lunedì 25 febbraio 2008

È la lentezza il segreto della felicità

A Milano letture dantesche con Sgarbi
Nelle vie di Roma maratona al ralenty

LUISA MARADEI «Quanta fretta ma dove corri, dove vai...» cantava qualche anno fa Edoardo Bennato mentre Tullio De Piscopo invocava un «Andamento lento». E poi è arrivato il giornalista canadese Carl Honoré a dichiarare guerra allo stress e ai ritmi frenetici della modernità nel suo libro «E vinse la tartaruga». Eppure molti sono convinti che è sempre meglio essere un tipo «rock» che «lento»: Adriano Celentano docet. Nel suo Rockpolitik divise la società in questa due categorie. Ma domani cambia tutto. Addio sveglia. Per un giorno le lancette dell’orologio si fermano o, almeno, rallentano. E i pigri si prendono una rivincita: la lumaca vince sull’antilope. Chi ha voglia di una pausa o di scoprire un diverso stile di vita potrà godersi un lunedì davvero speciale nella seconda «Giornata mondiale della lentezza», un'iniziativa nata in Italia lo scorso anno e capace di dar vita persino a un festival di tre giorni (da domani al 27 febbraio) a New York. Dalle multe ai pedoni frettolosi alla maratona lenta sono moltissimi gli «appuntalenti» programmati per far conoscere i benefici di una vita meno frenetica. Promotrice di questa campagna è l'associazione culturale «L'arte di vivere con lentezza», fondata un paio di anni fa a Pavia da alcuni amici con un problema in comune: la difficoltà di sostenere i ritmi imposti dal loro stile di vita. Il presidente Bruno Contigiani, 61 anni, manager di successo iperattivo ha deciso di cambiare registro e, lo scorso anno, vestito da vigile, ha multato molti «pedovelox» (pedoni veloci) che sfrecciavano per le vie di Milano. A tutti ha consegnato i quattordici «comandalenti»: un vademecum di consigli per godersi la vita, consultabili anche sul sito www.vivereconlentezza.it. Svegliarsi cinque minuti prima la mattina per gustare con calma la colazione, evitare il traffico automobilistico e preferire una sana passeggiata, non iscrivere i figli in una scuola lontano da casa, ritagliarsi spazi vuoti nell’agenda degli appuntamenti e non ripetere in continuazione «non ho tempo». Un vero toccasana per l’uomo medio del ventunesimo secolo, malato di ipervelocità che trascorre con i propri figli il 40 per cento di tempo in meno rispetto a quanto faceva negli anni Sessanta, che passa settantadue minuti al giorno in auto e solo mezz'ora alla settimana a fare l'amore. L’idea bizzarra di Contigiani è stata un vero successo e iniziative simili sono nate spontaneamente in tutta Italia a Londra, Parigi e Lione, per non parlare delle tre giornate di Festival a New York. Hanno aderito anche novanta città della rete «Cittaslow international». Per gli italiani non c’è che l’imbarazzo della scelta, dunque, nel ricco programma di eventi culturali a Cuneo, Palermo, Milano, Roma, Bologna, Pavia e in tanti altri piccoli borghi. Al teatro Franco Parenti di Milano Vittorio Sgarbi darà il via a una notturna non stop di letture dantesche. Si comincia alle 23. E sempre a Milano, in corso Vittorio Emanuele saranno scherzosamente multati i passanti frettolosi, mentre a Roma, con partenza alle 19 da Piazza Trilussa, si terrà la seconda maratona lenta: 300 metri da percorrere in non meno di un'ora e 27 minuti senza fermarsi. Moltissime le opportunità per staccare la spina in campagna, ad esempio con una passeggiata a dorso d'asino grazie all’accordo con varie «asinerie» sparse in tutt’Italia. E ci sono anche negozianti che hanno deciso di elogiare la lentezza offrendo semplicemente una tazza di tè ai propri clienti, falegnami che apriranno le loro botteghe agli studenti per mostrare i segreti del mestiere e, perfino, chi parteciperà a una semina collettiva di antiche qualità di lino. Curiosa l’iniziativa di Guspini, in Sardegna. I bambini raccontastorie della «Banca del tempo» porteranno a domicilio favole classiche e racconti inventati, accompagnandoli con dolci ispirati ai personaggi dei libri e dei fumetti. Gli adulti del paese, invece, uniranno tanti pezzetti di tessuto per formare un grande arazzo che racconti la storia collettiva della comunità. Mille idee con una sola parola d’ordine: chi va lento va meglio.

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