giovedì 14 febbraio 2008

Parolaccia in classe, sospesa la maestra

SCANDALO IN UN’ELEMENTARE DEL CENTRO

Preside e genitori: «Così turba i ragazzini»«Solo invidie e ostilità politica», ribatte lei «Le mie colpe? Sono la cugina di una nota parlamentare di An e possiedo un piccolo appartamento a Porto Rotondo»

L’hanno sospesa dall’insegnamento in via cautelare per aver suscitato «turbativa» tra gli alunni e i colleghi. Le sue colpe? Avrebbe pronunciato una parola oscena davanti ai ragazzi e, durante le lezioni, avrebbe indossato abiti «inadatti al ruolo di educatrice». La maestra - allontanata temporaneamente con un provvedimento disciplinare firmato dalla preside e convalidato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo - insegna nelle classi quarta e quinta di una scuola elementare del centro città. Originaria del Trevigiano, lavora nella scuola da 25 anni (dal primo settembre 1983, quando prese servizio nella direzione didattica di Conegliano Veneto) e abita nell’hinterland padovano con i due figli di 12 e 14 anni.E in passato ha insegnato anche in due direzioni didattiche della zona termale. Una lunga carriera, la sua, dove è non è mancato qualche screzio con alcuni genitori e un preside (analogamente a tanti altri colleghi) immune, però, almeno finora, da sanzioni disciplinari. Ora l’insegnante, con un curriculum considerevole alle spalle, si trova metaforicamente sul banco degli imputati. Circostanza che rende ancor più eclatante il provvedimento a suo carico. Così, decisa a far luce sulla vicenda, accertando le eventuali responsabilità, la direttrice Palumbo ha inviato il dottor Luca in visita ispettiva nell’elementare; un sopralluogo accurato, che si è concluso in questi giorni.Nel frattempo l’insegnante “congelata”, costretta a vivere dal 7 gennaio (giorno in cui la preside le ha notificato la sospensione) con metà stipendio, si è rivolto al sindacato cui è iscritta da tempo, lo Snals che a Padova fa capo a Ernesto De Sieno, e all’avvocato Fabrizio Scagliotti, chiedendo tutela. Poi, ha accettato di rispondere al mattino.Nei suoi confronti sono state formulate contestazioni piuttosto pesanti... «Le accuse contro di me non stanno né in cielo né in terra. La dirigente che mi ha sospeso per motivi d’urgenza, lo ha fatto solo perché la sottoscritta l’ha criticata in più di una occasione. Insomma, ha agito spinta da motivi personali, ancora tutti da chiarire».Ci sarebbe anche un gruppetto di genitori che dissente dai suoi metodi d’insegnamento, giudicati «non consoni» a una scuola elementare pubblica... «Accuse gratuite, che non rispondono alla realtà dei fatti. Mai, neppure in un caso, ho pronunciato parole oscene né, tantomeno, la mia condotta morale è stata indegna di una docente. La verità è che sono stata vessata dalla preside solo per invidia e anche per motivi politici».Politici? «Sì, sono la cugina di una parlamentare di An, un’avvocatessa nota a livello nazionale. La scuola dove insegno, peraltro solo dal primo settembre scorso, è dichiaratamente di sinistra e perciò mi hanno subito considerata una “nemica” di destra. Sia la preside che alcune colleghe mi hanno invidiato fin dal primo giorno di scuola. Il motivo? Hanno saputo che possiedo un piccolo appartamento a Porto Rotondo, dove trascorro le vacanze, circostanza questa che mi ha consentito di incontrare molte persone note, come i Moratti, Afef, Vittorio Sgarbi, e di conoscere questori, magistrati e un’infinità di uomini politici».Ma, a questo punto, come intende opporsi alle contestazioni che le vengono mosse? Conta di riuscire a rientrare in tempi brevi nella scuola dalla quale è stata allontanata? «A giorni mi sarà consegnato il fascicolo contenente l’esito della visita ispettiva a mio carico. Allora, d’intesa con il sindacato e con il mio legale, deciderò se limitarmi a presentare un ricorso gerarchico al ministero della Pubblica Istruzione oppure se rivolgermi in sede civile al Tribunale. Comunque sia, ho fiducia nella giustizia, perché la mia coscienza è pulita».
(Il Centro 12 febbraio 2008)

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