Cappellacci come Pili, anche lui copia il programma
di Paola Zanca
Parola per parola. Sarebbe bastata un po’ di fantasia a Ugo Cappellacci e ai suoi collaboratori, per non incappare in un errore così madornale. Invece no, alcuni punti del programma elettorale, loro, li hanno copiati pari pari. Il confronto è ben visibile su YouTube, grazie al lavoro fatto da una 27enne aspirante giornalista che si fa chiamare Regana81.Le proposte di Cappellacci in materia di innovazione tecnologica? Prese virgola per virgola dalla sezione dedicate alle innovazioni del portale della Regione Piemonte. Sulle strategie economiche, invece, l’ispirazione è arrivata da un documento di Confagricoltura, presentato a Taormina nel 2008. Il suo patto con il territorio, ovvero le strategie di partecipazione dei cittadini al lavoro istituzionale, lo ha siglato copiando di sana pianta il Protocollo del 2001 fra Regione Toscana, Comune e Provincia di Firenze, disponibile sul sito della Uil Toscana.A pagina 19 del programma di Cappellacci, poi, alcune righe del suo Progetto strategico integrato per lo sviluppo della Sardegna ricalcano per filo e per segno le parole l’intervento di Roberto Camagni, coordinatore del comitato scientifico del Piano strategico per Cagliari. Lui lo pronunciò nel maggio del 2007, ma evidentemente per Cappellacci da allora non dev’essere cambiato molto. Infine, i «tre momenti» che dovrebbero essere i «presupposti del programma» dello sfidante di Soru, sono la fotocopia del capitolo 6, pagina 198 di “Capitale sociale, crescita e sviluppo della Sardegna”, libro pubblicato nel 2006 da Gianfranco Sabattini, economista che insegna all’Università di Cagliari.Ma a dire il vero, nemmeno il copia e incolla è un’idea originale. Prima di Cappellacci, dieci anni fa, ci aveva pensato Mauro Pili. Lui aveva pedissequamente ricalcato il programma di Formigoni in Lombardia, dimenticando perfino di cambiare il numero delle province della Regione.A Cappellacci resta un unico cruccio. Il suo nome. Nell’ennesimo spazio che Mediaset gli ha dedicato, lunedì mattina, il candidato del Pdl confessava la sua «sventura»: chiamarsi Cappellacci e non «Cappellacciu». Peccato che all’anagrafe, il copia e incolla non sia ancora consentito. Altrimenti, lui che è un esperto, avrebbe saputo come rimediare.
L'Unità 09 febbraio 2009
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