PD: ASSEMBLEA ACCOGLIE IN SILENZIO APERTURA FRANCESCHINI A UDC
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Un 'religioso' silenzio che forse suona piu' rumoroso di eventuali applausi o fischi accoglie le parole con le quali il candidato alla segreteria del Partito democratico Dario Franceschini spiega all'assemblea nazionale del Pd la necessita' che il partito si apra, oltre ai vecchi alleati, all'Udc di Casini.
Il gelo scende sui quasi duemila delegati e ospiti che reagiscono in assoluto silenzio all'indicazione politica anticipata da Franceschini.
PD: PER FRANCESCHINI APPLAUSO PIU' FORTE SU AZZERAMENTO CARICHE E GOVERNO OMBRA
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - L'applauso piu' vigoroso il candidato alla segreteria del Partito democratico Dario Franceschini lo raccoglie, nell'assemblea nazionale del Pd, quando fa una promessa che suona come suo primo impegno concreto in caso di elezione: l'azzeramento di tutte le cariche nel partito, ad eccezione della direzione, e la cancellazione del governo ombra.
E alla platea che applaude convinta nella sua larghissima maggioranza, Franceschini lancia anche un avviso, anch'esso accolto dagli applausi dei delegati: "Scegliero' io le persone. Chi ora batte le mani, non venga dopo da me a chiedermi di nominare qualcuno".
«Se sarò eletto restero' solo fino al prossimo congresso»
Franceschini: «E' il momento della verità, dobbiamo capire i nostri errori»
Il discorso: «Azzererò il coordinamento, il governo ombra, non la direzione che è stata eletta»
Dario Franceschini (Ap)ROMA - «Questo è il momento della verità e non delle emozioni, serve chiarezza ed il momento in cui tutti insieme ci rimbocchiamo le maniche»: così il vicesegretario uscente del Pd Dario Franceschini, aprendo il suo discorso all'Assemblea nazionale del Pd subito dopo il via libera dei delegati all'elezione di un nuovo segretario. «Sono stato descritto come debole, dilettante, un signor nessuno - dice Franceschini, che è il più accreditato candidato per essere eletto alla guida del partito fino al congresso in autunno - e così mi hanno consigliato di fare un discorso ricco di calore, in grado di portare l'Assemblea all'emotività. Ma questo non è il momento delle emozioni, è il momento della verità. Dobbiamo capire i nostri errori ed avere l'orgoglio - afferma ancora Franceschini - delle cose belle». «Non posso nascondere la crisi in cui siamo, ma abbiamo costruito non solo un contenitore ma una nuova appartenenza ed è questa che crea dolore, delusioni perchè è dettata dal sentimento di essere in una casa nuova, in una casa comune. Non ci saranno crisi - ha aggiunto Franceschini - che ci possano far rinunciare all'idea che il nostro è un futuro comune».
LA CANDIDATURA - Franceschini spiega di aver accettato di candidarsi a segretario del Pd come un mandato di servizio assicurando di non avere mire personali per il futuro, e che quindi a ottobre terminerà il suo lavoro. «Io non l'ho chiesto - ha spiegato - volevo rifiutare. Ma poi sarebbe sembrata una fuga. Interpreto questo ruolo come servizio, sarà come un compito difficilissimo». Spiega che si occuperà di gestire questa delicata fase «per affrontare le europee e garantire poi lo svolgimento del congresso». Ribadisce «io non l'ho chiesto, non ho fatto patti, non ho padrini, nè protettori. Non sono qui per preparare il mio destino personale - garantisce - il mio lavoro finisce ad ottobre». Franceschini ha annunciato che convocherà al più presto la direzione «per stabilire le nuove regole».
STOP A GOVERNO-OMBRA - Se verrà eletto segretario Franceschini azzererà il governo ombra e il coordinamento nazionale: «Se mi eleggerete ricominceremo da lunedì. Azzererò il coordinamento, il governo ombra, non la direzione che è stata eletta. Metterò in piedi nuove forme di collegialità con aperture al territorio, ai sindaci, ai segretari regionali». Ma, ha avvertito, «non farò trattative con nessuno, sceglierò io. Sceglierò io e chi batte le mani adesso non venga domani a chiedere di nominare qualcuno. Sentirò gli uomini del partito ma senza coinvolgerle nella gestione del partito».
L'ATTACCO A BERLUSCONI - «Silvio Berlusconi non vuole governare, ma diventare il padrone d’Italia» ha detto ancora Franceschini. «Berlusconi ha in mente una forma moderna di autoritarismo, e ho misurato le parole. Non vuole governare il Paese, vuole diventare padrone d’Italia». Secondo Franceschini, il premier «vive come un ingombro il Parlamento e il ruolo di garanzia del presidente della Repubblica, arriva al cinismo di attaccare la Costituzione attorno al letto di un ragazza morente, al cinismo di sfruttare la paura per legalizzare le ronde, contro tutti i diritti umani». Per questo, «le nostre divisioni sono più colpevoli perchè in Europa - fa notare - solo nel nostro Paese abbiamo un presidente del Consiglio che offende la Costituzione, disprezza i principi della democrazia. Di fronte a ciò, e i riformisti alzano la voce e mettono in campo tutte le forze per difendere la Costituzione».
CORRIERE DELLA SERA 21 febbraio 2009
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