di Barbara Corrao
ROMA (7 febbraio) - Arriva una pioggia di incentivi per risollevare le sorti dell’auto ma anche di altri settori in crisi come quello degli elettrodomestici e dell’arredamento. Una sferzata ai consumi che, ha detto Berlusconi nel presentare il pacchetto, «ha una portata di 2 miliardi e potrà contribuire a fare crescere il Pil in una misura variabile tra lo 0,5 e l’1 per cento contro una previsione del governo di -2% per il 2009».Gli aiuti premiano le auto ecologiche che, con la rottamazione, potranno beneficiare fino a 5.000 euro per l’acquisto di un auto a metano, elettrica o a idrogeno se emette meno di 120 g/km di Co2. I veicoli a Gpl più virtuosi potranno arrivare fino a 3.500 euro, mentre la rottamazione “secca” di una vecchia Euro 0, 1 o 2, immatricolata entro il 31 dicembre ’99, ed il conseguente acquisto di una nuova Euro 4 o 5 potrà contare su un bonus di 1.500 euro.
Aiuti anche per rottamare motorini (500 euro) e veicoli commerciali “leggeri”: 2.500 euro che salgono 6.500 se si acquista un furgone a metano, Gpl o idrogeno. Il mercato, in questo momento, è in grado di offrire soprattutto vetture a metano e Gpl, per chi volesse usufruire dell’incentivo più alto. Più modesta è l’offerta di veicoli elettrici o a idrogeno, mentre novità sono in arrivo per le ibride. Ma l’intendo del governo è di spingere sull’innovazione ed è previsto un intervento della Sace per garantire i finanziamenti dei veicoli incentivati.
Nel pacchetto rientra anche il trasporto pubblico: un finanziamento straordinario di 55 milioni per l’inserimento dei filtri-antiparticolato nei gas di scarico degli autobus è rivolto alle utility locali. Inoltre, chi non potesse comprare una macchina ma volesse convertire la propria auto da benzina a metano potrà contare su 500 euro d’aiuto.
Se l’auto rappresenta dunque la parte più consistente del pacchetto, sono stati tenuti in considerazione anche altri beni durevoli di consumo, allargando il beneficio fiscale già sperimentato (e tuttora in vigore fino al 2010) legato alla ristrutturazioni edilizie e per l’efficienza energetica delle abitazioni. Chi dunque, ristrutturando il proprio appartamento, acquisterà mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica (A+ e oltre) come cucine, lavatrici, lavastoviglie, forni, televisori ed altro, potrà detrarre dall’Irpef lorda il 20% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro.
Infine, le imprese. Per loro, grandi o piccole che siano, il governo punta a facilitare la rivalutazione degli immobili con alleggerimenti fiscali, offrendo anche la possibilità di optare per la «fiscalità di distretto» ai fini dell’Ires.
Il pacchetto di incentivi, nel suo complesso, resterà in vigore fino al 31 dicembre 2009. «Si ripagherà ha spiegato Berlusconi nel presentare le misure in termini di maggior gettito fiscale grazie ai consumi, minori costi per la cassa integrazione e la riduzione dell’inquinamento ambientale e una maggiore sicurezza sulle strade». «A fronte di questo sforzo del governo ha concluso abbiamo chiesto alle industrie di mantenere i propri stabilimenti in Italia, investire su nuovi prodotti e rispettare i pagamenti ai fornitori della componentistica che sono in forte sofferenza».
Berlusconi ha posto l’accento sul fatto che il governo «non ha ceduto a tentazioni protezionistiche come nel resto d’Europa né ha ceduto a norme stataliste operando nel rispetto della concorrenza». Il prossimo passo saranno gli ammortizzatori sociali per i quali, ha ricordato, sono in arrivo 8 miliardi in due anni.
«Il settore auto è fermo ha aggiunto il ministro dello Sviluppo Scajola e per questo è stato scelto lo strumento, rapido, del decreto. Con queste misure puntiamo a rinnovare un parco auto di 15 milioni di veicoli, che è il più vecchio d’Europa, e a spingere sull’innovazione e la ricerca di prodotti meno inquinanti».
Per il ministro dell’Economia, Tremonti, «non è stato difficile trovare la quadra della copertura. Non abbiamo avuto la minima difficoltà perché abbiamo trovato nel bilancio voci che erano residui o somme non spese». Un modo per sottolineare che non serve «fare il fenomeno, ma fare manovre avvedute. L’impatto sul bilancio è stato calcolato con fortissima attenzione. Il problema non è aggiungere spese ma, semmai, è spendere i soldi che ci sono».
Gli aiuti sono piaciuti in generale a tutte le associazioni dell’industria automobilistica: Anfia, Unrae, Federaicpa. Ma l’Aci è convinto che si potesse fare di più e dall’opposizione arrivano le prime critiche: «Siamo all’ennesimo pacchettino. Aldilà della rottoamazione auto e moto, non c’è nulla di sostanziale afferma il ministro ombra dell’Economia Bersani del Pd e gli interventi su mobili ed elettrodomestici sono in realtà limitatissimi». Per Epifani della Cgil «è un primo passo ma resta da risolvere il gigantesco problema degli ammortizzatori sociali».
Il Messaggero 7 febbraio 2009
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