lunedì 4 febbraio 2008

Civita Castellana è senza preservativi e nessuno se ne preoccupa



Domenica 03 Febbraio 2008

Finora nessuno ha risposto. Siamo arrivati agli ultimi giorni di Carnevale, e nessuno si è preso la briga di rispondere, quantomeno per cortesia. Non ha risposto né il presidente del Consiglio, né il sindaco. E così a Civita Castellana non si riesce a sollevare il velo sugli epocali quesiti della interrogazione che il consigliere Gianluca Angelelli ha depositato il 21 gennaio.Da oltre un mese - così informa - i distributori di preservativi, situati nei pressi della farmacia comunale di via Giovanni XXIII, sono stati danneggiati, derubati e resi inservibili» ma il Comune, «nonostante il lasso di tempo trascorso», si è guardato bene dal rimetterli in funzione, non curandosi «dei disagi che il disservizio comporta ai ragazzi, soprattutto nelle ore notturne». A cosa è dovuta la mancata riparazione? Angelelli ipotizza che: 1) o si vuole perseguire «una pianificata politica di incentivazione delle nascite», evitando di far «declassare il Comune» tra quelli inferiori ai 15 mila abitanti, e allora si è «sfruttato il Carnevale per tali finalità»; 2) o «i ritardi sono dovuti a un eccessivo ossequio al dettato religioso, che condanna l'uso dei contraccettivi, imponendo ai giovani civitonici una salutare astinenza».Il Comune vuole imporre l'astinenza? Angelelli fa della dietrologia ma ci permettiamo dissentire. Sappiamo per certo che sia il presidente del Consiglio che il sindaco di Civita concordano con chi affermava che «di tutte le perversioni sessuali, l'astinenza è la più grave», ritenendo peraltro «che l'astinenza è una buona cosa ma dovrebbe essere praticata con moderazione». A meno che l'eliminazione dei profilattici abbia un altro obiettivo: imporre lo stile di vita di quel tale che diceva: «Ormai, per paura dell'Aids e per praticare solo rapporti sicuri e protetti, non mi serve il preservativo, perché pratico solo il sesso orale. Ne parlo e basta». (Woody Allen)Merlino

Domenica 03 Febbraio 2008
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Finora nessuno ha risposto. Siamo arrivati agli ultimi giorni di Carnevale, e nessuno si è preso la briga di rispondere, quantomeno per cortesia. Non ha risposto né il presidente del Consiglio, né il sindaco. E così a Civita Castellana non si riesce a sollevare il velo sugli epocali quesiti della interrogazione che il consigliere Gianluca Angelelli ha depositato il 21 gennaio.Da oltre un mese - così informa - i distributori di preservativi, situati nei pressi della farmacia comunale di via Giovanni XXIII, sono stati danneggiati, derubati e resi inservibili» ma il Comune, «nonostante il lasso di tempo trascorso», si è guardato bene dal rimetterli in funzione, non curandosi «dei disagi che il disservizio comporta ai ragazzi, soprattutto nelle ore notturne». A cosa è dovuta la mancata riparazione? Angelelli ipotizza che: 1) o si vuole perseguire «una pianificata politica di incentivazione delle nascite», evitando di far «declassare il Comune» tra quelli inferiori ai 15 mila abitanti, e allora si è «sfruttato il Carnevale per tali finalità»; 2) o «i ritardi sono dovuti a un eccessivo ossequio al dettato religioso, che condanna l'uso dei contraccettivi, imponendo ai giovani civitonici una salutare astinenza».Il Comune vuole imporre l'astinenza? Angelelli fa della dietrologia ma ci permettiamo dissentire. Sappiamo per certo che sia il presidente del Consiglio che il sindaco di Civita concordano con chi affermava che «di tutte le perversioni sessuali, l'astinenza è la più grave», ritenendo peraltro «che l'astinenza è una buona cosa ma dovrebbe essere praticata con moderazione». A meno che l'eliminazione dei profilattici abbia un altro obiettivo: imporre lo stile di vita di quel tale che diceva: «Ormai, per paura dell'Aids e per praticare solo rapporti sicuri e protetti, non mi serve il preservativo, perché pratico solo il sesso orale. Ne parlo e basta». (Woody Allen)Merlino Il messaggero 3 febbraio 2008

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