su banda larga e i cittadini e le imprese di tutto il territorio regionale potranno dialogare con enti e istituzioni e utilizzare i servizi on line.
Abbiamo lavorato per garantire il diritto di accesso alla rete del gas e un costo accettabile dell’energia e riformato il sistema idrico, razionalizzando l’utilizzo dell’acqua.
Solidarietà e coesione sociale
Investire sul sistema pubblico di tutela della salute e del benessere di tutti i sardi: con questa scelta abbiamo messo al primo posto i bisogni delle persone, soprattutto dei più deboli, intervenendo nella sanità, nell’assistenza sociale, nella casa, nei trasporti. Nella sanità, pur partendo da una situazione di grave ritardo, gli obiettivi sono stati quelli di riqualificare i servizi e di risanare i conti, contrastando sprechi e inefficienze. Il percorso avviato è stato complesso e contrastato, ha richiesto uno sforzo culturale, organizzativo e programmatorio del tutto eccezionale, mirato a superare vecchie logiche e interessi economici, politici e professionali.
Nel sociale abbiamo moltiplicato gli interventi a favore delle persone con disabilità, degli anziani non autosufficienti, delle vecchie e delle nuove povertà, dei migranti, dei detenuti, dei sofferenti mentali. Per la prima volta sono state adottate politiche a favore delle famiglie, raddoppiando il sostegno ai bisogni reali, dalla casa alle difficoltà economiche, dall’assistenza agli anziani sino al conciliare il lavoro con l’educazione dei figli. Oggi il sistema di welfare sviluppato in Sardegna può con orgoglio vantare risultati che testimoniano che il cambiamento non solo è necessario, ma è anche possibile.
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