Tra la ‘Sardegna che cambia’ e quella che 'sorride'
Soru - Cappellacci due candidati a confronto tra polemiche e programmi
Una lunga campagna elettorale fatta di scontri tra i due candidati favoriti Renato Suru, ex Governatore della regione sarda, leader della coalizione di sinistra 'Sardegna che cambia' e Ugo Cappellacci, uomo del Pdl, sostenitore della politica della 'Sardegna che tornerà a sorridere'. Ambiente istruzione ma anche la visione di una regione moderna, ricca di identià ma allineata all'Europa il temi forti del primo, partecipazione e insuccessi degli ultimi anni le rivendicazione del secondo. Lunedì il verdetto delle urne mentre anche l'Europa ci sta a guardare.
(sara sartori)
Dopo l'ultima volata finale per la sfida tra Renato Soru (Pd) e Ugo Cappellacci (PdL) che si contendono la guida della Regione Sardegna, oggi si sono aperte le urne e lunedì arriverà il verdetto, quando oltre 1 milione e 400mila elettori sardi avranno espresso la propria preferenza sul futuro governo dell'isola. Sebbene i candidati alla presidenza della Regione siano cinque, il vero match sembra giocarse tra il candidato del centrosinistra, Governatore uscente, e l'alfiere del centrodestra, spinto e sostento dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che negli ultimi mesi ha compiuto una campagna elettorale accanto al candidato. Sembra scontato infatti che il socialista Peppino Balia e gli indipendentisti Gavino Sale e Gianfranco Sollai siano destinati a recitare un ruolo da comprimari.
Rispetto alle elezioni regionali del 2004 il quadro delle coalizioni in campo presenta novità non secondarie. Oggi al fianco di Cappellacci, infatti si sono schierati tutti i partiti della ex Cdl, con l'aggiunta della gran parte del Partito sardo d'Azione (per la prima volta insieme al centrodestra), e dell'Uds. Nel 2004 il Partito sardo d'Azione aveva ottenuto il 3,8% dei consensi e l'Uds il 3,7%, un bacino di voti che, a livello di coalizioni, potrebbe fare la differenza. Soru, invece, si presenterà con la stessa coalizione di cinque anni fa, con l'aggiunta della lista ‘Rosso Mori' transfughi del Partito sardo d'Azione. All'inizio della campagna elettorale, si sottolinea nelle fila del centrodestra, Soru poteva contare su una maggiore popolarità, mentre Cappellacci doveva guadagnare punti sul versante della visibilità. Negli ultimi giorni i sondaggi in possesso del candidato del Pdl, avevano fatto registrare un vantaggio di Cappellacci sul suo antagonista principale, ma si preannuncia comunque una sfida all'ultimo voto. Anche perché in queste settimane i toni della campagna elettorale hanno visto un crescendo alimentato dalle «incursioni» del premier a fianco di Cappellacci, mentre Soru, che tuttavia è stato affiancato da diversi leader del Pd (a cominciare da Veltroni per proseguire con D'Alema e Bersani), ha usato come cavalli di battaglia della sua campagna elettorale il tema del autonomia e del identità della regione.
In sostanza il Governatore uscente sembra segnare una linea di demarcazione, tra il suo progetto politico ambizioso e proiettato e il passato. Se i punti centrali del programma sono istruzione e ambiente, è certamente su una «nuova definizione di ‘pubblico'» che punta la coalizione di sinistra ‘Sardegna che cambia' «ogniqualvolta si è parlato di ambiente e di energia, di acqua e di istruzione, di campagna e di città». Il candidato del centrodestra, invece, punta tutto sul fallimento del Governatore Soru con uno slogan la ‘Sardegna tornarà a sorridere' che fa leva su un programma che punta sul «ritorno alle normalità» e sul coinvolgimento maggiore di alleati e altri «attori» (forze sociali in primis). L'accusa principale che, infatti, è risuonato quasi ogni giorno da quel 10 gennaio in cui il centrodestra aprì, con Berlusconi, la campagna elettorale alla Fiera di Cagliari, è che all'isola non serve un «uomo solo al comando». Concetto che Soru ha più volte respinto, sottolineando di non aver mai rifiutato il confronto e i contributi degli altri ma rivendicando l'assunzione di responsabiltà finale che gli assegna il suo ruolo di presidente eletto direttamente dai cittadini.
Per quanto riguarda l'esito della sfida, in una situazione che appare ancora molto incerta, può diventare decisivo il risultato che conseguiranno gli altri tre candidati, nonchè la categoria degli indecisi. I primi potrebbero, stante la vicinanza o assonanza del loro elettorato con i temi del centrosinistra, penalizzare Soru, gli incerti premiarlo. Conscio di questa realtà l'ex Governatore a questi ultimi ha rivolto un'accorata lettera scaricabile dal sito ufficiale della campagna elettorale, che sottolinea i successi ottenuti negli ultimi anni dalla coalizione di sinistra: «Se siete indecisi - scrive Soru - chiedete a uno dei 3.500 studenti che prende un assegno di merito di 500 euro al mese. O alle 8.700 fammiglie che hanno beneficiato di un contributo di 25mila euro per la prima casa. Chiedete a chi ha un genitore non autosufficiente assistito con fondi regionali. Chiedete alle donne che hanno trovato lavoro - mai così tante in Sardegna, nonostante la crisi mondiale». Il progetto dunque è quello di portare la regione ai livelli della Europa mantenendo una forte identità. Dall'Europa infatti si manifesta l'interesse verso questa vicenda elettorale che ha assunto un forte valore simbolico per il futuro del paese. Dopo il quotidiano francese Liberation dove Eric Jozsef titola «Soru: speranza della sinistra, incubo per Berlusconi» e i commenti del tedesco Die Welt, ne ha parlato anche l'autorevole Le Monde, che in un pezzo di Philippe Ridet presenta Renato Soru come l'anti-Berlusconi. E dopo una descrizione dello stile sobrio e ruvido dell'ex governatore, così sintetizza ciò che Soru non è: «In breve, non è Silvio Berlusconi che possiede una residenza sontuosa nel nord dell'Isola e che viene ogni fine settimana a fare campagna elettorale per sostenere il proprio candidato: uno sconosciuto che risponde al nome di Ugo Cappellacci, niente altro che il figlio del suo commercialista! Due Italie si scontrano, in occasione di queste elezioni, due concezioni della politica e del denaro».
fonte: http://www.ami.it/
Sardegna/ Giornata di voto tranquilla, gli sfidanti hanno votato
Interesse da media internazionali, anche Le Monde seguirà spoglio
Cagliari, 15 feb. (Apcom) - Hanno già votato i candidati che si contendono la carica di presidente della Regione Sardegna: Renato Soru lo ha fatto questa mattina nella sua Sanluri, Ugo Cappellacci a Cagliari. Hanno adempiuto al loro diritto-dovere di elettori anche Gavino Sale (Irs-Indipendentzia Repubrica de Sardigna), Peppino Balia (Partito Socialista) e Gianfranco Sollai (Unidade Indipendentista).
Le operazioni di voto nelle 1796 sezioni distribuite su tutto il territorio sardo, sono iniziate questa mattina alle 8 e vanno avanti senza particolari problemi nonostante in alcune zone dell'interno dell'isola le avverse condizioni climatiche non rendano facile l'afflusso degli elettori alle urne. Alle 22 lo stop alle operazioni di voto che riprenderanno domani mattina alle 7 per concludersi nel primo pomeriggio, alle 15. 1.473.054 (721.432 uomini e 751.622 donne) gli elettori chiamati alle urne.
Agli aventi diritto di voto viene consegnata una scheda di colore verde divisa in ogni metà da due colonne verticali: in una sono stampati i simboli delle coalizioni e i nomi dei candidati alla Presidenza, nell'altra i simboli delle liste presentate nelle otto circoscrizioni provinciali e disposte in modo da evidenziare il loro collegamento al candidato presidente.
L'elettore può esprimere una sola preferenza scrivendo il cognome del candidato consigliere e può indicare un solo candidato presidente. E' ammesso il voto disgiunto: non è necessario che fra le due indicazioni sia rispettato il collegamento tra la lista e la coalizione di riferimento. Il candidato che ottiene il maggior numero di voti viene eletto presidente della Regione. I seggi del Consiglio Regionale vengono ripartiti per l'80 per cento in maniera proporzionale tra le liste provinciali che hanno superato lo sbarramento previsto (5 per cento). Il resto dei seggi verrà assegnato al cosiddetto 'listino' di candidati collegati al candidati presidente che risulterà vincente.
Le elezioni regionali sarde stanno calamitando l'attenzione di numerosi osservatori internazionali: non sono poche le testate estere (fra cui "Le Monde") che si sono accreditate per seguire lo spoglio nella sala stampa allestita nel palazzo della Regione in viale Trento a Cagliari.
domenica 15 febbraio 2009
Sardegna:11% ha già votato, anche Le Monde seguirà lo spoglio
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