lunedì 26 gennaio 2009

Elezioni, Soru: Noi avanti di otto punti. Con Cappellacci peggior bilancio in 60 anni di autonomia



SORU QUERELA BERLUSCONI PER ACCUSE INFAMANTI. SUI SONDAGGI: NOI AVANTI DI 8 PUNTI

26/01/2009
26 gen. - Renato Soru depositera' domani presso la Procura della Repubblica di Cagliari una querela contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "se sara' accertata l'effettiva riconducibilita' al premier delle parole "Un appalto da 60 milioni di euro per la pubblicita', e lui, Soru, contestualmente, si e' fatto dare 30 milioni per la sua societa'", riportate oggi dal quotidiano 'La Nuova Sardegna'.
Lo annuncia una nota del presidente dimissionario della Sardegna che definisce le parole riportate dal quotidiano "infamanti" e "intollerabilmente lesive della sua dignita' personale in quanto del tutto mendaci".
Fallimento del governo regionale della Sardegna? ''L'unico fallimento e' quello che gli italiani cominciano a vedere con questo Governo''. Cosi' Renato Soru, in una manifestazione elettorale nel nuorese, ha commentato il giudizio espresso ieri dal premier sull'operato della Giunta regionale uscente, sul cui operato ha citato una serie di dati riferiti agli interventi nel campo della Sanita', dell'ambiente, dell'istruzione e ricerca, dei trasporti.
''Al presidente del Consiglio dovrebbero ricordare - ha spiegato Soru - che Cappellacci non e' venuto da Marte. Il candidato del centrodestra e' stato l'assessore al Bilancio e Programmazione che nel 2004 ha presentato il bilancio peggiore in 60 anni di Autonomia. Ma di che fallimento parla Berlusconi e, soprattutto, in quale paese vive. L'Italia e' alle prese con la piu' grave recessione dal dopoguerra e lui passa il suo tempo a parlare di Kaka''.
La campagna elettorale condotta da Berlusconi in Sardegna ''e' truccata'', il premier ''infrange tutte le regole di equilibrio dei mezzi di comunicazione'' e regala ai sardi solo calcio e barzellette. Renato Soru passa al contrattacco e dal Nuorese, tappa oggi del suo giro elettorale, lancia bordate al presidente del Consiglio, impegnato nel nord dell'isola nel suo terzo week end a sostegno del candidato del Pdl Ugo Cappellacci.
Terreno di scontro la par condicio. ''Ovunque appare Berlusconi - accusa Soru - e dietro di lui, silente, il candidato della destra, in un modo imbarazzante per noi sardi. Il presidente del Consiglio - insiste il governatore uscente - usa i messi dello Stato per venire in Sardegna e non parla mai di cose importanti per i sardi (la chimica, i territori devastati dalle alluvioni, per esempio) ma di barzellette e di Kaka'''. Cita poi una frase carpita al premier (''Vieni Ugo, ma parla poco perche' dobbiamo andare a pranzo'') per attaccare il Cavaliere sul suo presunto attaccamento all'isola. ''Questo e' il rispetto che lui ha per il popolo sardo - afferma Soru - e per chi lui ha scelto di candidare alla guida della Regione''.
''Noi non abbiamo accesso alla Tv - ribadisce il candidato del centrosinistra -, tanto meno a quelle che non rispettano le regole, ne' abbiamo accesso a una partita truccata dove il premier impazza sui mezzi di comunicazione. La vera campagna della destra e' questa perche' - conclude Soru - ha bisogno di una Sardegna senza voce, senza voce ieri sul palco di Tempio e senza voce domani''.
''Noi quattro punti indietro? No, e la verita' la sanno anche loro: che siamo cioe' avanti noi di otto punti''. E' la replica di Renato Soru, a margine di una manifestazione elettorale nel nuorese, all'annuncio dato oggi a Sassari dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo cui l'ultimo sondaggio indica un vantaggio di 4 punti del candidato governatore del centrodestra Ugo Cappellacci.

Fonte:www.clandestinoweb.com 26 gennaio 2009
VERSO LE ELEZIONI REGIONALI - IL CENTROSINISTRADiventa rovente la polemica con il presidente del Consiglio che «sta truccando la partita»
«Sondaggi bugiardi: nettamente in testa noi»
Piero MannironiRenato Soru risponde a Berlusconi e annuncia una querela contro il premier
SINISCOLA. Con l’«invadenza televisiva», le battute velenose su Soru e i proclami trionfanti sui sondaggi, Berlusconi trascina la campagna elettorale su un terreno dove i contenuti politici e i problemi reali impallidiscono. Fin quasi a scomparire. Il Cavaliere, finora unico vero antagonista di Soru, usa infatti con metodo il suo ruolo istituzionale per “trainare” il candidato del centrodestra Ugo Cappellacci. Ed è un Soru furioso che reagisce a quella che definisce, senza molti giri di parole, come «una sistematica violazione di tutte le regole di correttezza». E, a questo punto, non solo.Sì, perché il passaggio fatto dal premier a Tempio sul “caso Saatchi & Saatchi, secondo Soru potrebbe avere un rilievo penale. Per questo, stamane si presenterà alla procura della Repubblica di Cagliari per denunciare il presidente del Consiglio. In serata, la notizia viene diffusa dall’ufficio stampa del presidente uscente della Regione e chiude una giornata nella quale si erano già viste le scintille tra i “duellanti” sulla guerra sui sondaggi.«Renato Soru - si legge nella nota -, preso atto delle infamanti dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano “La Nuova Sardegna” come pronunciate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel comizio elettorale di ieri a Tempio («Un appalto da 60 milioni di euro per la pubblicità e lui, Soru, contestualmente, si è fatto dare 30 milioni per la sua società), e ritenendo le stesse intollerabilmente lesive della sua dignità personale in quanto del tutto mendaci, qualora dovesse essere accertata l’effettiva riconducibilità a Berlusconi di tale calunniosa affermazione, depositerà personalmente nella giornata di domani, presso la Procura della Repubblica di Cagliari, una querela contro il Presidente del Consiglio».Per dirla tutta, il nostro giornale aveva citato anche la posizione sull’argomento del candidato del centrodestra Ugo Cappellacci: «Per Soru sta arrivando un rinvio a giudizio».La “bomba” deflagra alla fine di una giornata nella quale si erano già avvertiti chiaramente i segnali di una tensione crescente. La crudezza di alcune battute del Cavaliere e soprattutto i giudizi feroci su Soru e la sua gestione politica della Regione, erano una miccia che attendeva una scintilla per essere accesa. Per non parlare, poi, dell’uso continuo dei sondaggi da parte del presidente del Consiglio: sabato a Tempio aveva parlato di un vantaggio di Cappellacci di tre punti e stamane, a Sassari, il presunto vantaggio era già salito di un altro punto percentuale.L’eco delle parole di Berlusconi arriva a Soru al termine dell’appassionato intervento nell’affollatissimo cineteatro Andromeda di Siniscola. «Come - dice Soru gelido -, il presidente del Consiglio parla di quattro punti di vantaggio? Personalmente non trovo corretto diffondere dati con tanta leggerezza in campagna elettorale. Una campagna elettorale nella quale, lo voglio ricordare, il programma di Cappellacci è ancora un mistero. Comunque non dicono la verità, perché loro la verità la conoscono molto bene. E cioé che noi siamo avanti di otto punti».Poi si infila in auto e parte per Orune. E che il clima fosse radicalmente cambiato lo si è capito benissimo fin dalle prima battute di Soru a Siniscola. Non solo la presentazione del programma, ma anche e soprattutto la dura risposta agli attacchi di Berlusconi. Usa parole spesso taglienti, a volte beffarde, ma comunque mai fuori misura.«Strana campagna elettorale, questa - attacca - dove non ci si confronta con il candidato del centrodestra, ma direttamente con il presidente del Consiglio. Che ieri, a Tempio, ha infranto tutte le regole di equilibrio e di correttezza: era infatti su tutte le reti televisive italiane. E dietro di lui, silente, il candidato del centrodestra. Un’immagine davvero imbarazzante per noi sardi».E ancora: «Mentre io, come vedete, mi muovo da solo con la mia auto, Berlusconi usa tutto l’apparato istituzionale per muoversi in Sardegna. E non per parlare della chimica o delle recenti alluvioni che hanno colpito l’isola. No, lui a Tempio parla per un ora di barzellette e di Kakà. Non dice nulla di Sardegna. Poi, quando finisce, qualcuno gli ricorda che forse è meglio che intervenga anche Cappellacci. E lui, allora: “Vieni, Ugo, tocca a te, ma fai in fretta che dobbiamo andare a pranzo”. Un signore che ci riempie di bugie dice a chi dovrebbe rappresentare la Sardegna: “Vieni avanti, Ugo!”. Non c’è rispetto per i sardi. E poi, voglio dire, il nostro futuro non è una barzelletta, ma è fatto di speranze e di desideri, di una ricerca di prospettive e di modernità».E’ un crescendo: «Loro hanno bisogno di una Sardegna che stia zitta, non di quella Sardegna che fa valere i suoi diritti, come è successo nella vertenza sulle entrate fiscali. Non di quella Sardegna che non sta zitta sullo sconcio delle servitù militari. Quando, qualche mese fa, sono andato in consiglio dei ministri per la vertenza sulle servitù, Berlusconi a un certo punto ha detto: “Ma perché tutte queste storie per aree che sono poco più grandi del mio giardino?”. E io gli ho detto: “Presidente, sto parlando di chilometri quadrati, non di metri quadri”. Allora lui ha risposto: “Beh, allora sono un po’ tanti. Dovremmo fare qualcosa”».Continua il “Soru furioso”: «Il ministro Scajola anche pochi giorni fa ha detto che dobbiamo tornare al nucleare e che il posto migliore per il polo nucleare è nelle isole, meglio dove ci sono pochi abitanti. Ancora un po’ e ci dava anche l’indirizzo! E poi non dimentichiamo che nel 2003 il generale Carlo Jean, nominato da Berlusconi alla guida della Sogin, aveva identificato in Sardegna il sito per il deposito unico nazionale per le scorie nucleari. In questi giorni, in un’intervista, il presidente del Consiglio ha detto che questa è una “menzogna della sinistra”. Davvero incredibile... Basta riguardarsi i giornali di quel periodo e scoprire che Jean non solo aveva parlato di Sardegna, ma più precisamente di Sardegna nord-orientale».E infine l’affondo sull’uso delle tv. «Questa è una partita truccata - dice -. Come presidente del Consiglio, Berlusconi è sempre in tv a parlare delle elezioni regionali in Sardegna. Come premier invade gli schermi, ignorando la par condicio e le regole più elementari del confronto democratico. Noi invece non abbiamo accesso alle televisioni. Oggi voglio denunciarlo qui, con forza: c’è una Sardegna che non ha voce, alla quale viene impedito di parlare. Per dire verità, anche il candidato ufficiale del centrodestra è senza voce. Ma forse sarebbe meglio dire che finora non l’abbiamo ancora sentita».
(LA nuova Sardegna 26 gennaio 2009)

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